(o Copelati) Classe di Tunicati planctonici, di piccole dimensioni (1-2 mm di lunghezza), perennibranchiati e larvacei. Il corpo, contenuto in una struttura trasparente detta nicchio, è costituito di una [...] di forme neoteniche, capaci di riprodursi allo stato larvale, e si suppone che siano derivate da forme simili alle ascidie. La classe comprende tre famiglie: Oikopleuridi, rappresentata in tutti i mari (planctonici e di profondità), Kowalewskaidi e ...
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Biologia
Il riprodursi, in un organismo animale o vegetale, di parti, organi, tessuti traumatizzati o perduti, sperimentalmente o accidentalmente. Le prime osservazioni sulla r. risalgono al sec. 18° [...] Nelle oloturie, oltre l’evisceramento, per autotomia, si conosce la r. da frammenti. Nei Cordati è ben nota la r. nelle ascidie, per cui un ascidiozoo può essere rigenerato da frammenti di stolone, da un individuo cui sia stato asportato il segmento ...
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botanica Fenomeno di neoformazione per il quale si forma un intero organo. storia Editto di r. Emanato durante la guerra dei Trent’anni dall’imperatore Ferdinando II, il 6 marzo 1629, con l’intento di [...] sua organizzazione in seguito a differenziamento dei tessuti e a riduzione di mole determinati da varie cause, è restituito alle condizioni normali e originarie mediante processi di differenziamento e di accrescimento. Esempi: Ascidie e Nemertini. ...
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Tecnica
Condotto sotterraneo che raccoglie e scarica le acque piovane e i liquidi di rifiuto (➔ fognatura).
C. massima (lat. Cloaca maxĭma) Cloaca costruita in Roma, secondo la tradizione, dagli Etruschi, [...] urogenitale (sbocco del sistema urogenitale) dalla parte terminale dell’intestino (intestino retto), per la formazione del perineo. Lo stesso nome indica analoghe formazioni di alcuni Invertebrati (per es., Ascidie, maschi di alcuni Nematodi ecc.). ...
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VIVIPARITÀ
Silvio RANZI
Biagio LONGO
. Zoologia. - Quando la madre partorisce i piccoli già formati e non depone le uova si ha viviparità. Vi sono quindi animali vivipari (es., la massima parte dei [...] nei Selaci e in molti altri animali; 3. la cavità cloacale o diverticoli di essa, fatto che s'osserva in Ascidie; 4. la cavità celomatica, in qualche Oloturia; 5. tasche cutanee, fatto che s'osserva frequentemente specialmente negli Echinodermi delle ...
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Naturalista francese (Bazentin le Petit, Somme, 1744 - Parigi 1829); gli si devono importanti contributi in geologia, meteorologia, botanica, zoologia, paleontologia, e in particolare la prima [...] monumentale Histoire naturelle des animaux sans vertèbres (7 voll., 1815-22), in cui propone di contemplare anche le Ascidie, verrà utilizzata per decennî e privilegiata dallo stesso Ch. Darwin. L. fu inoltre il principale responsabile del passaggio ...
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PASQUINI, Pasquale
Alessandro Volpone
PASQUINI, Pasquale. – Nacque a Pisa il 19 novembre 1901.
Visse la sua infanzia e adolescenza a Roma, dove il padre, Emilio, laureato in matematica e in fisica a [...] Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli: questi lo volle con sé, e in collaborazione svolsero studi sulla polarità di ascidie del genere Clavelina, pubblicati nei Rendiconti lincei. Pasquini tornò a Yale nel 1930 (e, dopo la guerra, nuovamente nel ...
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Vanno compresi sotto questa voce tutti gli animali che, nell'ambiente marino, vivono singolarmente o in comunità e associazioni sui fondali che si estendono dalla base della scarpata continentale, dalla [...] in acque meno profonde.
A profondità anche maggiori di 6.000 m vivono infine dei Cordati e tra essi alcune Ascidie come Chemidocarpa bythia e Situla pelliculosa, ma veramente straordinari come abitanti della zona ultraabissale sono i Pesci di cui si ...
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ascidia
ascìdia s. f. [lat. scient. Ascidia, dal gr. ἀσκίδιον, dim. di ἀσκός «otre, sacco», per la forma]. – In zoologia, genere della classe degli ascidiacei; nell’uso com., ogni individuo appartenente a tale classe.