GAVAZZI, Antonio (in religione Alessandro)
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Bologna il 22 marzo 1809 da Vincenzo, avvocato, e da Maria Patuzzi. Di famiglia ultrapapalina, secondo di venti figli, il G. studiò [...] si affrettò a inviarlo in missione ufficiosa a Venezia, dove lo aspettava un'altra espulsione, contro la quale egli indirizzò da Ravenna una di Cavour a Napoli deprecarono qualche suo eccesso verbale, rivolto soprattutto a colpire il temporalismo e il ...
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cantare (verbo; cante, in rima, II singol. pres. indic.)
Emilio Pasquini
A un'analisi statistica, sono assai rari, ma non univoci, gli esempi di questo verbo nella prima cantica, sei in tutto (Scartazzini: [...] di Benvenuto sembra orientarci verso il significato verbale: " et dicit, a simili, quod avria sazio; Pd XXIII 59 cantando il santo riso / e quanto il santo aspetto facea mero. L'infinito sostantivato può così assumere, francamente, l'accezione di ...
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piacere (verbo)
Si presenta con una notevole frequenza nelle opere di D., ivi compresi il Fiore e il Detto, e in particolar modo in quelle in poesia, nelle quali, al pari del sostantivo, costituisce uno [...] che virtute al suo marito piacque (il verbo qui assume un aspetto durativo, piuttosto che puntuale, con un'estensione semantica da " essere dall'interpretazione tradizionale, ha proposto d'interpretare come forma verbale, si veda PIACERE (sost.). ...
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ROSSI, Vittorio
Guido Lucchini
– Nacque a Venezia il 3 settembre 1865 da Aloise e da Giuseppina Venturi.
Si iscrisse dapprima all’Università di Padova, ma si laureò in quella di Torino nel 1886, alla [...] chiamato senza avere fatto ufficialmente domanda. Come risulta dal verbale del 2 maggio 1913, conservato nel suo fascicolo personale prima volta il problema delle redazioni plurime. L’aspetto più nuovo e interessante è costituito dalla dimostrazione ...
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sempre (sempre mai)
Ugo Vignuzzi
Avverbio di tempo, di frequenza media nell'opera dantesca: 2 casi nella Vita Nuova, 21 nelle Rime, 78 nel Convivio (di cui uno in integrazione, in IV XX 7), e 77 nella [...] " (Met. I 107): assai interessante l'ellissi verbale, che contribuisce non poco alla messa in risalto dell' , / sempre acquistando dal lato mancino (qui la sequenzialità assume l'aspetto di una progressione ‛ in crescendo ', come in Pg XXIV 86, ...
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verita
verità
Carattere di ciò che è vero, conformità o coerenza a principi dati o a una realtà obiettiva, e, in partic., ciò che è vero in senso assoluto. Nella storia della filosofia il concetto di [...] pensiero e parola, tra sfera ontologica e sfera logico-verbale, propria della mentalità arcaica, la concezione parmenidea segna v., che include tutte le altre, sia Dio stesso. Quest’ultimo aspetto è ripreso nel 13° sec. da Tommaso d’Aquino il quale, ...
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solere [indic. pres. III singol. anche sole: cfr. Petrocchi, Introduzione 426-427; I plur. solemo; indic. imperf. I singol. solea e, in rima, solia; I plur. solavam, in Fiore CLV 4; II plur. solavate, [...] s. è sottinteso quando s. funge da predicato verbale di una proposizione subordinata (comparativa o relativa) e vinceva li altri e l'ultimo solere, superava ogni altro aspetto suo, compreso l'ultimo (l'espressione presuppone implicitamente l'uso ...
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TUCCI, Giuseppe
Alice Crisanti
TUCCI, Giuseppe. – Nacque a Macerata il 5 giugno 1894, figlio unico di Oscar, primo segretario dell’intendenza di Finanza, e di Ermenegilda Fermani, entrambi emigrati [...] e borse di studio, sia sul piano economico, aspetto che egli sottolineò per sollecitarne l’approvazione ufficiale: l storico Sapienza Università di Roma, AS 4886; quivi cfr. verbale dell’esame di laurea e registro della carriera dello studente ...
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CHIAVES, Carlo
Nicola Merola
Nacque il 28 nov. 1882 a Torino, secondo dei quattro figli (gli altri erano Claudia, Edoardo e Malvina) di Desiderato e Dina Calandra.
Il padre si era affermato come uomo [...] naturalezza di chi non riesce a vedere oltre il puro gioco verbale della conversazione mondana e la futile drammaticità della contesa di ingegni un lavoro che ha invece il suo aspetto più interessante nel capovolgimento ironico compiuto dall'autore ...
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FIORAVANTI, Neri (Neri di Fieravante)
David Friedman
Non si conoscono gli estremi biografici di questo scalpellino e architetto attivo a Firenze intorno alla metà del sec. XIV che fu priore cinque volte, [...] S. Firenze ed altri cambiamenti che fecero perdere al palazzo l'aspetto di fortilizio.
Dal 21 maggio 1342 il F. fu incaricato della ; fu presentato in pianta, probabilmente accompagnato da una descrizione verbale, il 13 ag. 1366.
Il 31 maggio 1367 il ...
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aspetto1
aspètto1 s. m. [dal lat. aspectus -us, der. di aspicĕre «guardare»]. – 1. letter. Atto di guardare, di vedere; sguardo, vista: E la mia donna in lor tenea l’a. (Dante); all’a. di ..., alla vista: all’a. del mostro, si sentì gelare...
verbalita
verbalità s. f. [der. di verbale1]. – Aspetto, carattere, sistema verbale, e anche forza, capacità espressiva: la v. di uno scrittore, di un attore.