Militare e uomo politico spagnolo (Vitoria 1781 - Bagni di Barèges 1843), sostenne Giuseppe Bonaparte, quando nel 1808 fu proclamato re di Spagna, ma nel 1811 si accostò nuovamente ai Borboni. Nel 1812 [...] grazie alle insistenze del Wellington, fu inviato come ambasciatore all'Aia. Favorevole alla rivoluzione del 1821, nel 1823, dopo il trionfo dell'assolutismomonarchico, andò in esilio; fu richiamato nel 1834 e fatto pari dalla regina Cristina. ...
Leggi Tutto
Nell’uso scientifico, per un corpo in movimento intorno a un altro corpo, lo stesso che giro completo, e anche il relativo moto.
Nell’uso figurato, mutamento radicale di un ordine statuale e sociale, nei [...] 81). A essa seguirono le due rivoluzioni inglesi del 17° sec. (1628-60 e 1688-89) che segnarono la fine dell’assolutismomonarchico in Inghilterra. Di grande significato fu poi la R. americana, che portò alla nascita degli Stati Uniti d’America (1776 ...
Leggi Tutto
nobiltà In senso specifico e in connessione alla storia europea dall’antichità all’età moderna, particolare condizione giuridica e sociale, legata al possesso spesso ereditario di onori e privilegi esclusivi, [...] prerogative nobiliari in ricompensa di servigi prestati o da prestare.
Età moderna
In Francia, con l’affermarsi dell’assolutismomonarchico, acquistò sempre maggior forza (17° sec.) la n. derivante dall’esercizio di cariche (noblesse de robe, n. di ...
Leggi Tutto
Modificazione sostanziale, ma attuata con metodo non violento, di uno stato di cose, un’istituzione, un ordinamento. In particolare, il termine è stato applicato a indicare innovazioni o mutamenti profondi [...] abbattuto il principio dell’investitura divina dell’autorità regia, in compenso offriva un’ampia giustificazione dell’assolutismomonarchico. Depositari unici della Ragione settecentesca erano i ‘filosofi’, ma al sovrano spettava, con le sue leggi ...
Leggi Tutto
Uomo politico inglese (Londra 1593 - ivi 1641). Venne eletto due volte ai Comuni (1614 e 1628) nelle fila dell’opposizione; passò poi a sostenere il potere regio dopo che Carlo I aveva accettato la Petition [...] di Carlo. Tuttavia, non seguì Sir J. Eliot (v.) nella lotta per il consolidamento del potere parlamentare contro l'assolutismomonarchico; anzi, dopo l'accettazione da parte del re della Petition of Right, smise di collaborare con l'opposizione, che ...
Leggi Tutto
Quarto figlio (Cracovia 1461 - Vilna 1506) di Casimiro Iagellone, salì al trono nel 1492. Subito dovette affrontare l'ostilità di Ivan III, granduca di Moscovia, col quale concluse una pace nel febbraio [...] costituzionale che spostò l'equilibrio del potere a favore della nobiltà, portando la Polonia-Lituania da un regime di assolutismomonarchico a quello di Respublica nobiliaris: con le diete di Piotrókw (1504) e di Radom (1505) furono riformate le ...
Leggi Tutto
Il supremo magistrato (Justicia Mayor de Aragón) del Regno spagnolo di Aragona fino all’età moderna. In origine (12° sec.) non aveva funzioni di giudice, limitandosi a promulgare sentenze della curia regis; [...] . Filippo II, mandando a morte il j. Juan de Lanuza (1591), soppresse le libertà aragonesi, dando inizio all’assolutismomonarchico; quando l’Aragona parteggiò per l’arciduca Carlo e i Francesi nella guerra di successione spagnola, Filippo V abolì ...
Leggi Tutto
Uomo politico ed erudito spagnolo (Pamplona 1806 - Genova 1870). Liberale, combatté (1823) contro le truppe francesi inviate in Spagna a restaurare l'assolutismomonarchico e poco dopo fu costretto all'esilio. [...] Ritornato in patria per l'amnistia di Maria Cristina, fu per alcuni mesi (1835) direttore del giornale El Catalán e partecipò al fronte progressista, contro i carlisti e l'Espartero; dopo la rivoluzione ...
Leggi Tutto
l’état c’est moi Espressione («lo Stato sono io») attribuita a Luigi XIV re di Francia, poi comunemente assunta a esprimere l’assolutismomonarchico. Secondo la tradizione, la frase sarebbe stata pronunciata [...] il 13 aprile 1655 da Luigi allorché, comparso in tenuta da caccia nel parlamento di Parigi, intimò la sospensione della discussione in corso sugli édits bursaux, i decreti della corona che istituivano ...
Leggi Tutto
Atto solenne della Corona francese caratterizzato dalla presenza del re nel Parlamento, dove il sovrano era seduto su un’ampia poltrona a baldacchino (lit, nell’antico francese). Nel Medioevo tali sedute [...] reali avevano per fine la decisione su importanti questioni di politica generale. Con l’assolutismomonarchico il l. divenne un mezzo per obbligare il Parlamento a registrare gli editti decisi dal re. ...
Leggi Tutto
monarchico
monàrchico agg. e s. m. [dal gr. μοναρχικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Di istituzione retta da una sola persona: il reggimento m. della Chiesa. In senso stretto, della monarchia, relativo alla monarchia: l’istituto m.; ordinamento,...
assolutismo
s. m. [der. di assoluto2, sul modello del fr. absolutisme, ingl. absolutism]. – 1. Regime politico in cui chi regna o chi governa ha potere assoluto, illimitato, e non è quindi soggetto al controllo delle leggi o di altri organismi...