BRIGANTI, Filippo
Franco Venturi
Nato il 2dic. 1724 a Gallipoli da Tommaso e da Fortunata Mairo, in una famiglia patrizia che in quella città aveva spesso ricoperto incarichi giudiziari e amministrativi, [...] al sindaco Vincenzo Tafuri, nell'Oratorio dei nobili della città, il suo programma e la sua superstite speranza nell'assolutismo illuminato. Ricordava come Carlo di Borbone avesse fatto a Napoli un grande sforzo per dar "leggi ad un popolo pervertito ...
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Forma di governo nella quale i poteri di sovranità popolare e nazionale fanno capo a un’autorità sostanzialmente, ma non esclusivamente, monopersonale, basata su fattori di legittimazione tradizionale [...] macedone della Grecia e la formazione dei grandi imperi ellenistici. Caratteristici delle m. d’età ellenistica furono l’assolutismo dispotico, il culto prestato alla persona del monarca, il difetto di legalità: sostegno principale ne fu l’esercito ...
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HORNES, Philippe de Montmorency, conte di
François L. Ganshof.
Nacque a Nevele (oggi in Belgio, prov. Fiandra Orientale) verso il 1518, figlio di Giuseppe di Montmorency e di Anna di Egmont-Buren. Il [...] , uno dei partigiani dell'opposizione nazionale alla politica di Granvelle (v. egmont; granvelle). Di fronte all'assolutismo rappresentato da Granvelle, egli difendeva le libertà tradizionali delle provincie dei Paesi Bassi. Cattolico, ma tollerante ...
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L'Eta dei Lumi: le scienze della vita. L'epidemiologia e la medicina di Stato
Antoinette Emch-Dériaz
L'epidemiologia e la medicina di Stato
Come mostrano già le più remote testimonianze della storia [...] di Stato
Nella seconda metà del XVIII sec., l'influsso esercitato sia dal cosiddetto tournant des mentalités sia dall'assolutismo illuminato convinse le autorità politiche di alcuni Stati europei a fare un passo in avanti per migliorare il benessere ...
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Legislazione e codificazione
Natalino Irti
La codificazione come forma storica di legislazione
La codificazione è una forma storica di legislazione. L'esperienza dei codici europei presuppone non soltanto [...] storica (v. Wieacker, 1972², tr. it., pp. 493 ss.; v. Fassò, 1970, vol. III, pp. 19 e 25). L'assolutismo politico, eretto sulle rovine della feudalità e dei corpi intermedi, si congiunge al razionalismo filosofico e scientifico: lo Stato riposa su ...
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Figlio (Valladolid 1527 - Escorial 1598) di Carlo V e di Elisabetta di Portogallo. Ereditò dal padre i vasti domini in Europa e nelle Americhe, eccetto il titolo di imperatore e il trono asburgico. Con [...] Cateau-Cambrésis (1559). Rimasto ancora vedovo nel 1559, si stabilì per sempre in Spagna, dove instaurò il più rigido assolutismo. Accentratore inflessibile, da Madrid, ch'egli trasformò in una grande capitale, dominò con mano ferrea, frantumando le ...
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Sociologo, filosofo e giornalista (Parigi 1905 - ivi 1983). Nella maggior parte dei suoi lavori, dedicati a problemi di analisi sociologica e di filosofia della storia, A. insiste sull'irriducibile pluralità [...] teorie totalizzanti dello sviluppo storico e delle strutture sociali - di qui la polemica con Marx e il suo "assolutismo storico" - A. insiste sull'irriducibile pluralità delle esperienze storiche, quindi sull'impossibilità di interpretare il passato ...
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Uomo politico inglese (Londra 1593 - ivi 1641). Venne eletto due volte ai Comuni (1614 e 1628) nelle fila dell’opposizione; passò poi a sostenere il potere regio dopo che Carlo I aveva accettato la Petition [...] di Carlo. Tuttavia, non seguì Sir J. Eliot (v.) nella lotta per il consolidamento del potere parlamentare contro l'assolutismo monarchico; anzi, dopo l'accettazione da parte del re della Petition of Right, smise di collaborare con l'opposizione, che ...
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Nato a Besançon il 1° gennaio 1737, fece la sua carriera nella marina francese, prima, e poi in quella toscana, sino a che Ferdinando IV Borbone lo chiamò nel 1778 presso di sé a riorganizzare la marina [...] borbonica verso l'Austria e l'Inghilterra, mentre all'interno attendeva a sottomettere la nobiltà e a consolidare l'assolutismo di fronte alle vecchie classi dominanti e al clero. Non facile compito; ma come straniero, non legato alle organizzazioni ...
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MARIA CRISTINA di Borbone, regina e reggente di Spagna
Nino Cortese
Nacque a Napoli il 27 aprile 1806 da Francesco duca di Calabria, il futuro Francesco I re delle Due Sicilie, e da Maria Isabella di [...] un governo costituzionale. Ma in realtà il suo liberalismo era soltanto apparente, nutrendo nel suo animo vive simpatie per l'assolutismo. Sicché quando la convenzione di Vergara chiuse il conflitto con la vittoria d'Isabella e la regina reggente si ...
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assolutismo
s. m. [der. di assoluto2, sul modello del fr. absolutisme, ingl. absolutism]. – 1. Regime politico in cui chi regna o chi governa ha potere assoluto, illimitato, e non è quindi soggetto al controllo delle leggi o di altri organismi...
assolutamente
assolutaménte avv. [der. di assoluto2]. – 1. In maniera assoluta, senza limitazioni o restrizioni: governare, regnare assolutamente. Più com., decisamente, necessariamente, in ogni modo (soprattutto per dare tono perentorio alla...