Scrittore tedesco (Zurigo 1912 - Monaco di Baviera 1936). Si laureò a Monaco con K. Vossler. Compì varî viaggi in Italia, l'ultimo nel 1933 in Sicilia, in seguito al quale scrisse Gedenken an Trinakria. [...] . Guardando ai modelli di Valéry, George e Rilke, fu poeta che, nella ricerca di valori incontaminati, si perse nell'astrattezza. Più felici, invece, i saggi, che s'ispirano alla stessa rigorosità concettuale. Quasi tutto di lui è apparso postumo ...
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Poeta danese (Rügen 1769 - Schleswig 1826), figlio di un ufficiale tedesco al servizio della Danimarca. Dopo aver pubblicato alcune liriche nel Musenalmanach di Bürger, fu in Italia; e, prima degli altri [...] e pervase di reminiscenze e influssi di Schelling e Novalis, non trovarono risonanza nell'ambiente colto della Danimarca, anche per un certo loro carattere di astrattezza concettuale. Solo molto più tardi (1882) ne riconobbe il valore G. Brandes. ...
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VARELA, Juan Cruz
Salvatore BATTAGLIA
Scrittore argentino, nato a Buenos Aires il 24 novembre 1794, da famiglia gallega di ricchi commercianti; morto a Montevideo il 13 gennaio 1839. Destinato alla [...] mitologica. Ma tuffatosi nella vita della sua città e della sua storia, l'ispirazione di V. esce dall'astrattezza autobiografica e passionale per concretarsi in un contenuto di carattere civile, politico, guerresco: soprattutto quando il governo del ...
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Letteratura e società
Vittorio Strada
Boris Dubin
Lev Gudkov
Introduzione
Impostazione del problema.Il rapporto tra letteratura e società è suscettibile di varie interpretazioni non soltanto perché [...] tutt'altro che univoci e possono essere, anzi sono e sono stati, variamente definiti. Tale rapporto inoltre, nella sua astrattezza, cioè a prescindere da ogni concretizzazione che ne specifichi la natura e precisi il senso dei due concetti che esso ...
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Pseudonimo del romanziere inglese Henry Vincent Yorke (Forthampton 1905 - Londra 1973). Scrittore tra i più originali della sua generazione (insieme a I. Compton-Burnett, alla quale può essere accostato [...] (1950), in cui, anche se con venature macabre, il tono dominante è comico-brillante, G. continuò nella medesima direzione. Doting (1952), l'ultimo suo romanzo, si segnala per l'astrattezza elegante e l'intreccio che richiama la commedia di costume. ...
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Niccolò Tommaseo: Opere – Introduzione
Aldo Borlenghi
Uomo inamabile, polemico, pieno di contraddizioni, incapace di raccogliere in unità la propria vita spirituale, ma in apparenza, e a torto, più [...] reciproca comunicazione perpetua – costituisce un’esperienza poetica non solo, come s’è avvertito, corrosa sempre da un pericolo d’astrattezza, ma diretta a una espressione di tono rara, indefinita, e a fermare anche con l’aiuto o sull’avvio ritmico ...
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Umanista (Roma 1407 - ivi 1457). Di famiglia piacentina, studiò a Roma, dove il padre era avvocato concistoriale. Nel 1429 lasciò Roma per Pavia: qui insegnò eloquenza sino al 1431; due anni dopo, lo scandalo [...] si svolgono anche le Dialecticae disputationes (1439), dove si ribadisce la condanna di Aristotele per la sua astrattezza, per l'incapacità di offrire insegnamenti validi nella vita associata, nelle scienze pratiche; ma la polemica si ...
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ARATORE
Claudio Leonardi
Nacque, verso la fine del sec. V, nell'Italia settentrionale; "mittit et Liguria Tullos suos", gli scriverà Cassiodoro. La famiglia era dunque di origine provinciale, di quella [...] rappresentava. per quel che pare, la tradizione grammaticale e retorica antica, che aveva sì mostrato tutta la debolezza e astrattezza dei suoi fondamenti proprio nelle recenti vicende - dommate dagli uomini e dai guerrieri venuti da fuori -, ma che ...
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BUSETTO, Natale
Felice Del Beccaro
Nato a Padova il 20 dic. 1877 da Domenico e da Teresa Fanton, fece tutti gli studi nella città natale nella cui facoltà di lettere e filosofia fu allievo di F. Flamini, [...] su analisi altrettanto estese e precise cui però non sempre corrisponde una adeguata metodologia. Lo studioso pecca talvolta di astrattezza in fatto di metodo e la stesura dei suoi saggi, specialmente là dove la prospettiva è più larga, mostra ...
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Tynjanov, Jurij Nikolaevič
Daniele Dottorini
Scrittore, teorico della letteratura e sceneggiatore russo, nato a Rezica (od. Vitebsk) il 18 ottobre 1894 e morto a Mosca il 20 dicembre 1943. Considerando [...] strumenti di interpretazione della realtà storico-culturale. L'accento posto sul cinema come artificio tecnico caratterizzato dall'astrattezza delle forme trovò poi un'applicazione pratica: negli anni Venti infatti T. lavorò come consulente presso ...
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astrattezza
astrattézza s. f. [der. di astratto]. – Qualità di ciò che è astratto: a. di un negozio giuridico, di un concetto, di un pensiero filosofico, di un ragionamento.
letterato1
letterato1 (ant. litterato) s. m. e agg. (f. -a) [dal lat. litteratus, der. di littĕra «lettera»]. – 1. Chi si dedica attivamente allo studio della letteratura e svolge abitualmente o professionalmente attività letteraria (come...