CAMPANELLA, Tommaso
Luigi Firpo
Nacque a Stilo, in Calabria Ultra, il 5 sett. 1568, in giorno di domenica, sei minuti dopo le sei pomeridiane, in un'umile casa del "borgo" fuori mura. Non hanno fondamento [...] edizione tedesca.
Nei primi due mesi del 1631 il C. detta pazientemente le efficaci Risposte alle censure dell'Ateismo triunfato e, piegandosi a sostituire e ristampare emendate trentadue pagine del volume, ottiene finalmente il "Publicetur", mentre ...
Leggi Tutto
Fichte, Johann Gottlieb
J.G. Fichte
1762
Nasce a Rammenau, in Alta Lusazia
1788
Dopo aver studiato a Jena e Lipsia, diventa precettore a Zurigo
1791
Si reca a Königsberg per incontrare Kant e sottoporgli [...] francese
1794-99
Insegna filosofia all’univ. di Jena e pubblica le sue opere più importanti
1799
Accusato di ateismo, è costretto a rinunciare all’incarico universitario. Si sposta a Berlino, poi a Königsberg e Copenaghen
1807-08
Tornato ...
Leggi Tutto
cristofobia
(Cristofobia), s. f. Avversione nei confronti della figura di Cristo, della religione da lui fondata e di coloro che la praticano.
• I toni della Santa Sede confermano il rischio di una frattura. [...] da «fondamentalismo laicista» e da «cristofobia». E bolla la «neutralità religiosa» come un concetto irricevibile. Significa fare dell’ateismo «una specie di ideologia di Stato e, nel nostro caso, del Consiglio di Europa e dell’Ue». (Massimo Franco ...
Leggi Tutto
cirenàici Seguaci del filosofo greco Aristippo di Cirene (ca. 435 - 366 a.C.). Tale movimento filosofico, di derivazione socratica e sofistica, riteneva che il bene coincidesse con il desiderabile e il [...] desiderio. I c. concordavano con i cinici nella svalutazione di ogni realtà diversa dall'interesse individuale e nel disinteresse per il problema religioso, che giunse all'ateismo di Teodoro (4°-3° sec. a.C.) e al razionalismo di Evemero da Messina. ...
Leggi Tutto
teologia In senso largo, ogni dottrina relativa a Dio, o agli dei, o più genericamente alla religione. In senso stretto, con riferimento alla religione cristiana, la riflessione intorno al dato rivelato.
La [...] ha più senso e in qualche modo più conseguenti sono coloro che seguono il pensiero di G.W.F. Hegel nel senso dell’ateismo e della riduzione della t. a pura antropologia. Tale è, in particolare, il caso di L. Feuerbach, per il quale «compito dei tempi ...
Leggi Tutto
Scrittore francese, nato a La Rochelle nel 1744, morto a Parigi nel 1788. Di carattere impetuoso, partecipò ben presto al movimento riformistico, interessandosi soprattutto ai problemi riguardanti la legislazione [...] in esilio fino al 1774: tradusse allora e commentò l'opera di Cesare Beccaria. Al suo ritorno fu accusato di ateismo e di nuovo perseguitato, finché ebbe la nomina di presidente al parlamento di Bordeaux. Ritiratosi dopo qualche tempo a Parigi ...
Leggi Tutto
Filosofo (Mezerny, Ardenne, 1664 - Étrépigny, Champagne, 1729). Studiò teologia nel seminario di Châlons e fu poi parroco di Étrépigny. Influenzato da Montaigne, Cartesio e Bayle, svolse nei suoi manoscritti, [...] quindi la possibilità dell'esistenza di un principio sovrannaturale. Questa teoria, che dava base filosofica all'ateismo, si risolveva coerentemente in una critica implacabile di ogni religione rivelata. Si oppose inoltre all'autoritarismo dello ...
Leggi Tutto
Patriota, nato a Russi (Ravenna) il 25 febbraio 1777, morto ivi il 31 dicembre 1834. Frequentò il seminario di Faenza, ma entrati i Francesi in Romagna (1796) uscì di seminario, si pose a studiare senza [...] e poi dal Guiccioli, che ne era capo, trasferita a Forlì. Caduta la Cisalpina, il F. fu arrestato e accusato di ateismo: riuscì tuttavia a liberarsi. Con la restaurazione della Cisalpina ebbe impiego nel tribunale di Forlì. Nel 1806 diede in luce il ...
Leggi Tutto
Dottrina che si caratterizza per la totale negazione dei valori e dei significati elaborati dai diversi sistemi filosofici.
Il n. nella filosofia tedesca
Il termine (nella forma ted. Nihilismus) comparve [...] ’ volto a contrapporre i ‘fatti’ ai valori e agli ideali che avevano sorretto, e illuso, le generazioni precedenti.
Ateismo, cinismo e un immoralismo spesso più teorizzato che vissuto furono le caratteristiche della gioventù nichilista russa, che non ...
Leggi Tutto
Filosofo neotomista italiano (Fiumignano, Udine, 1911 - Roma 1995), stimmatino, prof. di filosofia teoretica nell'univ. di Perugia, di Roma e di Milano. Si occupò inizialmente dei problemi della struttura [...] moderno e contemporaneo, ne enucleò le istanze più vive confrontandole con i principî della filosofia tomista (Introduzione all'ateismo moderno, 1961; L'uomo e il rischio di Dio, 1967; Tomismo e pensiero moderno, 1969; Esegesi tomistica, 1969 ...
Leggi Tutto
ateismo
s. m. [dal fr. athéisme, der. di athée «ateo»]. – Genericam., il non credere nell’esistenza di Dio o di ogni altra divinità, per agnosticismo, scetticismo o indifferenza religiosa; il termine, spec. in passato, fu riferito all’atteggiamento...
ateista
s. m. e f. [dal fr. athéiste, der. di athéisme «ateismo»] (pl. m. -i). – Chi fa professione di ateismo: io non appartengo agli a.; essi negano, io affermo (Carducci).