Ci sono incontri che hanno cambiato la storia della letteratura, come quelli fra Dante e Guido Cavalcanti, tra Petrarca e Boccaccio o fra T.S. Eliot ed Ezra Pound. Il romanzo La rara felicità di Andrea [...] so perdonarmi»). Ma in Ungaretti, l’interventista papiniano e nicciano che all’inizio non gli piace affatto, che diventa sempre più ateo non per rinnegare ma per ignorare Dio, per il quale la morte significa annullarsi e sparire, che gli scrive che l ...
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ateo
àteo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo atheus, atheos, gr. ἄϑεος, comp. di ἀ- priv. e ϑεός «dio»]. – Che, o chi, nega l’esistenza di Dio: dottrine a., affermazioni a., scetticismo a.; essere, dichiararsi a.; le concezioni, le posizioni...
ateo clericale
loc. s.le m. Chi, pur dichiarandosi ateo, si preoccupa di tutelare e difendere tradizioni e contenuti di una fede religiosa. ◆ [tit.] Gli atei clericali e la fonte del potere [testo] […] Con questi atei clericali, cui senza...
Filosofo greco (sec. 4º-3º a. C.). Il soprannome di "ateo" (gr. ἄϑεος) gli derivò dalla sua polemica antireligiosa, per cui egli negava addirittura l'esistenza di ogni divinità, sicché fu espulso da Atene. Seguace di Aristippo, promosse, nella...
ateo devoto
àteo devòto locuz. agg. e sost. m. (f. atea devota). – Chi, pur professandosi ateo o agnostico, non solo è attento ai problemi di una società di credenti, ma ne condivide e promuove gli interessi, soprattutto sul piano politico,...