Patriarca di Costantinopoli (n. Sebaste in Armenia - m. 425). Testimoniò contro s. Giovanni Crisostomo nel sinodo della Quercia (404) e gli succedette (406) dopo la deposizione non riconosciuta da papa Innocenzo I; onde lo scisma, tra la Chiesa romana e i patriarchi orientali, durato finché A. rimise nei dittici il nome di Giovanni (417 circa). Si hanno di lui una omelia sull'Incarnazione, frammenti ...
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Filosofo platonico (2a metà del 2º sec. d. C.). Tentò di riportare l'Accademia alle pure concezioni platoniche, combattendo la tendenza eclettica invalsa dal tempo di Antioco di Ascalona e specialmente l'accoglimento di dottrine aristoteliche. Tuttavia il suo platonismo non è immune da elementi stoici ...
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Letterato e sofista ateniese (n. Maratona 101 - m. 177); ricchissimo e mecenate, visse a Roma, dove fu sotto Antonino Pio console nel 143, e ad Atene dove tenne scuola di retorica e fece costruire lo stadio [...] dell'Ilisso e l'Odeon. Educato alla scuola di Favorino e di Polemone fu seguace del più puro atticismo e maestro dei più illustri sofisti del tempo. Dei suoi numerosi scritti ci resta solo una declamazione, Περὶ πολιτείας, finto discorso di un ...
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Letterato romano (109-32 a. C.); di nobile famiglia, seguace della filosofia epicurea, visse ad Atene dall'87 al 65: nelle guerre civili si mantenne neutrale; accrebbe le ricchezze ereditate col commercio dei libri e delle opere d'arte. Fu amicissimo di Cicerone, che ebbe con lui attiva corrispondenza epistolare (i 16 libri di epistole ad Atticum) e che gli dedicò il De amicitia e il De senectute; ...
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Oratore attico (n. dopo il 440 a. C. - m. poco dopo il 380 a. C.). Fu anteposto a Demostene dalle correnti estreme dell'atticismo come rappresentante del cosiddetto stile attico per la semplicità, purezza [...] sorpreso e ucciso l'amante della moglie. Nell'eloquenza di L. si rileva la etopea (ἠϑοποιία) o descrizione del carattere, per cui egli argomenta ed espone secondo i varî personaggi che difende. La lingua è l'attico senza influssi letterari e poetici. ...
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Ceramista attico (attivo nel 570-550 circa a. C.), proprietario della fabbrica in cui lavorò Clizia. Dovette lavorare anche per altri pittori, come dimostra una tazza di Egina ora a Berlino, in stile affine [...] a quello dei disegnatori più vivaci delle anfore attico-corinzie. Insieme a Clizia firmò invece il celebre vaso François. ...
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Ceramista attico (seconda metà del sec. 6º a. C.), della cerchia dei cosiddetti "piccoli maestri" (ted. Kleinmeister); firma alcune kỳlikes a figure nere, talvolta insieme con Glaucite. ...
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Ceramista attico (sec. 6º a. C.) di cui si hanno tre alabastri firmati, a fondo bianco, con decorazione figurata in leggera policromia, opera di un pittore della cerchia del "Pittore di Evergide". ...
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Ceramografo attico (attivo 430-420 a. C. circa); firmò un cratere a volute con figure rosse (oggi a New York, Metropolitan Museum), intorno al quale sono stati raggruppati stilisticamente altri vasi. ...
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attico1
àttico1 agg. [dal lat. Attĭcus, gr. ᾿Αττικός «abitante dell’Attica»] (pl. m. -ci). – Dell’Attica, regione storica della Grecia: gli scrittori a.; le coste a.; ceramica a.; vasi a., prodotti della ceramica greca antica, attraverso i...
attico2
àttico2 s. m. [uso sostantivato dell’agg.] (pl. -ci). – 1. a. In architettura, parte di un edificio la cui fronte esterna si presenta, al di sopra del cornicione, come la prosecuzione della facciata sottostante; può consistere in una...