Filologo romano (2º-1º sec. a. C.); liberto di un epicureo, insegnò filosofia, retorica, grammatica e seguì Publio Rutilio Rufo nel suo esilio a Smirne. Pare si occupasse specialmente del significato delle parole. Studiò anche la questione dell'autenticità delle commedie plautine. Scrisse un Pinax e 9 libri di Musae ...
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Si chiamò da sé Philologus, pare sull'esempio di Eratostene di Cirene, e fu di svariata dottrina letteraria, ragguardevolissimo fra i grammatici dell'ultimo periodo repubblicano. Nato ad Atene, dovette [...] Verrio Flacco: un genere che a Roma fiorì fin dal principio della scienza filologica ed ebbe il primo trattatista con AurelioOpillo.
I frammenti si trovano in G. Funaioli, Grammaticae rom. Fragmenta, Lipsia 1907, I, p. 136 segg. Fonte principale di ...
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LESSICOGRAFIA
Gino FUNAIOLI
Bruno MIGLIORINI
Lessicografia classica. - Nell'antica letteratura rimastaci il nome non esiste. I Greci chiamavano λέξεις i lessici; λεξικον, nel bizantino Fozio è usato [...] Romani il tesoro del loro idioma, e la vecchia glossografia anonima viene a fiorire in una nuova forma erudita, da AurelioOpillo alla generazione di Varrone e a Varrone stesso, anche se egli forse non compose nulla di propriamente lessicale. Nel De ...
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