Il termine cura deriva dal latino e indica l’interessamento solerte e premuroso per un oggetto che impegna il nostro animo e la nostra attività. La cura può essere quella di un padre per un figlio, ma [...] voce di Dio, diviene cura «Per un momento, ho dimenticato chi sono e dove sono» (P. Levi: 102).Ci troviamo ad Auschwitz, Primo Levi è in compagnia di Jean, uno studente alsaziano di soli ventiquattro anni. Pikolo, così era denominato lo studente per ...
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Cosa c’entra Dante Alighieri, il padre della nostra lingua vissuto tra 1265 e 1321, con la persecuzione e lo sterminio dei 6 milioni di ebrei perpetrato da nazisti e fascisti nel XX secolo? C’entra, a [...] prigionia, la morte» ogni 27 gennaio (data in cui nel 1945 i soldati sovietici abbatterono i cancelli del lager ad Auschwitz, nelle vicinanze di Oświęcim, in Polonia).Prima di tutto l’Alighieri vorrebbe ingrandire il IX e ultimo Cerchio dell’Inferno ...
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Negli stili, non meno che nelle visioni del mondo, la critica italiana del ’900 nasce con e contro Benedetto Croce. Per la generazione successiva alla sua, il filosofo è un modello ineludibile e insieme [...] krausiana. A volte, per mostrare la sterilità di una moda culturale, gli basta uno scanzonato giro di frase: «Che cosa avrebbero potuto dire su Auschwitz Ceronetti o Cioran se non: Sapevamcelo? Forse avrebbero avuto una parte di ragione, ma noi su ...
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Ci sono due importanti voci letterarie, impegnate a testimoniare le atrocità naziste, che presentano tratti curiosamente speculari: Primo Levi e Luce d'Eramo partono da vicende esistenziali quasi opposte, [...] ma seguono un percorso letterario simile.La storia di Primo Levi è nota: dall'impegno partigiano, alla deportazione ad Auschwitz, al successivo importante ruolo civile oltre che letterario. Luce d'Eramo è oggi trascurata, ma la sua vicenda fu ...
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Aveva ragione Carlo Levi, quando nel 1955 per un suo libro scelse questo titolo: Le parole sono pietre. Levi si riferiva alla durissima condizione dei contadini siciliani. Però sono pietre anche le parole [...] drom, la storia sepolta: quando la scuola ghettizzò rom e sinti, domani.itRizzin, E., (ed.), Attraversare Auschwitz. Storie di rom e sinti: identità, memorie, antiziganismo, Gangemi Editore, Roma, 2020 (scaricabile gratuitamente).Strategia Nazionale ...
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Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...
cristofobico
agg. Che si rifiuta di prendere in considerazione la figura di Cristo e il cristianesimo. ◆ anche dopo Auschwitz e i gulag, «la libertà di indifferenza ha vinto», dice [George] Weigel riferendosi al testo «cristofobico» approvato...
Nome tedesco della città della Polonia meridionale Oświęcim (40.686 ab. nel 2007). Deve la sua tragica notorietà al campo di concentramento e di eliminazione creato dai Tedeschi durante la Seconda guerra mondiale (dal giugno 1940).
Il campo...
Chimico olandese (Amsterdam 1869 - Auschwitz 1944), allievo di J. H. van't Hoff, prof. a Utrecht (1902-1939); autore di rilevanti ricerche di chimica fisica sugli stati allotropici dello zinco e dell'antimonio e di elettrochimica (materiali...