Regista, scenografo e pittore polacco (Rzeszów, Polonia, 1922 - Varsavia 2008). Sopravvissuto ai campi di sterminio di Auschwitz e Buchenwald, iniziò la sua carriera di scenografo al Teatro di Nowa Huta, [...] di cui fu poi direttore artistico fino al 1966; scenografo e regista allo Stary Teatr di Cracovia (1966-70), fu poi direttore (1971-82) del Teatro Studio di Varsavia. Uomo di teatro completo, ma anche ...
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Scrittrice ungherese naturalizzata italiana (n. Tiszabercel 1931). Reduce dell’Olocausto, sopravvissuta alla deportazione nei campi di concentramento di Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen, ha trascorso gran [...] parte della sua vita a raccontare la terribile esperienza con la sua arte, gli scritti e portando la propria testimonianza presso scuole e università, per mantenere viva la memoria. Trasferitasi in Italia ...
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Drammaturgo belga di lingua francese (Bruxelles 1936 - Parigi 1981). Nato da una famiglia proletaria di ebrei polacchi, nel 1944 perse il padre, deportato ad Auschwitz. Collaborò come giornalista indipendente [...] a numerosi giornali e periodici. Essendo incompreso in patria, pubblicò in Francia le sue prime opere teatrali (Trotzsky, 1969; Skandalon, 1970; Jim le téméraire, 1972, su Hitler). Stabilitosi a Parigi, ...
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Regista, drammaturgo e scrittore ungherese in lingua tedesca (Budapest 1914 - Berlino 2007). Emigrato a Londra nel 1936, poi a lungo negli USA, dal 1971 ha operato in area culturale tedesca, specie come [...] innovativo regista teatrale. I suoi drammi per il teatro, amari e ironici (Cannibals, 1968, in ingl., su Auschwitz; Pinkville, 1970, contro la guerra del Vietnam; Sigmunds Freude, 1975; Mutters Courage, 1979; Mein Kampf. Farce, 1987, su Hitler; ...
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Drammaturgo e regista francese (Principato di Monaco 1924 - Saint-Mandé 2017). Il suo teatro, politico e militante, mai didattico ma piuttosto lirico, sdegnato e incandescente, mira a intervenire negli [...] prigioni e nelle periferie, poesie, prose. Tra i suoi scritti più recenti vanno segnalati Chant d'amour des alphabets d'Auschwitz (1989), La parole errante (1999), Les cinq noms de Georges Guingouin (2005) e Le couteau-toast d’Évariste Galois (2006 ...
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Fink, Guido
Marco Pistoia
Anglista, critico letterario e teatrale, storico e critico del cinema, nato a Gorizia il 28 luglio 1935. Ricorrendo prevalentemente a un metodo comparatistico, attraverso il [...] quando il padre perse il lavoro in seguito alle leggi razziali, e rimasto orfano dello stesso quando questi fu deportato ad Auschwitz, F. si laureò nel 1958 all'Università di Bologna in lingua e letteratura inglese. Già a metà degli anni Cinquanta ...
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Goodrich, Frances
Patrick McGilligan
Commediografa, attrice teatrale e sceneggiatrice statunitense, nata a Belleville (New Jersey) il 21 dicembre 1891 e morta a New York il 29 gennaio 1984. Insieme [...] , che affidò loro l'adattamento teatrale di The diary of Anne Frank, il commovente diario dell'adolescente ebrea morta ad Auschwitz. L'opera, cui avevano lavorato emotivamente coinvolti, andò in scena nel 1955 e vinse il premio del Critics' Circle ...
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Teatro
Dominique Fernandez
sommario: 1. La fine di un'epoca. 2. Pirandello apre la crisi del teatro drammatico. 3. Brecht impone il teatro epico. 4. Parentesi sull'Ottobre teatrale. 5. Il teatro dell'assurdo. [...] nella violenza delle fantasie e nel gioco vorticoso delle illusioni. Die Ermittlung (1965) fa il processo agli aguzzini di Auschwitz.
R. Hochhuth, nato nel 1931, si è basato su uno studio minuzioso degli archivi per denunciare l'atteggiamento di ...
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Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...
cristofobico
agg. Che si rifiuta di prendere in considerazione la figura di Cristo e il cristianesimo. ◆ anche dopo Auschwitz e i gulag, «la libertà di indifferenza ha vinto», dice [George] Weigel riferendosi al testo «cristofobico» approvato...