Nell’antica Roma, i giochi, per lo più a cura dello Stato e quindi pubblici e gratuiti, ma talvolta allestiti da privati anche a pagamento, che si tenevano nel circo o in un teatro in occasione di feste [...] a.C.; l. Romani o Magni, di carattere patrizio, creati da Tarquinio Prisco; l. plebei, istituiti dopo la secessione della plebe sull’Aventino; l. saeculares, datati come inizio al 509, che si tennero solo 10 volte in tutta la storia di Roma. Tra i l ...
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Re di Roma (sec. 6º a. C.), sesto nella successione. Secondo una tradizione, figlio di Ocrisia, nobile latina divenuta schiava di Tanaquilla, moglie di Tarquinio Prisco, fu da questo elevato dall'originale [...] della città (pomerio) rimase fino a tarda età repubblicana quello delle mura di Servio Tullio. Il tempio di Diana sull'Aventino sarebbe stato da lui elevato a centro dell'alleanza romano-latina. Si attribuivano a S. T. caratteri di re costituzionale ...
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Raccolta di libri per uso di lettura e di studio e anche il luogo stesso (sala o edificio) dove si conservano. L’utilizzo ottimale degli spazi per la conservazione, la lettura, lo studio e per ogni altro [...] di Pergamo fondata da Attalo I (3° sec. a.C.). A Roma la prima b. pubblica fu fondata da Asinio Pollione sull’Aventino (39 a.C.); in età imperiale, dopo la Palatina istituita da Augusto, altre b. sorsero per iniziativa di Tiberio, Vespasiano, Traiano ...
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POMERIO (pomerium)
Giuseppe Lugli
La delimitazione dei confini di una città per mezzo d'una linea sacra è uno dei riti più antichi delle popolazioni italiche, preso dagli Etruschi, e perseguito in Roma [...] al contrario esso era assai più ristretto della nuova cinta che va sotto il nome di Servio Tullio. Sappiamo infatti che l'Aventino rimase fuori del pomerio almeno fino all'epoca di Augusto, e così pure una parte dell'Esquilino, adibita a pubblico ...
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Il primo giorno del mese nel calendario romano, da cui prese il nome il calendario stesso. Non esistevano nel calendario greco, e fu perciò che i Romani a indicare il rinvio indefinito di un'impresa o [...] . Alle calende di giugno si solennizzava la dedicazione del tempio di Giunone Moneta, sull'arce capitolina, e in quelle di settembre si celebrava sull'Aventino la festa di Giunone Regina.
Per le "calende" usate dal popolo, v. calendario pp. 406-407. ...
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DE MARCHIS, Tommaso
Helmut Hager
Nacque a Roma nel 1693. La sua formazione di architetto avvenne presso Carlo Francesco Bizzaccheri, al quale rimase sempre legato (Missirini, 1823, pp. 225 s.; Mallory, [...] di altri edifici di Roma, VII, Roma 1876, p. 367; XII, ibid. 1878, p. 353; L. Zambarelli, Ss. Bonifacio e Alessio all'Aventino, Roma 1924, pp. 14 s., 38, 41; Roma . Ss. Bonifacio e Alessio. Cenni religiosi, storici artistici, a cura dell'Istituto di ...
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Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e città metropolitana (Comune di 1.287,4 km2 con 2.813.365 ab. nel 2021).
Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato [...] NS. Il controllo del Palatino e del Campidoglio (le alture più prossime, da sinistra, all’Isola Tiberina), poi anche dell’Aventino e quindi del Gianicolo, testa di ponte sulla sponda destra del Tevere, consentì il controllo del nodo dell’isola e ...
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Uomo politico (Dovia di Predappio 1883 - Giulino di Mezzegra, Dongo, 1945). Socialista, si andò staccando dal partito, fino a fondare i Fasci da combattimento (1919). Figura emergente nell’ambito del neoformato [...] , ne rafforzavano la posizione. A interrompere il consolidarsi del connubio tra fascismo e stato intervenne la crisi dell'Aventino, a seguito dell'assassinio da parte di alcuni sicari fascisti del leader socialista G. Matteotti (giugno 1924), fase ...
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Nome dato dai Romani a tutte le feste orgiastiche del culto orfico-dionisiaco (in gr. τὰ βακχεῖα; v. dioniso; misteri; orfismo); in special modo però usato per designare quei misteri dionisiaci che, dalla [...] in feste notturne che si tenevano tre volte all'anno nel bosco di Stimula (nome latino di Semele), presso l'Aventino (cfr. Ovid., Fasti, VI, v. 503 segg.) e alle quali partecipavano soltanto onorate matrone romane. In seguito però una donna ...
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FORMOSO, papa
Jean-Marie Sansterre
Figlio di Leone, nacque intorno all'816 probabilmente a Roma, dove venne educato. Nell'864 il pontefice Niccolò I lo nominò vescovo di Porto in luogo di Rodoaldo, [...] che nell'885 non cadde nuovamente in disgrazia insieme con i suoi antichi compagni, il nomenclatore Gregorio e Giorgio di Aventino; F. rimase vescovo di Porto e come tale partecipò alla consacrazione di Stefano V (settembre 885).
In data sconosciuta ...
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Aventino
(lat. Aventinus). – 1. Propr., nome di uno dei sette colli di Roma, ove per due volte (494 e 449 a. C.) si sarebbe ritirata la plebe per protestare contro le angherie dei patrizî. Di qui la locuz. fig. ritirarsi sull’A., appartarsi...
aventiniano
agg. – Dell’Aventino, uno dei sette colli di Roma; in partic., detto dei deputati che parteciparono alla secessione dell’Aventino (v.) nel 1924-25, dopo il delitto Matteotti e, per estens., di chi, in politica, ricorre all’astensione...