Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
La scienza islamica nella cultura medioevale
Piero Morpurgo
Per scienza islamica medioevale s’intende il corpus di testi, commenti e analisi di autori appartenenti all’islam, che tradussero e interpretarono, [...] a Napoli negli anni 1244-45, che tradusse i commenti di Abū ’l-Walīd Muḥammad ibn Rušd (noto in Occidente come Averroè; 1126-1198), alcuni trattati di Aristotele e altre opere di matematica, astronomia e medicina. Egli ritiene che la natura sia ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Tra XI e XII secolo si assiste a un grandioso processo di trasmissione del sapere conosciuto [...] tempi, a Parigi, ci si è lungamente opposti alla filosofia naturale e alla metafisica di Aristotele, interpretata attraverso Avicenna e Averroè, e per un periodo di tempo abbastanza lungo, a causa di una spessa ignoranza, i loro libri e coloro che ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Maria Conforti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nella filosofia scolastica l’origine delle forme dei corpi composti è uno dei problemi [...] strada alla teoria corpuscolare della materia, negata da Aristotele. Una prima ammissione dell’esistenza fisica dei minimi si trova in Averroè, secondo il quale il minimo è la prima cosa che esiste quando una sostanza è generata e l’ultima quando una ...
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IBN TIBBON, FAMIGLIA
CCesare Colafemmina
Nel corso dei secc. XII e XIII il mondo cristiano e il giudaismo provenzale ebbero accesso alla rigogliosa cultura scientifica e filosofica in lingua araba che [...] versioni datano dal 1244 al 1274 e furono eseguite per lo più a Montpellier, dove viveva. La traduzione del Compendio di Averroè al De anima di Aristotele sarebbe stata invece compiuta a Napoli, dove egli soggiornò presso il cognato Jacob Anatoli (v ...
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Retorica
Enrico Berti
Opera di Aristotele, in tre libri, contenente l'esposizione delle tecniche necessarie per argomentare in modo persuasivo. Da non confondere con la Rhetorica ad Alexandrum, ugualmente [...] Aristotele la parafrasi di Avicenna. Lo stesso Ermanno tradusse l'inizio del commento medio di Averroè e il commento di Alfarabi. Oltre che da Alfarabi, Avicenna e Averroè, la R. fu commentata da Egidio Romano, Giovanni di Jandun e Boezio di Dacia.
D ...
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Tibbonidi Famiglia spagnola (ibn Ṭibbōn), originaria di Granada, di rabbini, traduttori e intellettuali ebrei, rifugiatisi in Provenza verso la metà del sec. 12°. L’iniziatore dell’attività di traduzione [...] di Shěmū’ēl. Di grande importanza sono le sue traduzioni dall’arabo in ebraico di Aristotele, al-Fārā ́bī, Avicenna e Averroè (utilizzate fra l’altro da Gersonide), nonché di Maimonide, Galeno, al-Batalyūṣī, Ḥunayna e altri). Tra le sue opere si ...
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Cultura araba
Bruna Soravia
La cultura spirituale arabo-islamica in età federiciana è caratterizzata dagli effetti del revival del sunnismo, fenomeno che, iniziato nel sec. XI, condusse lungo il corso [...] la decisa e articolata condanna di cui furono fatte oggetto, non solo da parte della tradizione razionalista, da al-Fārābī ad Averroè, ma anche della teologia sunnita, e in particolare di al-Ghazālī, in quanto, se l'una pretendeva di contendere a Dio ...
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Etica
Enrico Berti
Abbreviazione di Etica nicomachea, la più nota e importante opera di Aristotele sulla morale, in dieci libri, così chiamata perché dedicata dall'autore al figlio Nicomaco o, più probabilmente, [...] furono tradotti i commenti greci di Eustrazio, Aspasio, Michele Efesio e Anonimo, a opera di Roberto Grossatesta, e quello arabo di Averroè. Sin dal 1255 fu resa obbligatoria nella facoltà delle Arti di Parigi la lettura dell'Ethica vetus e nova.
L'E ...
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MATTEO da Gubbio
Paolo Falzone
MATTEO da Gubbio. – Originario di Gubbio, non è nota la data di nascita, collocabile alla fine del secolo XIII.
La prima notizia che lo riguarda riporta al 1321, allorché [...] soprattutto delle ricerche di Grabmann e di Nardi – ha riunito alcuni maestri – variamente influenzati dal pensiero di Averroè e degli averroisti parigini (in particolare Giovanni di Jandun) – attivi a Bologna dal secondo decennio del Trecento ...
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Temistio Oratore politico e commentatore di Aristotele (n. in Paflagonia 317 d.C
m. 388 ca.). Dal 337 visse alla corte di Costantinopoli; da Costanzo fu nominato senatore nel 355 e proconsole nel 358; [...] opere furono tradotte nell’Occidente latino già nei secc. 4° e 5°. La parafrasi al De anima fu largamente utilizzata da Averroè, che la rese centrale nel dibattito sull’intelletto agente e l’immortalità dell’anima. Nel 1267 Guglielmo di Moerbeke la ...
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averroismo
s. m. [der. di Averroè, adattam. occidentale del nome arabo (Abū l-Walīd Muḥammad) Ibn Rushd]. – La dottrina del filosofo e scienziato arabo di Spagna Averroè (1126-1198) e dei suoi seguaci. Più in partic., corrente della filosofia...
metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...