La civilta islamica: osservazioni, calcolo e modelli in astronomia. L'astronomia nell'Islam occidentale
Julio Samsó
Juan Vernet Ginés
L'astronomia nell'Islam occidentale
L'Andalus e il Maghreb
di [...] difficoltà fisiche che affliggevano il cosmo tolemaico. Da questo punto di vista la vera critica fu esercitata da filosofi come Averroè, Avempace (1070?-1138) e al-Bitrūǧī (attivo prima del 1200): essi conoscevano bene l'Almagesto e, sia Avempace sia ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il tema della concordia universalis è molto caro a Pico, ed è in correlazione a tale [...] conquistano la fiducia di Pico figura certamente il medico Elia del Medigo, che, oltre a tenergli corsi privati sul pensiero di Averroè, lo inizia anche alla conoscenza dell’ebraico e della cabala. Tra il 1482 e il 1483 Pico frequenta lo Studio di ...
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Islàm
Francesco Gabrieli
In questa voce, complementare della voce Arabi, ove si tratta della presunta conoscenza che D. poté avere dell'arabo, e del suo atteggiamento verso la scienza e filosofia araba, [...] . Alla compagnia dei savi antichi, su quello stesso prato di fresca verdura, l'I. dà sì due illustri suoi figli, Avicenna e Averroè (If IV 143-144), ma questo è un omaggio non già alla fede nemica, bensì a quella universalità del sapere cui qui D ...
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triangolo (triangulo)
Il termine ricorre in D. nel senso proprio di " figura che ha tre angoli ", sia nella forma volgare (apocopata in poesia) che in quella latina.
In Cv IV VII 14, parafrasando un luogo [...] e un'amplificazione. Se la presenza del pentangulo nell'esemplificazione esclude la diretta dipendenza da Aristotele o da commentatori come Averroè o Alberto Magno (De Anima II I 11), neppure è riconducibile, come vuole il Busnelli (commento ad l ...
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POMPONAZZI, Pietro (latinizz. in Petrus Pomponatius)
Guido Calogero
Pensatore italiano del Rinascimento, nato a Mantova il 16 settembre 1462, morto a Bologna il 18 maggio 1525. Dopo avere studiato all'università [...] capitolo del De anima, della dualità degl'intelletti attivo e passivo e della loro relazione con l'anima umana. Averroè infatti insistendo sul carattere di trascendenza dell'intelletto attivo, considerava quest'ultimo unico per tutti gli uomini e in ...
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RISTORO d'Arezzo
Michele Piciocco
RISTORO d’Arezzo (o Restoro nella forma fonetica aretina). – Non è nota la data di nascita. Le pochissime notizie biografiche riguardanti Ristoro a oggi disponibili [...] Manṣȗr (Jovanni filiolo de l’Almasore, VIII-IX secolo) e confuta le opinioni di Avicenna (X-XI secolo) e Averroè (XII secolo). Gli altri autori citati nella Composizione, da inserire dunque nell’orizzonte culturale del suo autore, sono Aristotele, l ...
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Cultura ebraica
Piero Morpurgo
Una valutazione della cultura ebraica e del suo rapporto con la produzione federiciana non può prescindere dalla profonda influenza che il mondo ebraico ebbe nel contesto [...] esperimento, in base al quale criticherà le asserzioni errate di Aristotele. Difatti Judah aveva biasimato l'attitudine di Averroè nel riprendere Galeno solo quando sembrava accordarsi con l'opinione di Aristotele, come se questi fosse un angelo di ...
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L'umanesimo
Vittore Branca
La stella polare dell'impegno unitariamente politico-religioso-civile sembra guidare a Venezia anche le scelte culturali: e particolarmente quella umanistica, in senso [...] del Merula e quale antagonista delle Scuole di Rialto e di Padova, il Valla si dedicò a preparare edizioni di Averroè e versioni di Alessandro d'Afrodisia Psello, Atenagora ed Euclide. Ma l'era delle traduzioni umanistiche stava ormai chiudendosi ...
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FRANZOSI, Girolamo
Delfina Giovannozzi
Nacque probabilmente a Polpenazze - ora Polpenazze del Garda, presso la sponda lombarda del lago -, tra la fine del sec. XVI e l'inizio del XVII; trascorse gran [...] Tractatus apologeticus de semine pro Aristotele adversus Galenum, nel quale si sostiene l'opinione di Aristotele, condivisa da Averroè e discussa ampiamente da Dante sia nel Convivio sia nella Commedia, per cui solo il seme maschile concorrerebbe ...
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AFFAITATI, Fortunio
Sergio Bertelli
Forse figlio di Antonio (secondo un'ipotesi del Lancetti), nacque a Cremona nel 1510. Trasferitosi - forse dopo la morte del suo protettore, papa Paolo III (1549) [...] 'ultimo, dedicato a parte al cardinale Du Bellay.
Nel primo saggio l'A. negava, in polemica diretta con Averroè e Tommaso d'Aquino, la possibilità di concepimento senza contatto sessuale, contrastava cioè tanto all'ipotesi averroistica dell'acqua ...
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averroismo
s. m. [der. di Averroè, adattam. occidentale del nome arabo (Abū l-Walīd Muḥammad) Ibn Rushd]. – La dottrina del filosofo e scienziato arabo di Spagna Averroè (1126-1198) e dei suoi seguaci. Più in partic., corrente della filosofia...
metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...