BARTOLOMEO da Parma
Bruno Nardi
Scarseggiano le notizie su questo astrologo e geomante, fiorito a Bologna negli ultimi decenni del sec. XIII, ma le poche che abbiamo sono ricavate dalle sue opere pervenute [...] vero che il Narducci (p. 26;cfr. Grabmann, p. 45) ha osservato che nei codici Marciano e Laurenziano è ricordato il nome di Averroè; ma ciò indica senza dubbio che la Philosophia Boetii non è anteriore, se non forse di qualche anno, al 1230 quando il ...
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Zabarella, Giacomo
Filosofo (Padova 1533 - ivi 1589). Nato da nobile famiglia, ereditò da suo padre Giulio il titolo di conte palatino; compì i suoi studi presso l’univ. di Padova, dove ebbe come maestri [...] di Afrodisiade, Filopono, Simplicio, Temistio, unitamente ai commenti medievali di Tommaso d’Aquino, W. Burley e soprattutto di Averroè. La sua fama è legata in modo particolare agli studi di logica, disciplina che Z. indica come uno strumento ...
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(arabo ‛Arab) In senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia, comunemente tutti gli individui di lingua araba, cioè gli abitanti dell’Arabia, della Siria, del Libano, della Giordania e dell’Iraq. [...] Tommaso, fornì per altri versi allo stesso Aquinate argomenti dialettici. Riguardo al rapporto tra verità razionale e rivelazione, Averroè asserì, per es., la loro piena conciliabilità: ragione e fede non si oppongono, convergendo per strade diverse ...
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SCOLASTICA
Francesco Pelster
. Nome e carattere. - Il termine di filosofia "scolastica" è stato introdotto nell'uso generale, a designare la filosofia e la teologia medievali, solamente dagli umanisti, [...] formarono al riguardo tre gruppi: il primo volle seguire in tutto Aristotele, specialmente come era stato presentato dai commenti di Averroè. Se una dottrina d'Aristotele era in contrasto con una verità di fede, non si rinnegava questa verità, ma si ...
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EGIDIO da Viterbo
Germana Ernst
Simona Foà
EGIDIO da Viterbo. – Nacque a Viterbo tra l'estate e l'autunno del 1469 da Lorenzo Antonini e Maria Del Testa. Il nome di famiglia non era pertanto Canisio, [...] del tempo, egli concepi una profonda avversione per la filosofia aristotelica, e in particolare per le posizioni di Averroè, che avrebbe giudicato, oltre che "barbare", irrimediabilmente in conflitto con la religione. Primo frutto della sua ostilità ...
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platonismo
Marta Cristiani
Con questo termine si è soliti indicare quel complesso di temi e dottrine, legato all'influsso delle teorie platoniche e alla rielaborazione di esse operato dalla scuola neoplatonica.
Da [...] macchie lunari (v. LUNA) in Pd II 49-148, diretta in primo luogo a confutare il principio, dedotto da Aristotele ed espresso da Averroè nel commento al De Coelo (II comm. 49-50), che i corpi celesti sono dotati tutti di un'unica natura e specie, per ...
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La civilta islamica: scienze della vita. Farmaceutica
Mehrnaz Katouzian-Safadi
Nouha Stéphan
Farmaceutica
Nel Kitāb al-ṣaydana fī 'l-ṭibb (Libro della farmacia in medicina), la cui introduzione è considerata [...] al-Musta῾īnī (Libro dedicato ad al-Musta῾īn), dove descrive un esempio di preparazione di un farmaco temperato. Anche Averroè nel Kitāb al-Kulliyyāt (Colliget) riprende il modello di analisi dei farmaci semplici di al-Kindī ritenendo però che le ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Sulla natura dell’anima il pensiero medievale ha sviluppato una complessa articolazione [...] tra la nozione di intelletto attivo e l’immortalità dell’anima individuale, che da esso dipende, la posizione di Averroè verte sull’unicità dell’intelletto per sua natura divino e separato dall’anima dell’uomo. L’originalità dell’argomentazione del ...
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SURIAN, Antonio
Giuseppe Trebbi
– Nacque a Venezia intorno al 1480/1483, figlio primogenito del patrizio veneziano Michele di Giovanni, e della nobile bresciana Francesca Luzzago.
La nascita nel 1479/1480 [...] aveva ricevuto dal condiscepolo Pietro degli Oddi da Monselice, sul terzo libro del De anima e sul relativo commento di Averroè, concernenti l’immortalità dell’anima e l’unità dell’intelletto.
Nel novembre del 1505 pubblicò a Venezia, per i tipi ...
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Peripatetici
Marta Cristiani
. Discepoli della scuola di Aristotele, aperta ad Atene negli edifici già adibiti al culto di Apollo Licio (Liceo), così detti, secondo un'etimologia universalmente nota, [...] per lo 'ngegno [singulare] e quasi divino che la natura in Aristotile messo avea: cfr. Cic. Divin. I XXV; cfr. anche Averroè Phys. prol.), in cui la filosofia morale, fondata sulla ragione, trova la sua espressione più compiuta e perfetta (Cv IV VI ...
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averroismo
s. m. [der. di Averroè, adattam. occidentale del nome arabo (Abū l-Walīd Muḥammad) Ibn Rushd]. – La dottrina del filosofo e scienziato arabo di Spagna Averroè (1126-1198) e dei suoi seguaci. Più in partic., corrente della filosofia...
metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...