ABARBANEL, Giuda, detto Leone Ebreo
Bruno Nardi
Nacque a Lisbona fra il 1460 e il 1465, da Isacco, studioso del pensiero religioso ebraico, delle dottrine talmudiche e dei segreti della Cabala, divenuto, [...] . "appartiene indubbiamente ai più valenti filosofi d'Italia" di quel tempo, e ci fa sapere che, a suo avviso, le opinioni di Averroè su quell'argomento sono le più ambigue e le più inesatte, e che la materia prima, secondo il parere del figlio, è da ...
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ACCORAMBONI, Felice
Francesco Cagnetti
Figlio terzogenito di Gerolamo, nacque a Gubbio nella prima metà del sec. XVI. Studiò a Padova negli anni intorno al 1540: egli stesso ricorda come suoi maestri [...] nei commenti alle opere biologiche di Aristotele. Nel commento al De anima, combatte l'alessandrismo richiamandosi spesso ad Averroè: tra l'altro sostiene che per Aristotele l'intelletto è separato dal corpo "quoad essentiam" e separabile da ...
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Anima
Giancarlo Movia
Marta Cristiani
Paolo Casini
Gianni Carchia
Lucio Pinkus
È il greco ἄνεμος, latino anima, il cui primo senso è "aria", poi "respiro, soffio", e, di qui, "principio vitale", [...] , una serie di interpreti, fra i quali il greco Temistio e i pensatori arabi Al Kindi, Al Farabi, Avicenna, Avenpace, Averroé e il maestro ebreo di Spagna Mosé Maimonide, distinguono con diverse denominazioni e collocano variamente al di fuori dell ...
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La civilta islamica: scienze della vita. Le 'cose naturali': struttura e funzioni del corpo umano
Ursula Weisser
Le 'cose naturali': struttura e funzioni del corpo umano
La struttura e le funzioni del [...] e delle arterie ‒ e poi l'anatomia speciale degli organi composti, nell'ordine a capite ad calcem. Soltanto l'aristotelico Averroè (520-595/1126-1198) si proporrà di distinguere in modo sistematico anatomia e fisiologia e, nel suo manuale di medicina ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Circa il problema della conoscenza, il pensiero medievale ha elaborato vari modelli [...] per Agostino – l’esperienza sensibile non ha un valore propriamente conoscitivo, ma prepara piuttosto la via alla conoscenza.
Averroè (il cui pensiero si sviluppò nell’Andalusia del XII secolo) riabilita invece almeno in parte il ruolo giocato dalla ...
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Pitagorici (Pittagorici)
Giorgio Stabile
Aggettivo sostantivato che designa i seguaci (Cv III V 4) della filosofia pitagorica (v. PITAGORA) e come tali indicati normalmente da Aristotele (Pythagorici, [...] vel stellae, locus iste caeli est quasi exustus vel passus aliquam talem passionem ut videatur ibi quaedam albedo ". Anche Averroè riporta ambedue le opinioni, distintamente (Meteor. I II 3): " Et dicamus quod Pythagora, et eius Socii dixerunt de via ...
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Medico e filosofo (n. Abano 1250 - m. prima del 1318). Interprete, fra i più rappresentativi, di una nuova cultura, elaborata soprattutto nell'ambito delle facoltà delle Arti, nutrita dell'apporto della [...] resurrezione di Cristo mercé l'ipotesi della morte apparente. Meno chiara è la partecipazione di P. alle concezioni di Averroè, che egli comunque non combatté, contribuendo anzi a introdurle nello studio patavino e determinando così la prima genesi ...
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TOPICA
Bruno Nardi
. Arte della disputa, ossia del metodo per trovare con facilità le ragioni o argomenti probabili intorno a qualunque tema posto in discussione, evitando le antilogie sofistiche.
A [...] Topica aristotelica coi commenti di Teofrasto, di Alessandro d'Afrodisia e di Temistio, ai quali si aggiunsero le esposizioni d'Averroè. Per altro, nella seconda metà del sec. XII la Topica aristotelica tornò in onore anche fra gli Scolastici e fece ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Marsilio da Padova
Gregorio Piaia
Sarebbe oggi ingenuo non riconoscere il sovraccarico teorico e ideologico cui le dottrine di Marsilio furono sottoposte nel secondo Ottocento e in buona parte del Novecento, [...] p. 165; I, XVI, 7 e 21, pp. 203 e 227; I, XIX, 13, p. 279; II, XXVI, 13, pp. 1013 e 1017). Quanto ad Averroè, egli viene citato esplicitamente una sola volta, a proposito del suo commento ad Aristotele, Metafisica II, 1, 993b 15, ove si sottolinea la ...
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traditore, traditrice
Emilio Bigi
Designa " colui che compie azioni che menano alla rovina la persona, che si fida "; cfr. Cv IV VII 3 [il] traditore... ne la faccia dinanzi si mostra amico, sì che [...] in cui è diviso il nono cerchio. Il Busnelli richiama anche in questo caso i passi sopra citati di Aristotele e di Averroè: ma, a parte l'accenno alla maggiore gravità del dolus e dell'iniuria quando siano commessi contro i benefattori, per il resto ...
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averroismo
s. m. [der. di Averroè, adattam. occidentale del nome arabo (Abū l-Walīd Muḥammad) Ibn Rushd]. – La dottrina del filosofo e scienziato arabo di Spagna Averroè (1126-1198) e dei suoi seguaci. Più in partic., corrente della filosofia...
metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...