Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La crisi della teoria aristotelica della materia è determinata dall’emergere all’interno [...] del misto si basano essenzialmente su ragioni di carattere filosofico, non sperimentale. Gli aristotelici padovani, seguendo Averroè, affermano che nel misto gli elementi permangono con le loro forme, presenti in esso con intensità ridotta ...
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umori
Gianfranco Borrelli
Nell’avvio del cap. ix del Principe M. argomenta le complesse relazioni che legano i «dua umori diversi», presenti in ogni comunità, agli antagonismi permanenti che vedono [...] tradizione classica: da Alc meone di Crotone e da Ippocrate, attraverso Galeno, fino alle interpretazioni dell’aristotelismo di Averroè e di Avicenna (Vegetti 1983; Gaille-Nikodimov 2004, pp. 61-101). Questi autori avevano contribuito a formalizzare ...
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LONGO, Giovanni Bernardino
Margherita Palumbo
Nacque a Napoli intorno al 1528 dallo speziale Giovanni Vincenzo. Allievo dello Studio cittadino, tra il 1548 e il 1549 fu nominato, dopo aver conseguito [...] di V. Colle detto il Sarnese e di Storella - nel folto novero dei filosofi napoletani di tendenza averroistica. Proprio di Averroè il L. dichiara di voler dare alle stampe altre esposizioni dei testi aristotelici (Expositio, c. 42v), ma il progetto ...
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dottrina
Sebastiano Aglianò
Ricorre nella Commedia (due volte in rima su sette), nel Convivio e altresì nel Fiore (dove ambedue le occorrenze sono in rima, come quasi sempre negli scritti coevi); il [...] me par 15-16 " Chi vole entrare en questa scola / trovarà dottrina nova "). Allo stesso modo un pur grande filosofo, Averroè, per sua dottrina fé disgiunto / da l'anima il possibile intelletto (Pg XXV 64): passo variamente reso dai commentatori, ma ...
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Academici
Giorgio Stabile
Usato come sostantivo (dal latino academicus, greco ἀκαδημικός), indica i filosofi appartenenti all'Accademia platonica e, in genere, tutti quelli che ne professarono la dottrina. [...] il praeceptor morum (Mn III 13), di ‛ ingenium paene divinum ' (Cic. Div. I XXV 53), " divinus magis quam humanus " (Averroè, prologo alla Physica). Da ciò il risalto dato alla loro dottrina morale - che in effetti fu una delle caratteristiche dei ...
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ragionativa
Marta Cristiani
Definisce per D. una delle potenze dell'anima, conformemente alla dottrina aristotelica, che distingue tre diversi stadi di perfezione, in quello che costituisce il principio [...] Il carattere pratico, operativo, di questo secondo aspetto dell'anima razionale è messo particolarmente in evidenza dal commento di Averroè In Eth. VI lect. I, in quanto la distinzione aristotelica è interpretata nel senso che una parte dell'anima ...
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calore
Indica una proprietà dei raggi solari che dà la vita a tutte le cose (Cv III XII 8 Lo sole tutte le cose col suo calore vivifica), e, più particolarmente, fa maturare l'uva (Pg XXV 77 guarda il [...] gli umori essenziali alla vita (v. UMIDO) subiscono l'azione e nutrono il c. vitale in un rapporto agente-paziente (cfr. Averroè Long. et brev. vitae paraphr. Venezia 1562, 147 V " Calor enim naturalis innatus est consumere humiditatem, cum sit quasi ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Rhazes e il Canone di Avicenna in Occidente
Maria Conforti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La Spagna, e in particolare la città di Toledo, [...] mediche tradotte a Toledo si trovano anche contributi al corpus dell’Aristotele latino, e in seguito versioni da Averroè, oltre quelle, spesso anonime, di trattati alchemici, che iniziano a circolare in questo periodo. A Toledo prevale un ...
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fede
Dal lat. fides «credenza religiosa», ma anche «impegno solenne», «lealtà» e «fedeltà», «veracità nel mantenere la parola». In generale, adesione ad affermazioni o dottrine non razionalmente evidenti [...] però, alla fine del 13° sec., alcuni filosofi della facoltà delle arti, come Sigieri di Brabante, riprendendo Averroè affermano la necessità delle conclusioni filosofiche, anche se contrarie alla fede. Si avvia così quel percorso di separazione tra ...
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PORTA (o Porzio, dal cognome latinizzato Portius, Porcius), Simone
Guido Calogero
Filosofo e medico, nato a Napoli nel dicembre del 1496 e ivi morto il 27 agosto 1554. Seguace del Pomponazzi (o, piuttosto, [...] d'immortalità, che dovrebb'esser proprio dell'anima. In ciò il P. supera non solo le interpretazioni di Simplicio e di Averroè, ma in certa misura anche quella stessa di Alessandro di Afrodisia, seguita dal Pomponazzi. Contro il P. scrisse il ...
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averroismo
s. m. [der. di Averroè, adattam. occidentale del nome arabo (Abū l-Walīd Muḥammad) Ibn Rushd]. – La dottrina del filosofo e scienziato arabo di Spagna Averroè (1126-1198) e dei suoi seguaci. Più in partic., corrente della filosofia...
metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...