Medico e filosofo ebreo (Candia 1460 circa - ivi dopo il 1491), noto anche come Helias Cretensis; studiò e insegnò a Padova, dove ebbe (1480-82) come discepolo G. Pico della Mirandola (per il quale compose [...] molti dei suoi scritti, per lo più parafrasi e commenti di Averroè), che egli seguì poi a Firenze e a Perugia. Nella sua opera principale, Bĕḥīnath ha-Dāth ("Esame della religione", pubbl. 1629), egli affronta il problema dei rapporti tra religione e ...
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Filosofo e matematico ebreo (Bagnols, Gard, 1288 - Perpignan 1344), uno dei maggiori dotti giudei del Medioevo. La sua opera principale, Milḥāmōt Adōnāy ("Le guerre del Signore"), è una vasta composizione [...] entro le linee dell'aristotelismo averroistico. Scrisse inoltre commenti e glosse a opere aristoteliche sulla base del "commento medio" di Averroè e a opere originali di Averroè, commenti a libri biblici, trattati di matematica e astronomia, ecc. ...
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Abu Ya'qub Yusuf
Abu Ya‛qub Yusuf
Califfo della dinastia almohade (m. 1184). Figlio del fondatore ‛Abd al-Mu’min, andò al potere nel 1163. Durante il suo regno, domò numerose rivolte nel Maghreb e in [...] al-Andalus. Stabilì la sua capitale a Siviglia, circondandosi di letterati e filosofi, fra i quali Averroè. Morì presso Santarem, durante una spedizione contro la rinnovata minaccia portoghese. ...
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MANTINO, Giacobbe (Jacob ben Shemuel, Giacobbe giudeo)
Lisa Saracco
Nacque da Shemuel, probabilmente nel 1490. Poche e frammentarie sono le notizie sulle sue origini; la famiglia si trasferì in Italia [...] l'Università tra il 1539 e il 1541. Nel 1539 fu edita dai fratelli Dorico la sua traduzione in latino del piccolo trattato di Averroè sopra il De Republica di Platone. Di quel periodo è anche l'amicizia con il celebre filologo J.A. Widmanstadt e con ...
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Filosofo scozzese (1175 circa - 1236 circa). Studiò a Oxford e nel continente: in Spagna, a Toledo, nel 1217 tradusse dall'arabo il De animalibus di Aristotele (vale a dire i 10 libri della Historiae animalium, [...] il De coelo et mundo, il De anima (forse anche la Physica e la Metaphysica) dello Stagirita con i commenti di Averroè che M. faceva così, per primo, conoscere ai Latini. In Spagna tradusse anche il De sphaera di Alpetragio. Trasferitosi in Italia ...
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Nome con il quale è noto il filosofo averroista M. A. de' Passeri (m. Padova 1563); figlio di Niccolò (m. 1522) che aveva insegnato arti e poi medicina all'univ. di Padova, occupò dal 1517 la cattedra [...] di commentarî alla Fisica e al De anima (post., 1576) di Aristotele (ove intende dimostrare il perfetto accordo fra Averroè e Simplicio sulla dottrina dell'unità dell'intelletto); da un punto di vista averroistico polemizzò contro P. Pomponazzi e gli ...
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BURANA (Borana), Giovanni Francesco
Giorgio Stabile
Nacque a Verona negli ultimi decenni del sec. XV, con ogni probabilità intorno al1475-80.
Molto giovane, ancor prima di addottorarsi, prestava già [...] fu soggetto a nuova revisione da parte di Giovambattista Bagolino, e per gli Analytica posteriora e i commenti grande e medio d'Averroè l'opera di emendazione fu completata dall'Oddi, cui i manoscritti del B. erano passati dopo la morte del Bagolino ...
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Filosofo (m. Todi 1328), amico e collega di Marsilio da Padova all'univ. di Parigi. Per avere collaborato alla stesura del Defensor pacis di Marsilio, condivise le avversità che, per tale opera, colpirono [...] opere filosofiche, dichiaratamente averroistiche, vanno ricordati i commentarî a opere di Aristotele, al De substantia orbis di Averroè, alla Expositio problematum Aristotelis di Pietro d'Abano; le sue tesi politiche antipapali sono sviluppate nel De ...
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LASINIO, Fausto
Rita Peca
Nacque a Firenze il 1° dic. 1831 da Giovanni Paolo, noto incisore, e da Enrichetta Spedolo, in un'antica e nobile famiglia di origine trevigiana.
Alunno del collegio Cicognini [...] -latina di Ermanno Alemanno, e ha rintracciato le fonti di quasi tutti i versi ed emistichi di autori arabi citati da Averroè, che indica nelle Note e nelle Aggiunte insieme con ogni minima variante. La seconda parte è costituita dall'edizione della ...
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Filosofo, matematico e medico musulmano (Wasīǵ, nel territorio di Fārāb, Turchestan, 870 circa - Damasco 950). Oltre alle traduzioni e ai commentarî di Porfirio e dell'Organon di Aristotele, compose un [...] arabo, e contiene in germe tutte le teorie che saranno sviluppate dai filosofi arabi che seguiranno (Avicenna, Averroè, ecc.). Professò un aristotelismo fortemente imbevuto di neoplatonismo. Nell'opera L'armonia tra Platone e Aristotele cercò ...
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averroismo
s. m. [der. di Averroè, adattam. occidentale del nome arabo (Abū l-Walīd Muḥammad) Ibn Rushd]. – La dottrina del filosofo e scienziato arabo di Spagna Averroè (1126-1198) e dei suoi seguaci. Più in partic., corrente della filosofia...
metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...