Filosofo (sec. 13º), il maggiore rappresentante dell'averroismo latino. Manchiamo di notizie biografiche precise; fu forse discepolo di Alberto Magno; sappiamo che insegnò alla facoltà delle arti a Parigi [...] di lui. La posizione di S. si caratterizza per la sua adesione sostanziale all'interpretazione di Aristotele data da Averroè, prescindendo da ogni preoccupazione teologica: nel commentare le opere di Aristotele, S. si opponeva quindi al concordismo ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. La struttura del sapere
Alfonso Maierù
La struttura del sapere
La classificazione delle conoscenze
Il periodo che precede la 'rinascita' [...] di partenza o principio di essa, ma ne è piuttosto oggetto d'indagine, la cui esistenza è 'provata' in questa disciplina. Averroè per contro ritiene che l'esistenza di Dio è provata nella fisica, e che perciò oggetto della metafisica e suo punto di ...
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Il Rinascimento. Immagini e teorie del mondo
Alfonso Ingegno
Christoph Lüthy
Immagini e teorie del mondo
Cosmologie
di Alfonso Ingegno
Niccolò Cusano
La vicenda scientifica qui descritta è tradizionalmente [...] anche nel suo caso ci troviamo di fronte a qualcosa di molto diverso da una semplice risposta alla richiesta di Averroè. Come per Copernico, anche per Fracastoro il punto di partenza non è di carattere ipotetico; esso assume progressivamente i tratti ...
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PIETRO d'Ibernia
Michael Dunne
PIETRO d’Ibernia (de Hibernia, de Ybernia). – Nato probabilmente in Irlanda verso l’inizio del Duecento da famiglia gaelica o normanna, dopo un primo avvio agli studi [...] due principi costitutivi della realtà, quello del Bene e del Male. È interessante notare che la sua fonte è il commento di Averroè, ove si afferma che tale problema ha indotto alcuni a sostenere che esistono due divinità, una delle quali fa le cose ...
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BAGOLINO, Gerolamo
Cesare Vasoli
Nato a Verona negli ultimi decenni del sec. XV, si addottorò in medicina nello Studio di Padova il 1° febbr. 1501 (Padova, Archivio della Curia Vescovile, vol. 46, f. [...] anche la grande edizione veneziana di Aristotele con i commenti di Averroè, pubblicata dal figlio nel 1552.
Opere: Fato deque eo Posteriorum Analyticorum. L'edizione di Aristotele e di Averroè (Aristotelis opera omnia Commentariis Averrois notis Levi ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Dante Alighieri
Cesare Vasoli
La mirabile costruzione della Comedia è l’esito del passaggio, attraverso le cosiddette opere minori, dal momento esistenziale e poetico della Vita nuova alla meditazione [...] in questo emisfero, erano molto più «dense», seguendo le idee di Roberto l’Anglico, ma anche la posizione assunta da Averroè nel commento ai Meteorologica. Giustamente, questo testo è stato considerato un atto di coraggio. D’altro canto, la Quaestio ...
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CITTADINI, Antonio
Cesare Vasoli
Nacque a Faenza da Girolamo; le prime notizie documentate su di lui risalgono probabilmente all'anno 1465-66, se è esatta l'indicazione del Sorbelli che segnala nei [...] risulta che il C. ebbe, sicuramente, una buona cultura di medico e filosofo scolastico, conoscitore dei testi di Averroè, di Avicenna, di Aristotele e di alcuni maestri della scolastica duecentesca e trecentesca, non esclusi i maggiori rappresentanti ...
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Il Rinascimento. Il metodo e l'ordine del sapere
Cesare Vasoli
Il metodo e l'ordine del sapere
Prodromi di un dibattito
La ricostruzione del lungo dibattito cinquecentesco sui criteri fondamentali [...] 'esegesi dei testi di Aristotele risalente a Simplicio, ad Alessandro di Afrodisia e a taluni commentatori arabi, in primo luogo Averroè.
In ogni caso, non si può negare che Jacopo Zabarella fosse consapevole dei problemi reali della cultura del suo ...
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GENTILE da Cingoli
Sonia Gentili
Ignoriamo l'anno di nascita, che potrebbe essere collocato intorno alla seconda metà del XIII secolo, mentre la città d'origine di G. è unanimemente espressa, in sintagma [...] per l'epoca di G.; anzi, egli dà, nella sua questione inedita, un grande spazio all'esposizione di quanto scrisse Averroè "de mixtione elementorum" nel commento al De coelo et mundo. Tommaso espone in maniera sintetica l'idea averroistica secondo cui ...
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IBN TIBBON, FAMIGLIA
CCesare Colafemmina
Nel corso dei secc. XII e XIII il mondo cristiano e il giudaismo provenzale ebbero accesso alla rigogliosa cultura scientifica e filosofica in lingua araba che [...] versioni datano dal 1244 al 1274 e furono eseguite per lo più a Montpellier, dove viveva. La traduzione del Compendio di Averroè al De anima di Aristotele sarebbe stata invece compiuta a Napoli, dove egli soggiornò presso il cognato Jacob Anatoli (v ...
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averroismo
s. m. [der. di Averroè, adattam. occidentale del nome arabo (Abū l-Walīd Muḥammad) Ibn Rushd]. – La dottrina del filosofo e scienziato arabo di Spagna Averroè (1126-1198) e dei suoi seguaci. Più in partic., corrente della filosofia...
metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...