La civilta islamica: scienze della vita. Tradizioni regionali e sviluppi nella medicina
Fernando Girón Irueste
Danielle Jacquart
Mauro Zonta
Tradizioni regionali e sviluppi nella medicina
La tradizione [...] sua fama. Ottiene infine il perdono e come riparazione è reintegrato nella funzione di giudice in Mauritania, ma ormai è troppo tardi: Averroè muore a Marrakesh di lì a poco, nel 1198.
Oltre ai suoi commenti di otto opere di Galeno e una di Avicenna ...
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La civilta islamica: scienze della vita. Medicina generale
Aurora Cano Ledesma
Medicina generale
Stabilito che la medicina è quel ramo della conoscenza che si occupa dello stato di salute e di malattia [...] il corpo ha in sé il potere di mantenere e di recuperare l'equilibrio che ne caratterizza lo stato di salute. D'altronde, Averroè (m. 595/1198), nel Libro III del suo Kitāb al-Kulliyyāt fī 'l-ṭibb (Colliget) ‒ che ha come oggetto formale la cattiva ...
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Medico e scrittore ebreo (sec. 13º). Lavorò a Napoli sotto il patronato di Federico II, e tradusse dall'arabo in ebraico opere filosofiche e matematiche, arabe e greche (Averroè, Tolomeo, al-Farghānī, [...] ecc.). Fu tra coloro che contribuirono maggiormente alla diffusione della cultura filosofica presso gli Ebrei italiani nel Medioevo ...
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La civilta islamica: scienze della vita. Materia medica e teoria farmacologica
Nouha Stéphan
Materia medica e teoria farmacologica
Con 'materia medica' s'intende l'insieme delle sostanze semplici che, [...] (che equivale a 33,85 g), e il sandalo, la cui dose minima è di due dirham (e cioè di 6,25 g).
L'opera di Averroè interessa anche la storia della medicina occidentale. Con la sua traduzione nel 1285, il mondo latino poté conoscere la dottrina di ...
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Medico e filosofo ebreo (Candia 1460 circa - ivi dopo il 1491), noto anche come Helias Cretensis; studiò e insegnò a Padova, dove ebbe (1480-82) come discepolo G. Pico della Mirandola (per il quale compose [...] molti dei suoi scritti, per lo più parafrasi e commenti di Averroè), che egli seguì poi a Firenze e a Perugia. Nella sua opera principale, Bĕḥīnath ha-Dāth ("Esame della religione", pubbl. 1629), egli affronta il problema dei rapporti tra religione e ...
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MANTINO, Giacobbe (Jacob ben Shemuel, Giacobbe giudeo)
Lisa Saracco
Nacque da Shemuel, probabilmente nel 1490. Poche e frammentarie sono le notizie sulle sue origini; la famiglia si trasferì in Italia [...] l'Università tra il 1539 e il 1541. Nel 1539 fu edita dai fratelli Dorico la sua traduzione in latino del piccolo trattato di Averroè sopra il De Republica di Platone. Di quel periodo è anche l'amicizia con il celebre filologo J.A. Widmanstadt e con ...
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Filosofo, matematico e medico musulmano (Wasīǵ, nel territorio di Fārāb, Turchestan, 870 circa - Damasco 950). Oltre alle traduzioni e ai commentarî di Porfirio e dell'Organon di Aristotele, compose un [...] arabo, e contiene in germe tutte le teorie che saranno sviluppate dai filosofi arabi che seguiranno (Avicenna, Averroè, ecc.). Professò un aristotelismo fortemente imbevuto di neoplatonismo. Nell'opera L'armonia tra Platone e Aristotele cercò ...
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La civilta islamica: scienze della vita. Le malattie nella teoria medica
Danielle Jacquart
Le malattie nella teoria medica
Avicenna, grazie alla definizione secondo cui la medicina è la scienza che [...] all'ordine topografico tradizionale una struttura dettata dai principî della nosologia galenica.
La febbre e le febbri
Fino ad Averroè, la febbre era ritenuta un calore estraneo (ġarība) o contrario alla Natura (ġayr al-ṭabī῾iyya) che attecchiva nel ...
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ZIMARA, Marco Antonio
Delio Cantimori
Filosofo e medico italiano della "Scuola Padovana", nato a San Pietro in Galatina (Lecce) nel 1460, morto nel 1523 a Padova.
Non si distinse per una dottrina propria, [...] tratta anche di alchimia. Ma va ricordato che egli curò varie edizioni di filosofi medievali, oltre che note proprie al commento di Averroè; a lui si deve infatti l'edizione di opere di Alberto Magno (la Fisica e la Metafisica, Venezia 1518) e quella ...
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MARCANOVA (da/de Mercatonovo), Giovanni
Daniela Gionta
Nacque presumibilmente a Venezia tra il 1410 e il 1418 da Tommaso o Tomeo Verarii, "camisarius", e da Lucia Marcanova, figlia del medico Giacomo [...] n. 3072), e Giovanni Taverna, figliastro dello zio mercante: a lui il M. lasciava tre codici con commenti di Walter Burley e Averroè alla Fisica aristotelica e all'Ars vetus (Barile - Clarke - Nordio, p. 238).
Presso lo Studio di Bologna dal 1452 al ...
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averroismo
s. m. [der. di Averroè, adattam. occidentale del nome arabo (Abū l-Walīd Muḥammad) Ibn Rushd]. – La dottrina del filosofo e scienziato arabo di Spagna Averroè (1126-1198) e dei suoi seguaci. Più in partic., corrente della filosofia...
metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...