Mentre in latino il comparativo di maggioranza (➔ comparativo) e il ➔ superlativo erano generalmente sintetici, espressi cioè attraverso suffissi (-ior/-ius per il comparativo; -issimus/-a/-um per il superlativo), [...] oggi si è perso l’antico valore comparativo o superlativo, derivati dal grado comparativo e superlativo di preposizioni e avverbi latini di spazio e tempo:
(5) citeriore (rarissimo, comparativo, da citra «di qua»);
(6) deteriore (comparativo, da de ...
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toto
Luigi Blasucci
Latinismo presente due volte nel Paradiso, entrambe in rima ed entrambe in passi di dottrina teologica. Per determinare un'entità nella sua interezza: XX 132 quelli aspetti / che [...] latino al pari di altri termini del poema e specialmente della terza cantica: tra i quali (per lo più avverbi o locuzioni avverbiali, congiunzioni, infiniti sostantivati) l'unico altro esempio di aggettivo verrebbe a essere l'indeclinabile necesse di ...
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(App. II, I, p. 406)
Scrittore e critico, morto a Firenze il 18 novembre 1989. Partito da posizioni di ''fascismo di sinistra'' in quanto espressione rivoluzionaria e popolare del primo movimento fascista, [...] la maggiore adesione tra lingua e contenuto, eliminando ogni elemento sintattico superfluo (dialettismi e patetismi di forma, avverbi di modo, similitudini didascaliche, ecc.) e tendendo a oggettivare l'atto narrativo, più che in senso realistico ...
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Gergo è un termine usato comunemente per indicare una varietà di lingua (o dialetto) dotata di un lessico specifico che viene utilizzato da particolari gruppi di persone, in determinate situazioni, per [...] vengono applicate più frequentemente alle parole dotate di significato lessicale, ma anche ai pronomi personali e possessivi, agli avverbi di luogo e agli elementi di risposta (sì / no). Di frequente gli elementi occultanti sono del tutto opachi ...
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L’accento grafico è il segno diacritico che si pone sopra le vocali per evidenziarne la maggiore intensità fonica e, talvolta, il grado di apertura (➔ vocali). L’italiano ha tre tipi di accento grafico: [...] grave sulle parole tronche e l’acuto in corpo di parola. Nella scrittura del latino è diffuso l’accento su alcuni avverbi (come eó e uná) e sulla vocale che precede l’enclitica (stabiliréque).
Il primo testo a presentare un sistema accentuativo «alla ...
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I glossari sono uno dei più antichi tipi di vocabolario, nato e sviluppatosi nel medioevo europeo, con qualche epigono più tardo. Si tratta di opere di varia natura, la cui struttura può variare dalla [...] grammaticali, per es. la ripartizione tra parole neutre, maschili e femminili; è perfino possibile, come nel glossarietto di avverbi del codice Urb. Lat. 1419 della Biblioteca Vaticana, che un testo contenga forme di una sola categoria grammaticale ...
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I prefissi sono ➔ affissi (tecnicamente morfi legati), cioè elementi che non possono occorrere da soli, che si aggiungono alla parte iniziale di una parola (tecnicamente, un lessema). Tale processo di [...] di tali divergenze stanno in gran parte nel fatto che molti prefissi hanno origine da parole autonome (avverbi e preposizioni) che nel corso del tempo si sono grammaticalizzate (➔ grammaticalizzazione) come affissi, mantenendo però, rispetto ai ...
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I dispregiativi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) il cui significato è peggiorativo con una forte componente affettiva. Ciò implica che la valutazione espressa dal parlante per mezzo dell’alterato [...] e si combina principalmente con nomi (donnaccia, palazzaccio) e con aggettivi in genere sostantivati (miseraccio, poveraccio), avverbi (malaccio), indefiniti (qualcosaccia: Ero dispiaciuta e tra me e me pensavo ... di aver fatto o detto qualcosaccia ...
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Dal punto di vista strettamente speculativo, caso, o evento casuale, è quello che si produce al di fuori e indipendentemente dalla serie determinata delle cause e degli effetti. È quindi evidente che il [...] conservato molto bene l'antico sistema: e che l'ossetico, dialetto iranico, l'abbia addirittura aumentato. L'impiego di vecchi avverbî produce dei casi pronominali se non proprio nominali in francese: dont da de unde, en da inde (genitivi-ablativi) y ...
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MIAO-TZE o Miao-tzŭ (fr. Miao-tseu, nell'Indocina francese Meo)
Carlo TAGLIAVINI
Giovanni Vacca
Gruppo di popolazioni, le quali chiamano sé stesse Meng (siamese Muang, bimiano Mong) e vivono nella Cina [...] , il regime del verbo segue il verbo; ma i qualificativi sono posposti, cioè l'aggettivo segue il nome e gli avverbî seguono il verbo.
La lingua Miao appartiene, secondo ogni probabilità, al gruppo settentrionale delle lingue Thai, che alla lor volta ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. sing., che è in piccola quantità, in...