Le formule esclamative sono unità di varia natura ed estensione (sintagmi, frasi e frammenti di frase) accomunate dalla funzione di esprimere in modo diretto sentimenti o emozioni del parlante (gioia, [...] spesso introdotte da pronomi interrogativi o da congiunzioni come che (che mi tocca sentire!, sciocco che non sei altro!), da avverbi interrogativi come quanto e come (quanto sono contento!, come sei cresciuto!, come si permette?!), o anche dal se ...
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In italiano l’➔accento grafico assolve a molteplici scopi e il suo impiego obbedisce a regole che sintetizzano esigenze tra loro distinte.
Mentre nella scrittura a mano l’accento ha spesso forma semicircolare, [...] si scrive con accento (come in questa Enciclopedia).
Altre coppie di parole di diverso profilo e frequenza sono:
(c) lì e là avverbi rispetto a li e la pronomi (o articolo singolare femminile): non li dare a Marco, posali lì;
(d) dà terza persona ...
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FRANZONI, Diodato
Lucinda Spera
Non si hanno notizie biografiche riguardanti questo grammatico vissuto nel XVII secolo. Poco si può dedurre dagli indizi presenti nell'unica opera che di lui ci è rimasta, [...] l'intenzione di continuarla, se i lettori avessero mostrato di "compiacersene", con una seconda parte dedicata a verbi, avverbi, nomi e pronomi, con cui avrebbe cercato di "purgare affatto l'Italiana scrittura" (p. 215). Probabilmente alla stessa ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] voci formate con possessivi: immiare, inluiare, intuare, con numerali: intrearsi, incinquarsi, immillarsi, con avverbi: indovarsi, insusarsi, formazioni suffissali (neologismi danteschi) come pennelleggiare, torreggiare (➔ hapax).
Il plurilinguismo e ...
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I binomi irreversibili sono locuzioni composte da due parole appartenenti alla medesima categoria e unite da una congiunzione, che presentano solitamente un ordine fisso (equo e solidale, gratta e vinci) [...] uniti da una congiunzione coordinativa (apri e chiudi).
I binomi avverbiali vengono formati da due strutture principali: l’unione di due avverbi (avanti e indietro, su e giù) e l’unione di due nomi. In quest’ultimo caso, la struttura più frequente ...
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Il termine sandhi indica i processi fonetici che intervengono tra segmenti contigui al confine di morfema o di parola: nel primo caso, si tratta di sandhi interno (alla parola) o sandhi morfologico (per [...] altri casi (alto → altamente, rumoroso → rumorosamente, stupido → stupidamente, ecc.; salvo nel caso di violento → violentemente; ➔ avverbi).
Numerosi sono i fenomeni di sandhi esterno che interessano la lingua italiana. I principali sono ➔ elisione ...
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L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] , strutture). Caratteristica dei dialetti veneti (e settentrionali), trasferita all’italiano regionale, è il rafforzamento di congiunzioni e avverbi con che: quando che, come che, dove che. L’area delle ➔ preposizioni, meno soggetta al controllo ...
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L’italiano parlato a Torino condivide, con differenze diafasiche (➔ variazione diafasica), diastratiche (➔ variazione diastratica) e di frequenza d’uso, i principali tratti regionali delle varietà settentrionali. [...] tratti morfosintattici non pansettentrionali, o comunque con specificità locali, si possono invece citare (cfr. Cerruti 2009):
(a) avverbi e sintagmi avverbiali come il tipico solo più, dai valori di «ormai soltanto» o «ancora soltanto», e già ...
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Lo stile epistolare, cioè l’insieme di regole (stilistiche, grafiche, pragmatiche) con cui si scrivono le lettere, è frutto di un processo di codificazione sedimentato attraverso i secoli (➔ lettere e [...] destinatario, risulta essere particolarmente comodo in contesti comunicativi di questo tipo (le stesse funzioni erano note un tempo agli ➔ avverbi di luogo costì e costà, oggi usciti d’uso salvo che in Toscana). D’altra parte anche altre espressioni ...
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In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. [...] da congiunzioni coordinanti (it. e, né, o, ma ecc.), o subordinate, se unite alla reggente da pronomi, aggettivi o avverbi relativi, o da congiunzioni subordinanti. Tra le subordinate: le causali indicano la causa, la ragione per cui avviene il fatto ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. sing., che è in piccola quantità, in...