L’esigenza di ordinare in base a precisi parametri il panorama delle parlate dialettali d’Italia è stata avvertita fin dagli albori della dialettologia scientifica, anche se i tentativi compiuti in tal [...] sintattico ([a ˈkːasa] «a casa»), che la oppone, invece, ai dialetti settentrionali;
(e) la tripartizione dei dimostrativi e di alcuni avverbi di luogo (questo, codesto e quello; qui, costì e lì), che sconfina in Umbria e nel Lazio, ma è ormai uscito ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] per dritto «sempre dritto» e capito come? «hai capito?».
Nell’italiano di Roma spicca la presenza, e non solo nella varietà bassa, dell’avverbio mo accanto ad adesso (è frequente anche da mo o da quel dì «da tanto tempo») e di pure (in dialetto puro ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] privi di una loro struttura frasale (entrambi molto frequenti nella prosa di Benedetto Croce; Proietti 2007); gli ➔ avverbi ‘frasali’ che compendiano un’intera frase di giudizio del parlante; la frase ipotetica con il doppio indicativo ➔ imperfetto ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. sing., che è in piccola quantità, in...