ara
Gianluigi Toja
. Avverbio provenzale che vale " ora ", " al presente ". È nel sesto degli otto versi fatti pronunciare da D., nella sua lingua, al miglior fabbro del parlar materno, il trovatore [...] Arnaut Daniel: Ara vos prec, per aquella valor (Pg XXVI 145). Ricorre ancora nel primo verso della canzone di Giraut de Bornelh: Ara ausirez encabalitz cantars, citata in VE II V 4 ...
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baldanzosamente
. L'avverbio, riferito a donna, è frequente in prosa e in verso nella lingua dei primi secoli, per indicare l'ardita sicurezza della donna, specie in relazione alla timidità a questa [...] tradizionalmente attribuita. In Rime CXVII 3 Per quella via che la bellezza corre / quando a svegliare Amor va ne la mente, / passa Lisetta baldanzosamente, come colei che misi crede torre ...
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laci
Mario Medici
Avverbio di luogo, presente una sola volta, in rima, in Pg XXIV 105; è usato in unione con ‛ in ', " in là ", " verso là ", indicando il punto verso cui è diretto un atto: parvermi [...] i rami... / d'un altro pomo, e non molto lontani / per esser pur allora vòlto in laci. Ma Sapegno: " perché soltanto allora avevo girato, in quel punto (in laci: là), la curva del monte, che prima me ne ...
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altresì (altressì)
Avverbio largamente diffuso nell'italiano antico (Brunetto Latini, Guittone d'Arezzo, Novellino, Giordano). Appare una volta nella Commedia e una nel Convivio; è presente anche una [...] volta nel Fiore. Vale " anche ", e si trova usato sia in frase positiva (Là giù cascherò io altresì quando / verrà colui ch'i' credea che tu fossi, If XIX 76; Ancor gastigo altressì usurai, Fiore CXXIV ...
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disparte
Lucia Onder
Avverbio di luogo, nel senso di " da una parte ", " da un canto ", per il Porena e per il Del Monte " da lontano "; s'incontra, in un'immagine di sapore virgiliano (cfr. Buc. V [...] 37 e Georg. I 152), in Cv IV VII 3 l'erba multiplica nel campo non cultato, e sormonta e cuopre la spiga del frumento sì che, disparte agguardando, lo frumento non pare, e perdesi lo frutto finalmente. ...
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doppiamente
Calogero Colicchi
Avverbio usato soltanto in prosa, nelle argomentazioni del Convivio, a indicare per lo più la possibilità di considerare qualcosa sotto un doppio aspetto, come in III VIII [...] 13 si può amore doppiamente considerare; XII 2, IV II 12, XXVI 3, sempre in unione con ‛ considerare '. In IV VIII 12 Puote l'uomo disdicere la cosa doppiamente, d. significa " in due modi "; mentre significa ...
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segretamente
Lucia Onder
L'avverbio compare in un solo luogo, e indica l'intenzione di Virgilio di parlare " da solo ", " in sede appartata ", senza la presenza di D., ai demoni apparsi sulle mura della [...] città di Dite, i quali apparivano sdegnati dalla presenza di un vivo tra la morta gente: E 'l savio mio maestro fece segno / di voler lor parlar segretamente (If VIII 87).
Si veda nel Vellutello: " vuol ...
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unquemai
Riccardo Ambrosini
L'avverbio indefinito di tempo u. ritorna soltanto a fine di verso, in Rime LXXXIV 7 Noi siam vostre, ed unquemai / più che noi siamo non ci vederete, e C 29 il paese d'Europa, [...] che non perde / le sette stelle gelide unquemai (in ambedue i passi, u. rima con guai).
U. è un composto rideterminato, formato da elementi omosemantici, che, alla stessa stregua di quelli che compongono ...
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obedientemente
Lucia Onder
L'avverbio compare soltanto in Cv IV XXIV 16 E però scrive Salomone ne li Proverbi, che quelli che umilemente e obedientemente sostiene dal correttore le sue corrett[iv]e [...] riprensioni, " sarà glorioso ".
D. indubbiamente allude a Prov. 13, 18 " Qui autem adquiescit arguenti glorificabitur ": " l'acquiescere arguenti comporta appunto umilemente e obedientemente sostenere ...
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ottimamente
Luigi Blasucci
Avverbio superlativo adoperato due volte nel Convivio in contesti molto affini: IV XXIII 10 ottimamente naturato fue lo nostro salvatore Cristo, lo quale volle morire nel [...] trentaquattresimo anno de la sua etade, e XXIV 6 Onde avemo di Platone, del quale ottimamente si può dire che fosse naturato... che esso vivette ottantuno anno, dove il concetto di una complessione fisica ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...