introcque
Vincenzo Valente
Avverbio usato una sola volta col senso di " frattanto ", " in questo mentre ", in rima unica con nocque, a chiusura di canto: If XX 130 Sì mi parlava, e andavamo introcque. [...] E additato come un volgarismo fiorentino in VE I XIII 2 (Manichiamo introque che noi non facciamo altro) e riprovato come incompatibile con lo stile curiale (non curialia, sed municipalia).
Bibl. -G.I. ...
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accidentalmente
. Avverbio (cfr. il latino accidentaliter), usato una sola volta, in Cv I X 6 lo nostro volgare, lo qual naturalmente e accidentalmente amo e ho amato, dove D. afferma d'amare il volgare [...] non solo naturalmente, in quanto connesso alla sua natura ed essenza di parlante, ma anche " non necessariamente ", in quanto a lui legato da ragioni contingenti quali gli altri parlanti e l'esercizio ...
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oggimai
Antonio Lanci
Avverbio a bassa frequenza, esclusivo della Commedia; compare sempre posposto alla II singolare dell'imperativo e nella medesima posizione ritmica (con il secondo accento dell'endecasillabo [...] a minore sulla ‛ a ').
Vale " oramai ", in Pg XVI 127 Dì oggimai che la Chiesa di Roma... / cade nel fango.
Con il valore conclusivo di " dunque ", in If XXXIII 148 distendi oggimai in qua la mano, XXXIV ...
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ognora
Mario Medici
L'avverbio è presente cinque volte, quattro nelle Rime e una nel Paradiso, con il valore di " sempre ": Rime LXXXIII 110 co' begli atti novi / ch'ognora par che trovi; XCI 6 io son [...] meno ognora ch'io non soglio, " divento sempre più debole di quanto la mia natura di solito non comporti " (Barbi-Pernicone); CIII 3 ognora impetra / maggior durezza, e CVI 72; Pd X 33 [il sole] si girava ...
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quasi
quasi avverbio che in matematica è utilizzato soltanto se ne è precisato il significato in un contesto particolare. Per esempio, una proprietà, quale la continuità, la compattezza o altro, vale [...] quasi ovunque per un insieme se vale per tutti i suoi elementi salvo un sottoinsieme di misura nulla (→ Lebesgue, misura di); nella legge dei → grandi numeri, una successione converge quasi certamente ...
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linci
Mario Medici
Avverbio di luogo, presente una sola volta, in rima, in unione con ‛ di ' (" di lì ", " da quel luogo "), con valore di moto da luogo: Noi montavam, già partiti di linci (Pg XV 37): [...] da sottolineare la rima con quinci (v. 35).
Deriva dal termine supposto, non documentato, del latino parlato ĭllĭnce (cfr. anche Parodi, Lingua 261: " È possibile che anche linci, come quinci e costinci, ...
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chiusamente
Andrea Mariani
L'avverbio appare solo in Vn XXIII 31 ne la prima [parte della canzone] dico per ordine questa imaginazione; ne la seconda, dicendo a che ora [cioè " quando "] mi chiamaro, [...] le ringrazio [le piissime donne] chiusamente. Esso è evidentemente in relazione con la terminologia occitanica del trobar clus, e vale perciò non tanto " nascostamente ", " in segreto ", quanto " oscuramente ...
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disvariatamente
L'avverbio compare solamente in Cv III V 20 Conviene anche che li due spazii, che sono in mezzo de le due cittadi imaginate e lo [cerchio] del mezzo, veggiano lo sole disvariatamente, [...] ove significa " in modo vario ", " variamente " (v. ‛ disvariato ', participio di ‛ disvariare ', nel senso di " differente ", attestato ad es. in Monte Andrea Ai doloroso, lasso! 9 ss. " disvariato son ...
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stoltamente
Luigi Blasucci
L'avverbio occorre una sola volta, nella Vita Nuova (ma il latino stulte è rinvenibile in Eg II 9), in un contesto ispirato ad aristocratico disdegno contro i rimatori che [...] adoperano senza discernimento le figure retoriche: XXV 10 grande vergogna sarebbe a colui che rimasse cose sotto vesta di figura o di colore rettorico, e poscia, domandato, non sapesse denudare le sue ...
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finalmente
Fernando Salsano
. Avverbio che introduce un'azione attesa a lungo o con sforzo, e vale " alla fine ", " infine ", tanto nell'unica attestazione in poesia (Rime dubbie XXX 11 finalmente ella [...] / fu conosciuta), come in Cv II XII 4 E avvegna che duro mi fosse ne la prima entrare... finalmente v'entrai.
Perdendo il rapporto con un'attesa, vale semplicemente " dopo ", " a operazione compiuta ": ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...