diritto (dritto)
Andrea Mariani
Aggettivo, avverbio e sostantivo; generalmente appare la forma ‛ dritto ' in poesia (Rime, Commedia) e la forma ‛ diritto ' in prosa (Convivio), ma non mancano esempi [...] CXLI 1, CCX 2, CCXV 8 e 11, CCXVIII 7 e 12, CCXXIX 5, e in Detto 155. In Detto 480 più che di un avverbio si tratta di una locuzione simile a quelle di Pd XI 120, ecc.: noi guarda dritto in faccia vale infatti " proprio non lo guarda ", " nemmeno ...
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sotto
Ugo Vignuzzi
Preposizione (e avverbio) di media frequenza nell'opera dantesca, con 176 attestazioni complessive, e particolarmente: 6 casi di preposizione e 1 di avverbio (‛ di s. ') nella Vita [...] , nelle Rime; 30 e rispettivamente 10 casi (questi ultimi tutti ‛ di s. ') nel Convivio; 92 occorrenze della preposizione e 19 dell'avverbio (16 ‛ di s. ') nella Commedia; e, infine, 6 e 6 casi (di cui 3 ‛ di s. ') nel Fiore. È assente dal ...
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invano (in vano)
Vincenzo Valente
Avverbio usato in poesia (e in rima), con una sola eccezione. Nell'edizione del '21 è dato sempre con grafia unita, tranne Pd X 17, ma senza un motivo plausibile; nell'edizione [...] If XIII 132 piangea / per le rotture sanguinenti in vano, in una congiuntura lasciata dal Petrocchi senza interpunzione, potendosi l'avverbio riferire ugualmente a sanguinenti o a piangea (cfr. ad l.); con valore analogo negli altri esempi: Pg I 120 ...
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altrimenti (altrementi)
Domenico Consoli
L'avverbio, largamente usato da D. e presente sia nella prosa che nella poesia, ha l'accezione generale di " in modo diverso ", " in altro modo ": qui si nuota [...] la circulazione del cielo altrimenti è disposto un tempo e altrimenti un altro (IV II 7).
Molto spesso, preceduto dall'avverbio ‛ non ', costituisce una formula molto frequente con la quale D. introduce una similitudine in forma negativa (sul modello ...
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poscia
Riccardo Ambrosini
1. L'avverbio temporale p., di schietta tradizione toscana e dal significato di " dopo ", " in seguito ", ricorre 12 volte nella Vita Nuova, per lo più a inizio di frase o [...] dell'unica attestazione del Convivio (IV Le dolci rime 39 cui è scorto 'l cammino e poscia l'erra).
Nella Commedia l'avverbio p. ricorre 58 volte, in 29 delle quali a inizio di verso. Non è infrequente una probabile allitterazione tra p. e altra ...
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denan
Gianluigi Toja
Voce provenzale (avverbio), " dinnanzi ": ricorre in uno dei versi fatti pronunciare da D., nella sua lingua, al trovatore Arnaut Daniel: e vei jausen lo joi qu'esper, denan (Pg [...] XXVI 144) ...
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non
non nella lingua italiana, avverbio di negazione cui, in logica matematica, corrisponde il connettivo rappresentato dal simbolo ¬ e detto appunto, → negazione. Dato un enunciato A, la sua negazione [...] è l’enunciato ¬A che si legge «non A» ...
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quasi
Riccardo Ambrosini
1. Dell'avverbio q. le attestazioni, 39 nella Vita Nuova (una, nel latino di Geremia [Lament. 1 1] citato in XXVIII 1 Quomodo sedet sola civilas plena populo! facta est quasi [...] giù morta; XXXIII 61 quasi tutta cessa / mia visïone (cfr. Cv II XIII 24 quasi cessano da ogni operazione).
Per questa funzione, con avverbi cfr. Cv III V 12 stanno quasi sempre nudi; IV XI 6.
4.1. Affini a questi possono considerarsi i casi in cui q ...
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insusarsi
Verbo parasintetico, formato sull'avverbio ‛ suso '; ricorre una sola volta, in Pd XVII 13 O cara piota mia che sì t'insusi, nel senso di " innalzarsi " con la mente nella conoscenza del vero [...] e dei fatti futuri. Il Buti chiosava: " Questo è verbo preposizionale fatto dall'autore iusta lo vulgare " ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...