OLOFRASTICI, AVVERBI
Si dice olofrastico un avverbio che da solo costituisce un’intera frase. Gli avverbi olofrastici più comuni sono sì e no, che – quando sono usati per dare una risposta a un’interrogativa [...] di senso compiuto
«Vuoi uscire oggi?» «Sì»
«Pensi che sia possibile?» «No»
Possono assumere valore olofrastico anche altri avverbi, come certo, mai, esatto o ➔assolutamente (gli ultimi due di recente diffusione e di uso non consigliabile)
«Sei ...
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MIGLIORE O MEGLIO?
L’uso dell’avverbio meglio come aggettivo è tipico del parlato informale, e dunque è sconsigliabile nello scritto e nel parlato di una certa formalità
i migliori anni e non i meglio [...] anni
Questo costrutto può vantare anche qualche attestazione letteraria, come il titolo di un testo di Pier Paolo Pasolini
La meglio gioventù
ripreso dal verso di un canto alpino
L’è morto un alpino ...
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SOPRA O SOPRA A?
Quando l’avverbio sopra è usato in funzione preposizionale, è preferibile usare la forma sopra senza la preposizione a
Sopra il tavolo c’è un vassoio
Il cielo sopra Berlino
La forma [...] sopra a non è da considerarsi scorretta, ma piuttosto colloquiale e informale
Sopra al mio tavolo della cucina (www.facebook.com)
Prima di un pronome ➔personale tonico, si preferisce usare la forma ...
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DAVANTI O DAVANTI A?
Quando l’avverbio davanti è usato in funzione preposizionale, è preferibile farlo seguire dalla preposizione ➔a
Si è messo davanti allo schermo
Davanti a un tale paesaggio restò [...] a bocca aperta
La forma davanti qualcosa non è da considerarsi scorretta, ma piuttosto antiquata, anche se è stata usata largamente fino alla prima metà del Novecento
davanti le baracche, ci sono gli ...
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donnescamente
Carlo Delcorno
D. usa questo avverbio una sola volta, per indicare l'atteggiamento di " familiare signorilità " (Del Lungo) con cui Matelda invita Stazio a seguirla col poeta verso l'Eunoè, [...] in Pg XXXIII 135 la bella donna mossesi, e a Stazio / donnescamente disse: " Vien con lui ". Formato dal sostantivo ‛ donna ', conferisce all'azione una connotazione di grazia e garbo femminili. Ne fa ...
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quiritta (quiritto)
Mario Medici
L'antico avverbio, dell'uso toscano, è presente in due luoghi della Commedia, con il significato di " in questo luogo ", " appunto qui ", " proprio qui ": Pg IV 125 Belacqua... [...] perché assiso / quiritto se'? attendi tu iscorta, / o pur lo modo usato t'ha' ripriso? (Petrocchi: " altri quiritta: Vandelli nel commento scartazziniano, Casella ". Vedi anche, dello stesso Petrocchi, ...
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addosso (a dosso)
Bruno Basile
L'avverbio compare due sole volte nelle Rime, quattro nella Commedia e due nel Fiore. Il significato dominante è " sulle spalle ", " sul dorso ", " sulla persona "; così [...] in Rime L 33 tutti incarchi sostenere a dosso / de' l'uomo (affine uso linguistico venato di cadenza gnomica in Paolo da Certaldo, che nel Libro dei buoni costumi [ed. A. Schiaffini, Firenze 1945, 55] ...
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intenzionalmente
Vincenzo Valente
Il significato dell'avverbio è strettamente legato alla nozione di intentio degli scolastici, nel suo valore di ‛ idea ' o ' rappresentazione ' del soggetto senziente. [...] In Cv III IX 7 D. afferma che queste cose visibili... vengono dentro a l'occhio - non dico le cose, ma le forme loro - per lo mezzo diafano, non realmente ma intenzionalmente, e vuol dire (con riferimento ...
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anticamente
. Propriamente " nei tempi antichi ". L'avverbio ricorre cinque volte nelle opere dantesche, quattro al grado positivo e una al superlativo. Nella Commedia è presente soltanto in una proposizione [...] relativa che allude ai poeti antichi (latini, principalmente) dai quali fu cantata l'età dell'oro: Quelli ch'anticamente poetaro / l'età de l'oro (Pg XXVIII 139). All'epoca in cui vissero i poeti latini ...
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triplicemente
Marisa Cimino
, - Due occorrenze dell'avverbio, nel significato di " con modo ternario " o " in triplice modo ", in Cv II V 7 e 9, nella ripartizione che D. fa degli angeli nelle tre gerarchie [...] angeliche e di ogni gerarchia angelica in tre ordini. Ripartizione cui corrisponde la particolare speculazione di Dio propria di ciascuna gerarchia, e di ciascun ordine all'interno della gerarchia.
Il ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...