impresso
Riccardo Ambrosini
Ricorre soltanto in tre luoghi del Fiore, una volta come avverbio, con significato di " quindi ", " in secondo luogo " (nell'elenco di consigli di LI 1 Impresso vo' che tu [...] dal francese antico empres (attestato anche nelle varianti empreis, amprez, emprex, embres, ecc.), piuttosto diffuso sia come avverbio che come preposizione. Non certo casualmente, questo prestito dal francese antico non è attestato se non nel Fiore. ...
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fuori (fuor; fori, for; fora; fore; furi)
Mario Medici
Sia come preposizione sia come avverbio la forma ‛ fuori ' (‛ fuor ' dominante in poesia, e non assente in prosa: Cv III VII 5, due volte) è la [...] , CLXV 10). Altri casi: Pd XVII 37, XXVI 32 (fuor di lei), XXIX 16 (in sua etternità di tempo fore), e 17.
2. Come avverbio, i cui casi diamo di seguito, valgono le stesse distinzioni che abbiamo visto per la preposizione: Vn XI 2 uno spirito d'amore ...
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dopo
Mario Medici
Nelle opere di D. è relativamente usato sia come preposizione sia come avverbio (che è raro) e come congiunzione.
1.1. Come preposizione (tanto in senso spaziale che temporale), non [...] è da notarsi qui, inoltre, che dopo è in rima, così come in Pg XXVI 17 e If XXIII 2: in quest'ultimo caso è avverbio; le rime sono in due casi con uopo e inoltre si ha nelle tre rispettive volte: Isopo, Etiopo, Asopo); cfr. ancora in Inferno (XXI 60 ...
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contra (meno comune contro)
Mario Medici
1. La forma ‛ contro ' della preposizione, o avverbio, che è usata da D., a eccezione di tre casi particolari che vedremo, solamente in unione con la preposizione [...] ‛ a ' (e si riscontra un solo esempio di contra a, in Rime CVI 4 s'io dico / parole quasi contra a tutta gente), conta 8 occorrenze (più altre 4 con elisione, contr'a, da aggiungersi al numero: vedi oltre), ...
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colà
Mario Medici
. 1. Col valore di " in quel luogo ", " là " (stato in luogo), l'avverbio ricorre in If XVII 30 quella / bestia malvagia che colà si corca; Pg XII 79 Vedi colà un angel che s'appresta [...] dove la costa face di sé grembo; / e là il novo giorno attenderemo ".
3. Un caso di unione con ‛ sù ' a formare un avverbio composto, rappresentato dagli editori di D. con grafia non unita, in Pd XIV 26 Qual si lamenta perché qui si moia / per viver ...
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su (sue; suso)
Aldo Duro
Le occorrenze di su, nella sua duplice funzione di preposizione e di avverbio, sono complessivamente 337, delle quali 291 nella sola Commedia, e le rimanenti 46 così distribuite: [...] 'l canto suso appella; Pd XIII 46 e però miri a ciò ch'io dissi suso.
1.7. In unione sintagmatica con preposizioni o con altri avverbi, oltre a ‛ qua su ' e ‛ là su ' (di cui si ragiona a suo luogo), un unico esempio di ‛ colà su ', in Pd XIV 26 Qual ...
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ancora (ancore)
Freya Anceschi
È presente in tutta l'opera volgare con 384 occorrenze, in funzione di avverbio e di congiunzione, nella forma intera e nella tronca (nel Fiore anche in quella aferetica [...] Detto 120 Or mi rispondi e di', / ch'egli è ancor gran dì / a farmi tua risposta.
Una maggiore definitezza semantica ha l'avverbio quando si trova unito alla negazione o in frasi di concetto comunque negativo. In Pg XIV 21 'l nome mio ancor molto non ...
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espeditamente
Nel senso, vicino a quello etimologico, di " liberamente ", " senza impedimenti o intralci ", l'avverbio è usato da D. una sola volta, in Cv III VII 8 quelle operazioni che sono proprie [...] de l'anima razionale, dove la divina luce più espeditamente raggia ...
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duramente
Marco A. Cavallo
In Vn X 1 molte fiate mi pensava duramente, l'avverbio significa " fortemente ", " intensamente " (cfr. Barbi, ad l.). Con lo stesso valore in Rime LXVII 1 E ' m ' incresce [...] di me sì duramente, nel senso di " tanto ", " a tal segno "; pertanto il significato del verso così suona: " ho tanta compassione di me " (cfr. Contini, ad L., che ricorda il cavalcantiano A me stesso ...
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quagiù (qua giuso)
Mario Medici
giù Rappresentato dagli editori con grafia non unita, l'avverbio è presente in maggiore o minore misura in tutte le opere di D. a eccezione del Fiore e del Detto. Sette [...] sono le occorrenze di qua giuso, in poesia e in prosa: Vn XXIX 2; Rime LXXXIII 100 (in rima), XC 48; Cv II V 13, III VI 6; If II 83; Pd XXXI 30 (e 114 in codici antichi, ora nel Casella).
1. Con verbi ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...