fedelmente
Una sola occorrenza, in Rime dubbie XVIII 3 La gran virtù d'Amore... / m'ha fedelmente in vo', donna, tornato: l'avverbio sottolinea la costanza con cui il cuore del poeta si è volto alla [...] donna amata ...
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La negazione di frase è una risorsa che segnala che la situazione descritta in una frase non sussiste: in altri termini, essa inverte il valore di verità di una frase dichiarativa. In italiano, dove essa [...] di un altro elemento negativo oltre a non tra quelli elencati in (a), (b) e (c) nel § 2, ai quali va aggiunto l’avverbio mica, non è interpretata come doppia negazione equivalente a un’affermazione di verità, come in logica. In italiano la presenza o ...
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DUBBIO, AVVERBI DI
Gli avverbi di dubbio indicano un’incertezza riguardo al significato di un verbo, di un aggettivo o di un altro avverbio. I più usati sono forse, quasi, probabilmente, eventualmente
Forse [...] sto male
È diventato rosso, quasi viola
Probabilmente hai torto ...
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superlativo In linguistica (anche grado s.), una delle categorie grammaticali mediante le quali si esprime la gradualità di un aggettivo qualitativo, di un avverbio (o anche, ma raramente, di un sostantivo, [...] con riferimento a qualche sua qualità intrinseca: per es., generalissimo, campionissimo). La categoria del s. (che dispone di morfemi speciali: per es., -issimo, molto, arci-, il più, o di parole speciali, ...
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Capacità di confronto che possiedono l'aggettivo e l'avverbio e che trova espressione con mezzi morfologici o sintattici: bellissimo oppure sehr schön, molto bello. Questo confronto parte da una forma [...] normale detta latinamente "positiva", alla quale si oppone quella comparativa prima e quella superlativa poi.
Il comparativo può essere di uguaglianza (tanto bello quanto....), di maggioranza (più bello ...
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solo
Ugo Vignuzzi
Aggettivo (e pronome) di media frequenza nell'opera dantesca (quasi centocinquanta presenze, escludendo i casi di dubbia attribuzione all'aggettivo o all'avverbio), con attestazioni [...] IV IX 3, XX 3 e 7 - in tutti e due i casi al maschile singolare e posposto, e quindi considerabile anche, meno bene, come avverbio -, Pg XXVIII 91, Pd XXIV 131 e XXXIII 124-125 O luce etterna che sola in te sidi, / sola t'intendi, e da te intelletta ...
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espressamente
. Nell'unica occorrenza di Cv IV XXVI 9 E questo fa e dimostra la buona natura, sì come lo testo dice espressamente, l'avverbio è usato nel senso proprio di " in modo espresso ", " in modo [...] manifesto " ...
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PREPOSIZIONI
Le preposizioni (dal latino praeponere ‘mettere davanti’) sono parti invariabili del discorso che, premesse a un nome, a un pronome, a un avverbio o a un verbo all’infinito, ne precisano [...] o sotto a?)
le preposizioni improprie possono essere usate anche con altri ruoli grammaticali (aggettivi, verbi o avverbi) e rappresentano un insieme aperto;
– le preposizioni articolate, risultanti dalla fusione di una preposizione semplice propria ...
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TEMPO, AVVERBI DI
Gli avverbi di tempo indicano la circostanza o il periodo in cui avviene un fatto espresso da un verbo, un aggettivo o un altro avverbio. I più usati sono ora, adesso, ormai, subito, [...] Questa sera faresti meglio a non andare a letto tardi.
Storia
Nell’uso letterario del passato era frequente anche l’avverbio mo ‘ora, tra poco’, che sopravvive oggi nei dialetti centromeridionali e in Lombardia
E io: “Buon duca, non tegno riposto ...
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lealmente
Enrico Malato
Soltanto in Cv IV XXVI 14 ciò che promise [Enea] per le vittorie, lealmente diede poi a ciascuno vittorioso, D. usa l'avverbio - benché nello stesso contesto in cui dà una definizione [...] di ‛ lealtà ' (v.) aderente alla sua lontana ascendenza latina - nel senso di " in modo leale, fedele alla promessa ", proprio dell'etimo francese e poi acquisito all'italiano. Analogamente in Fiore X ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...