fiore
Bruno Basile
Il sostantivo è presente in tutte le opere di D. (eccezion fatta per la Vita Nuova); in alcuni casi è adoperato con valore di avverbio.
1. Il senso proprio del termine (" infiorescenza [...] delle piante "), spesso in funzione comparativa, appare largamente attestato nelle Rime: tre volte (vv. 3, 5 e 19) nella ballata Per una ghirlandetta (LVI), tutta intessuta sul compiaciuto giuoco offerto ...
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terminare [pass. rem. III plur., in rima, terminonno]
Usato come verbo transitivo, ha il valore di " delimitare ", " segnare il confine ", " limitare ", e, per traslato, " definire "; insieme vale " [...] al terminar de'guai, il verbo sta per il sostantivo, la " fine ", la " conclusione ".
Uso parallelo ha il termine costruito con la particella ‛ si ': con avverbio di modo, in Cv IV XXIV 4 (così si termina la senettute nel settantesimo anno); con ...
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poi (pui; poi che)
Riccardo Ambrosini
1. Delle circa 600 ricorrenze di p., con una frequenza che, relativamente costante nelle singole opere nonostante puntuali oscillazioni (v. 4.1.), si aggira sullo [...] (il difficile enjambement è usato solo qui).
3. Nelle Rime, 23 attestazioni su 41 ricorrono in inizio di verso. P. ritorna 21 volte quale avverbio, in rima (v. 5.) in LII 9 E monna Vanna e monna Lagia poi; LXVII 23, e 79 piangendo disse a l'altre poi ...
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nulla
Bruno Bernabei
È da rilevare che in D., analogamente all'uso del latino nihil, il pronome n., preceda o segua il verbo, non è mai unito ad avverbio di negazione (cfr. ad es. Vn IV 3 nulla dicea, [...] e Pg XVI 88 sa nulla).
Nel Fiore, invece, insieme con l'uso predetto (cfr. XXXIII 4 nulla mi valea), possiamo avere il rafforzamento della negazione tanto se n. è preposto al verbo (ad es. LXXXI 7 di nulla ...
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cen
Riccardo Ambrosini
. Il nesso formato dalle particelle pronominali ci (v., § 2) e ne (v., § 2) ricorre tre volte nella Commedia, sempre seguito dal verbo ʽ portare ʼ; ce- funge da avverbio di moto [...] a luogo, con valore di " lì ", " là "; -n, scorciato da -ne, vale il pronome " noi ", usato come complemento oggetto. Ciò si desume particolarmente da If XV 1 Ora cen porta lʼun deʼ duri margini (" ci ...
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AFFERMAZIONE, AVVERBI DI
Gli avverbi di affermazione servono a confermare o a intensificare il significato dell’elemento al quale si riferiscono, sia esso una frase, un aggettivo o un altro avverbio. [...] I più comuni sono appunto, certamente, certo, precisamente, proprio, sicuramente, sicuro
Fulvio scia proprio bene
«Non mi dire che ti sei sposata!» «Precisamente!» ...
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ASSIEME O INSIEME?
Le due parole hanno lo stesso significato e si usano per esprimere unione o compagnia. Possono essere usate indifferentemente in quasi tutti gli usi:
– in funzione di ➔avverbio
Paolo [...] e Marco faranno un viaggio assieme / Paolo e Marco faranno un viaggio insieme
– nella formazione delle locuzioni➔preposizionali assieme / insieme a e assie-me / insieme con
Carlo ha scritto un libro ...
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diligenza
Fernando Salsano
Nell'unica attestazione di Cv IV XXV 3 di quella è alquanto con diligenza da parlare, vale " cura ", " attenzione "; e come nell'aggettivo (I X 3) e nell'avverbio (IV XXVII [...] 19) corrispondenti, l'atteggiamento significato non si allontana dalle componenti etimologiche: diligere e legere (" amare " e " scegliere ") ...
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ruvidamente
Soltanto in If XXXIII 92 Noi passammo oltre, là 've la gelata / ruvidamente un'altra gente fascia, e vale " aspramente ", " in modo da suscitar dolore ". Nota il Torraca che l'avverbio determina [...] il senso di fascia, " che, per sé, non conterrebbe l'idea della pena " ...
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virile
Solo nel Convivio, là dove la Vita Nuova è giudicata fervida e passionata rispetto al Convivio, che è detto opera temperata e virile (I I 6),
L'aggettivo, che riprende l'avverbio virilmente dello [...] stesso paragrafo, allude alla piena maturità intellettuale e morale, nutrita di sapere e di equilibrio interiore, dell'uomo adulto, richiesta dalla natura dottrinaria del trattato ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...