NE O NE?
Si tratta di due ➔omonimi, che nella lingua scritta vengono distinti tramite l’uso dell’accento.
• Senza accento grafico, ne (dal latino inde) ha due funzioni grammaticali:
– come avverbio di [...] ➔luogo, esprime allontanamento da un luogo o da una situazione
Si è chiuso in casa e non ne (= da lì) vuole uscire
Ne (= da lì) siamo usciti con le ossa rotte
– come pronome ➔personale, è usato al ...
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stolto
Luigi Blasucci
Vocabolo presente, nelle forme aggettivale o sostantivata (che qui si trattano insieme), in tutte le opere volgari di D., eccetto la Vita Nuova (dove però s'incontra l'avverbio [...] ‛ stoltamente ': v.). Con la vocale prostetica è adoperato una volta anche nel Fiore.
In pochi casi l'idea d'ignoranza e di pochezza mentale espressa dalla parola è notificata più che altro come un dato ...
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Avverbi di maniera (detti anche di modo o qualificativi) è la denominazione tradizionale di una vasta categoria di ➔ avverbi che esprimono il modo o la maniera in cui ha luogo l’evento indicato dal predicato, [...] la norma con basi piane e sdrucciole alla fine del Quattrocento.
Un centinaio sono le (presunte) eccezioni nella formazione degli avverbi in -mente (Sgroi 2004 e 2005), in realtà riconducibili pur sempre alle suddette regole, se si tiene conto delle ...
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traverso
Andrea Mariani
Propriamente sostantivo (cfr. il latino transversus), usato di regola in locuzioni avverbiali, quali ‛ di traverso ', ‛ per traverso '. In Fiore CIII 13 è senza preposizione, [...] ma sempre con valore di avverbio.
" Per il verso della larghezza ", " per largo ", indica il senso in cui è presa una misura: mastro Adamo spiega a D. che l'ultima bolgia volge undici miglia, / e men d'un mezzo di traverso non ci ha (If XXX 87), ...
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SEMMAI O SE MAI?
Entrambe le grafie sono corrette.
Sia semmai, con ➔univerbazione e ➔raddoppiamento sintattico, sia se mai, con grafia separata, possono essere usate nei due valori della parola:
– con [...] valore di avverbio, con il significato di ‘caso mai, tutt’al più’. In questo caso, però, è molto più comune la grafia univerbata semmai
E non dire alla nostra età. Alla tua, semmai (G. Pontiggia, La grande sera)
Ho deciso che sarai tu a chiedermelo ...
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benignamente
Marco A. Cavallo
In Vn XXVI 6 6 Ella si va, sentendosi laudare, / benignamente d'umiltà vestuta, l'immagine di Beatrice è piena di " umiltà benigna, che ispira mitezza negli animi " (Russo). [...] L'avverbio qui fluisce nel significato più genuino e proprio. In Pg II 102 benignamente fu' da lui ricolto, indica l'affettuosa compiacenza con cui l'angelo nocchiero accoglie Casella nel vasello snelletto e leggero (v. 41). V. anche BENIGNITÀ. ...
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fieramente
Ricorre solo due volte nella Commedia: If X 46 Fieramente furo avversi [i tuoi maggiori] a me e a mei primi e a mia parte, ossia " con ostinazione ", " irriducibilmente "; in Pg XIX 29 l'avverbio [...] mette in risalto il tono sdegnoso di Beatrice, di evidente rimprovero: " O Virgilio, Virgilio, chi è questa? ", fieramente dicea ...
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In grammatica, vocabolo la cui terminazione non cambia con il mutare del numero e del genere o, nelle lingue in cui esiste la declinazione, del caso. Sono i. anche le parti del discorso che non hanno flessione: [...] avverbio, preposizione, congiunzione, interiezione. ...
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ANCORA O ANCORA?
Si tratta di una coppia di ➔omografi.
• La parola ➔sdrucciola àncora indica lo strumento con cui si ormeggia la nave al fondo marino
gettare l’àncora
• La parola ➔piana ancòra, invece, [...] è un avverbio di tempo
Ancòra tu / non mi sorprende lo sai (L. Battisti, Ancora tu). ...
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prosaico
I prosaici dittatori sono gli " scrittori in prosa " (Sapegno), contrapposti a li poete ai quali è conceduta maggiore licenza di parlare (Vn XXV 7).
Cfr. anche vulgare prosaycum, in VE I X 2, [...] ‛ prosaycantes ', e l'avverbio prosayce contrapposto a metrice, in II I 1. ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...