ORTODOSSIA
. La parola greca ὀρϑοδοξία (da ὀρϑός "retto" e δόξα "opinione") deve la sua diffusione soprattutto a scrittori cristiani, a partire dal sec. IV: anche se termini analoghi si ritrovino presso [...] Alessandrino), e presso filosofi pagani della grecità sia classica (ὀρϑοδοξέω: Aristotele) sia tardiva (ὀρϑοδοξαστικός, e l'avverbio corrispondente: Proclo e Simplicio). Che il concetto del "pensare rettamente" nel senso di un'accettazione totale di ...
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C'ENTRA O CENTRA?
Nel significato di ‘ha attinenza, ha a che fare con qualcuno o qualcosa’, la grafia corretta è c’entra
Questo tavolo non c’entra niente con il resto dell’arredamento
Infatti, sia [...] pure in un uso figurato, si tratta di una voce del verbo entrare preceduta da ci in funzione di avverbio di ➔luogo, che davanti a vocale è soggetto a ➔elisione (ci entra ▶ c’entra)
Vedi quella casa? Chi c’entra per primo ha vinto
Questa grafia vale ...
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semplicemente
Alessandro Niccoli
In tutti e due gli esempi presuppone mancanza di approfondimento concettuale. In Cv I IV 3 li uomini [che] vivono secondo senso e non secondo ragione... non conoscono [...] bontade... non veggiono, indica che essi hanno delle cose " soltanto " una conoscenza esteriore e superficiale.
Il valore dell'avverbio (" secondo il comune modo di sentire "), in IV XVI 4 è prima da vedere... che per questo vocabulo ‛ nobilitade ...
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In grammatica, parti del d., le varie categorie nelle quali la grammatica tradizionale suole dividere il corpo lessicale di una lingua, in base alla funzione che le singole parole adempiono nella frase. [...] dette variabili, in quanto hanno una flessione (sostantivo, aggettivo, articolo, pronome, verbo), e quattro invariabili (avverbio, preposizione, congiunzione, interiezione).
In sintassi, con riferimento al modo con cui, narrando o scrivendo, si ...
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onde
Riccardo Ambrosini
1. Quale congiunzione coordinativa, o., usata spesso, soprattutto nelle opere in prosa, per collegare tra loro proposizioni e frasi, ha vari significati contestuali, che vanno [...] C e CII, 3 volte nella XCI), notoriamente più didascaliche.
2. Nella Vita Nuova o., che vi ha prevalentemente funzione di avverbio di collegamento tra proposizioni, è raro in poesia (VII 5 15 ho perduta tutta mia baldanza / che si movea d'amoroso ...
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SCOMMESSA
Tommaso NOVELLI
In relazione al giuoco e scommessa (v. giuoco, XVII, p. 353) il cod. civ. del 1942, con gli articoli 1933-1935, ha più che altro eliminato varî dubbî giurisprudenziali sorti [...] tecniche.
Nel sanzionare la carenza di azione per il perdente che abbia pagato, il codice ha sostituito all'avverbio "volontariamente" l'altro "spontaneamente" per sottolineare che non occorre la scienza di pagare senza essere obbligato, ma che ...
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VERBALI, LOCUZIONI
Le locuzioni verbali sono ➔locuzioni composte da due o più parole che hanno nel loro insieme la funzione e il significato di un verbo.
Le locuzioni verbali sono formate da un ➔predicato [...] di vario tipo:
– un nome
dare inizio
avere bisogno
fare fatica
– un aggettivo
essere fritto
stare fresco
farsi vivo
– un avverbio
saltare su
andare forte
capirci poco
– una locuzione preposizionale
andare a capo
uscire di senno
dare di stomaco
– un ...
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Così è chiamata la dottrina di Lutero e seguaci circa il modo con cui Cristo si fa presente nell'Eucarestia. Egli insegna che il corpo di Cristo coesista contemporaneamente col pane, nel pane e sotto il [...] pane; conseguentemente nelle parole della consacrazione "Questo è il mio corpo", il pronome questo avrebbe soltanto valore di avverbio. Il concilio di Trento condannò questa dottrina, definendo che in forza della consacrazione, la sostanza del pane ...
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costì
Riccardo Ambrosini
Nei due passi dell'Inferno in cui appare (III 88 E tu che se' costì, anima viva, / pàrtiti da cotesti che son morti, e XIX 52-53 Se' tu già costì ritto, / se' tu già costì ritto, [...] tra chi parla e la persona cui questi si rivolge viene indicata con la schiettezza colloquiale, se non popolaresca, di questo avverbio di stato in luogo, da cui deriva ‛ costinci ' (v.); il rapporto fra c. e ‛ cotesti ', osservabile in If III 88-89 ...
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iniquamente
Domenico Consoli
In Cv IV XI 12 è manifesto in ciascuno modo quelle ricchezze iniquamente avvenire, allude al criterio imperfetto che determina la distribuzione della ricchezza tra gli uomini, [...] dagl'immeritevoli (cfr. il § 7). In IV XVI 1 la falsissima e dannosissima oppinione de li malvagi e ingannati uomini che di nobilitade hanno infimo a ora iniquamente parlato, l'avverbio vale, come si ricava dal contesto, " con errore e malizia ". ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...