sultano
Silvia Moretti
Un sovrano dei paesi musulmani
Sultano è stato in passato il titolo dei sovrani dell’Impero ottomano (fino al 1922), di molti principi arabi e africani e di regnanti musulmani [...] livello locale o i governatori delle province dell’Impero arabo-musulmano, subordinati, in teoria, all’autorità dei califfi di Baghdad ma di fatto sempre più autonomi (califfato).
Gasnavidi, Selgiuchidi, Ayubbiti
Tra la metà e la fine del 10° secolo ...
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al-Kufa
Città dell’Iraq centrale sulle rive dell’Eufrate, a poca distanza da Najaf. Fondata nel 638, fu, con Bassora, una delle due città-accampamento dalle quali mosse la conquista dell’Iran sasanide [...] . Legata al movimento alide, al-K. fu scelta brevemente dagli Abbasidi come capitale ma perse rapidamente importanza a favore di Baghdad e, dall’11° sec., entrò in una fase di decadenza secolare, proseguita in epoca ottomana. Nell’Iraq moderno, al-K ...
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Mahmud di Ghazna
Sultano musulmano di Persia (n. 971-m. 1030), figlio di Sabuktighin, secondo e maggiore sovrano della dinastia dei Ghaznavidi. Si fece riconoscere come sultano direttamente dal califfo [...] il Panjab. Postosi come campione del sunnismo contro i Buwayhidi sciiti, fece di Ghazna la sua capitale, un centro culturale e artistico in grado di rivaleggiare con Baghdad; sotto di lui si compì il rinascimento del persiano come lingua letteraria. ...
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Uomo politico siriano (Ḥama 1910 - Parigi 1989). Le sue prime vicende politiche sono poco note; promotore (1947) del Partito della rinascita araba (al-Ba῾th), dopo una breve esperienza di governo è rimasto [...] (1970), in seguito ha conosciuto alterne vicissitudini in relazione alla evoluzione interna del suo paese, vivendo per lo più a Baghdād. Tra le sue opere più note sono Sulla politica araba (1948) e Verso la rinascita araba (1953), nelle quali è ...
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Baibars
Sultano musulmano d’Egitto, quarto della serie dei mamelucchi bahriti (n. 1233-m. 1277). Schiavo di origine turca, ascese al trono grazie al suo valore militare e alla sua assenza di scrupoli, [...] Siria, fra i quali il regno di Antiochia, combatté i mongoli e sottomise gli Assassini. Dopo la conquista mongola di Baghdad (1258), accolse in Egitto un superstite della famiglia abbaside e lo riconobbe come califfo, dando così inizio al califfato ...
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Dinastia musulmana sciita, che regnò in Persia nei secc. 16º-18º d. C. Suo fondatore fu Ismā῾īl (1483-1524), discendente dello shaikh Ṣafī ad-dīn di Ardabīl, eponimo della dinastia (Ṣàfawiyya, o Ṣàfawī, [...] di Ismā῾īl, ῾Abbās 1º (1587-1629), che riportò una vittoria contro gli Ottomani (1603), conquistò tutto il territorio fino a Baghdād (1624) ed espulse la colonia portoghese dall'isola di Hurmūz, la potenza e lo splendore dei Ṣ. giunsero all'apogeo ...
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Uomo politico statunitense (Washington 1888 - ivi 1959). Membro (1919) della delegazione americana alla conferenza della pace e della commissione per le riparazioni di guerra, delegato degli USA alla Conferenza [...] della necessità di una contrapposizione frontale al comunismo, promosse l'estensione anche all'Asia del sistema di alleanze avviato in Europa Occidentale con la NATO (costituzione della SEATO nel 1954; promozione del Patto di Baghdād nel 1955). ...
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(al) Malik (al) Kāmil
Henri Bresc
I rapporti di M. con Federico II si chiariscono alla luce del sistema familiare ayyubide che alterna fra i principi competizione e precaria collaborazione. Il Saladino, [...] di Gerusalemme che giunsero per protestare al campo di M. e furono puniti, predicatori di al-Ǧazira, di Mossul, di Baghdad e anche dell'Egitto. La protesta in qualche modo oltrepassò gli ambienti religiosi: furono composti poemi contro la cessione di ...
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Originario (m. 829) di Amorio, in Frigia, da oscura famiglia, raggiunse i più elevati gradi dell'esercito finché l'imperatore Leone V lo creò comandante della guardia palatina. Tra i responsabili dell'assassinio [...] che si era fatto acclamare imperatore forte del sostegno dei temi dell'Asia Minore, con l'aiuto del califfo di Baghdād. Essendo riuscito infine a catturarlo, lo mandò a morte (823). Durante il suo regno, Arabi provenienti dalla Spagna occuparono ...
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Generale turco (Plaški, Croazia, 1806 - Costantinopoli 1871). Croato, di nome Mihajl Latas, per sfuggire a una condanna per insubordinazione disertò l'esercito austriaco rifugiandosi in Bosnia, dove si [...] partecipò come generalissimo all'assedio di Sebastopoli. Destituito per i suoi abusi dall'incarico di governatore di Baghdād, nel 1861 venne nominato governatore dell'Erzegovina e fu spietato repressore della rivolta montenegrina; fu infine ministro ...
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zona verde
loc. s.le f. In un’area interessata da un conflitto armato, zona militarmente protetta e sorvegliata. ◆ E sotto una delle tende gli uomini della Kfor e i serbi firmano un piccolo ma fondamentale accordo: a quasi due anni dalla fine...
Esse Bi
Esse Bì s. m. inv. Trascrizione della realizzazione fonetica della sigla SB, Silvio Berlusconi. ◆ Emilio Fede non ha solo una cotta per Esse Bì, è anche un iperbushista d’assalto: l’ha voluto dimostrare sgridando in diretta, sul suo...