Intolerance
Giulia Fanara
(USA 1916, colorato/bianco e nero, 210m a 16 fps); regia: David Wark Griffith; produzione: David Wark Griffith per Wark Producing Corporation; sceneggiatura: David Wark Griffith; [...] guidare il film, fino alla parte finale in cui il passaggio da una storia all'altra avviene bruscamente (dai cavalli di Babilonia al treno in corsa agli inizi del 20° secolo). Avvalendosi di collaboratori come Allan Dwan, Erich von Stroheim, W.S. Van ...
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Astrolatria (dal gr. ἀστηρ "astro" e λατρεία "culto") vale "adorazione degli astri", cioè del sole, della luna, delle stelle, dei pianeti e delle costellazioni. Per astralismo s'intende quella concezione [...] manifestazione e personificazione di un astro. Tutto il pantheon babilonese e assiro fu collocato quindi sulla volta celeste. In Babilonia e Assiria si adoravano oltre al sole e alla luna tutti i pianeti e moltissime costellazioni. Si andò anzi tanto ...
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MEGIDDO (ebr. Mĕghiddō; volg. Mageddo)
Donato Baldi
Già potente e celebre città cananea situata su un contrafforte sud-orientale della catena del Carmelo e dominante l'antica via militare e carovaniera [...] che dall'Egitto, per la pianura di Saron e il passo di Arah, immetteva nella pianura di Esdrelon e quindi in Babilonia. Dalla più remota antichità sino ai tempi moderni, il passo di Megiddo fu ritenuto dai grandi condottieri d'eserciti, da Tutmosis ...
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Ateniese del demo di Pergase. Appare in una proposta del 325-4 per l'occupazione di una regione sull'Adriatico, e precisamente in Dalmazia, da servire come base contro le piraterie degli Etruschi. Fu poi [...] implicato (324) nel processo per il losco affare di Arpalo, che era fuggito da Babilonia, portando i tesori che gli erano stati affidati da Alessandro, e fu accusato dall'oratore Dinarco, ihe accusò anche Demostene. Dopo la guerra lamiaca fuggì da ...
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Re di Giuda (687 circa - 642 a. C.), figlio e successore di Ezechia. Fu ardente fautore dell'introduzione dei culti stranieri, e in particolare assiri, nel quadro di una politica di asservimento alla potenza [...] pertanto con grandi stragi i fautori della religione nazionale. Secondo il libro II delle Cronache 33, 12-20, M., portato prigioniero in Babilonia, finì col pentirsi delle sue colpe e, tornato in patria, provvide a restaurarvi il culto yahwistico. ...
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La guerra dichiarata all'Irāq dagli Stati Uniti e dal Regno Unito nel marzo 2003 ha messo fine al regime di S. Ḥuṣayn e aperto una nuova pagina nella storia di quel Paese e, in particolare, della sua capitale. [...] , mentre alcuni archeologi eseguirono analoghe verifiche in altre importanti località archeologiche irachene, quali Aššur, Nippur, Nimrūd, Babilonia, Ūr, Sāmarrā. Nella capitale, il Museo dell'Irāq (nato nel 1976 dalla fusione del Museo archeologico ...
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PERSEPOLI
Antonino Pagliaro
. La capitale della Perside al tempo degli Achemenidi, a noi nota con il nome che a essa diedero i Greci (Περσέπολις, il nome iranico fu Parsa), è sicuramente da identificare [...] I, è un rettangolo lungo circa 450 m. e largo 350, a linee spezzate secondo il tipo di fortificazione già in uso in Babilonia e Assiria. Le pareti esterne sono in parte tagliate nella roccia, in parte costruite a secco con grandi pietre squadrate. Il ...
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. L'Antico Testamento dà agli antichi abitanti della Palestina e della Siria in genere il nome di Amoriti. In alcuni passi sono chiamati con questo nome gli abitanti precananei della Palestina, Isaia, [...] dalle fonti babilonesi ed egiziane non la confermano. Non c'è dubbio alcuno che gli Amoriti s'infiltrarono e invasero la Babilonia e che fondarono la famosa prima dinastia di Babele, che si suole chiamare anche dinastia amorita; ma in quel tempo gli ...
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SIN
Giuseppe FURLANI
Dio della Luna nel pantheon sumero, babilonese e assiro. di origine sumera e portava il nome sumero di En-zu, che vorrebbe dire "signore della sapienza" o "signore sapiente", perché [...] sapienza. Famosa quale sede principale della sua adorazione era la città di Ur, in lingua babilonese Uru, nella Babilonia meridionale. Nella Mesopotamia la città principale del suo culto era Kharrānu, più tardi chiamata Ḥarrān, dove l'adorazione ...
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NUSKU
Giuseppe Furlani
È il dio del fuoco e della luce del pantheon babilonese e assiro, identico con Gibil e Ishum. Era riguardato quale messaggero del dio Enlil di Nippur. Quale dio del fuoco consuma [...] il sacrificio d'incenso e lo fa salire in cielo. Egli è perciò l'intermediario tra gli uomini e gli dei (v. babilonia e assiria: Religione).
Bibl.: G. Furlani, La religione babilonese e assira, I, Bologna 1928, pagine 250-252. ...
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babilonia
babilònia s. f. [uso fig. del nome della città di Babilonia, altro e più com. nome della città di Babele (v. babele), che nella tradizione cristiana indica spesso un luogo di perdizione e di ignominia, oltre che di gran confusione]....
babilonico
babilònico agg. [dal lat. Babylonĭcus] (pl. m. -ci). – 1. Della regione di Babilonia (meno com. di babilonese): la civiltà b.; esilio b., o cattività b., o schiavitù b., l’esilio degli Ebrei in Babilonia nel sec. 6° a. C.: al tempo...