Favolista greco, forse un romano ellenizzato, vissuto in Oriente (3º sec. d. C.); di lui abbiamo 141 favole in coliambi di fattura molto accurata. Altre 95 favole a lui attribuite sono apocrife. Gli epimitî in prosa, un tempo ritenuti apocrifi, sono ora considerati autentici. Le sue favole, attinte per lo più a favole esopiche, hanno valore assai vario: non mancano spesso di efficacia e di forza drammatica. ...
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Favolista latino (fine 4º sec. d. C.), di cui si hanno 42 mediocri favole esopiche in metro elegiaco, imitate soprattutto da Babrio. A. dedicò le sue favole a un Teodosio identificabile con Macrobio (che [...] si chiamava Ambrosio Macrobio Teodosio); e uno degli interlocutori dei Saturnali di Macrobio è il giovane Avienus che alcuni identificarono con Aviano ...
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Ellenista ed erudito (Parigi 1774 - Passy 1857), prof. all'univ. di Parigi e al Collège de France; curò l'edizione e il commento di molti poeti greci e nel 1844 l'editio princeps di Babrio; ma più importanti [...] sono i 5 voll. di Anecdota graeca (1829-33) e gli Anecdota nova (1844), specialmente per lo studio dei tardi prosatori greci ...
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Filologo classico tedesco (Hannover 1857 - Monaco 1918); prof. nelle univ. di Tubinga, Heidelberg, Monaco. Tra le sue opere sono da ricordare l'edizione di Eronda (1893), con uno studio introduttivo (Untersuchungen [...] zu den Mimiamben des Herondas, 1892), e del favolista Babrio (1897). Dal 1886 editore della rivista Philologus. Fu anche musicista e musicologo. ...
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Poeta greco di Coo (sec. 3º a. C.), contemporaneo di Callimaco e di Teocrito (da Ateneo chiamato ‛Ηρώνδας; it. Eronda), noto specialmente dal 1891 per la scoperta in un papiro dei suoi otto Mimiambi, poesie [...] letterarie. E. stesso si vanta di avere adattato il coliambo al mimo: e forse proprio lui inventò il titolo Mimiambi (sul quale Babrio coniò, per le sue favole, il titolo Mitiambi). Imitatori di E. furono i latini Gneo Mazio e Vergilio Romano. ...
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Filologo tedesco (Brunswick 1793 - Berlino 1851), prof. nelle univ. di Königsberg (1818) e di Berlino (1825). Grecista, latinista, germanista, studioso di metrica; insigne soprattutto per il metodo della [...] , in linguistica. L. curò un'importante edizione del Nuovo Testamento (1831, con successive edizioni), di Genesio (1834), di Babrio (1845). Decompose il poema dei Nibelunghi (1816), quindi l'Iliade (Betrachtungen über Homers Ilias, 1837 e 1841; poi ...
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Critico e filologo (Londra 1730 - ivi 1786). Fu (1756) deputy secretary alla Guerra, poi (1762-68) impiegato della Camera dei comuni. Ritiratosi dalla vita pubblica si dedicò tutto allo studio. È considerato [...] a Chaucer la sua vera fisionomia. Delle altre sue opere si citano: Fragmenta Plutarchi II inedita (1773); Dissertatio de Babrio (1776), con alcune favole d'Esopo inedite; Poems supposed to have been written at Bristol by Th. Rowley and others ...
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Favolista latino (sec. 1° d. C.). Poco sappiamo della sua vita. Originario della Macedonia, fu a Roma liberto di Augusto; poi sotto il regno di Tiberio, dopo aver composto i primi due libri di favole, [...] : solo Marziale lo nomina; poi non è più citato fino al sec. 4°, cioè fino alla raccolta di Aviano, che deriva però più da Babrio che da F. direttamente. In seguito si venne formando un corpus di favole latine in prosa in cui molte delle favole di F ...
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Favolista greco, di lui si sono conservate circa 400 narrazioni appartenenti a questo genere letterario. Presso i Romani la favola esopica, volgarizzata e accresciuta da Fedro, servì ad usi scolastici, [...] poche con piante come personaggi; alla fine hanno una breve morale. Callimaco ne ridusse alcune in trimetri giambici scazonti, usati poi nella raccolta di 123 favole fatta da Babrio, che dimostra però derivazione da tradizioni favolistiche italiche. ...
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