Euripide nelle Baccanti, il suo ultimo capolavoro, porta sulla scena Dioniso, il dio delle feste, nel cui contesto le tragedie venivano rappresentate. La sua divinità, secondo il mito, è stata contestata [...] rituali che erano realmente praticati. La “danza” di montagna, descritta nella parodo e nel primo discorso del messaggero delle Baccanti, non è un’invenzione del poeta, ma la testimonianza di un rituale che era praticato dalle società femminili di ...
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Prima parteAurelio Privitera (1970) riaprì la questione, sostenendo che dalle saghe di Licurgo, di Perseo, delle Miniadi, di Penteo non si può dedurre la storicità di una resistenza delle classi superiori [...] ha una “valenza predionisiaca” attestata nel fr. 1 Cozz. dei Cretesi di Euripide e nella seconda antistrofe della parodo delle Baccanti, dove a essere invocato non è Dioniso bensì Zeus. Per di più Burkert – dice a chiare lettere Di Benedetto – ha ...
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Baccanti è una tragedia di Euripide composta fra il 408 e il 406 a.Né maschile né femminile: il corpo androgino nella tragedia Baccanti, mentre il poeta si trovava ospite del sovrano Archelao in Macedonia. [...] Questo dramma venne rappresentato ad Atene pochi anni dopo la morte di Euripide riscontrando un incredibile successo. I personaggi principali della tragedia sono due: Penteo e Dioniso, caratterizzati da ...
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baccante1
baccante1 agg. [dal lat. bacchans -antis, part. pres.; v. baccante2], letter. – Furente a guisa d’una baccante, invaso da violenta passione; per estens., scomposto nei movimenti: con piglio d’orator baccante (Giusti).
baccante2
baccante2 s. f. [dal lat. Bacchans -antis, propr. part. pres. di bacchari «celebrare con grida e danze la festa di Bacco»]. – 1. Nel mondo classico, nome delle seguaci del culto orgiastico di Bacco: indossando pelli di cerbiatto...
(gr. Βάκχαι) Tragedia del poeta tragico ateniese Euripide (480-406 a.C.), la sua ultima, rappresentata postuma insieme con l'Ifigenia in Aulide nel 406 dal figlio, Euripide il Giovane.
Trama: ne è argomento la vendetta di Dioniso contro i nemici...
(gr. βάκχαι, lat. bacchae) Seguaci di Dioniso (Βάκχος) nel suo culto orgiastico: indossando pelli ferine, con il tirso in pugno, correvano danzando sempre più sfrenatamente per i monti, in stato di ebbrezza e accompagnandosi con il fragore di...