Famiglia italiana di celebri danzatori e coreografi; fra i più noti ricordiamo Filippo (Milano 1777 - Como 1871), applaudito ballerino alla Scala di Milano, poi direttore dei balli alla corte di Gustavo [...] di danza. Trascorse gli ultimi quattro anni di vita a Marsiglia. Considerata una delle più grandi ballerine della storia del balletto, creò uno stile di danza in cui la tecnica era interamente rivolta a ottenere un effetto di leggerezza ed elevazione ...
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FORNAROLI, Lucia (Cia)
Paola Campi
Nacque a Milano il 16 ott. 1888 da Giovanni e da Santina Volonté. Compì gli studi di ballo presso la scuola di danza del teatro alla Scala di Milano e, dopo brevi esibizioni [...] T. Serafin. La F., nella parte di Pierrot, ebbe un largo consenso del pubblico per la sua interpretazione. Nel marzo 1919 questo balletto fu replicato per tredici serate al teatro Costanzi di Roma con la F. nella parte di Colombina e I. Leonidoff e V ...
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Danzatore e coreografo (Kiev 1889 - Londra 1950). Allievo della Scuola imperiale di ballo a Pietroburgo, nel 1908 entrò a far parte della compagnia di S. P. Djagilev; dotato di mezzi eccezionali, fu uno [...] dei migliori danzatori del balletto russo; fu anche eccellente coreografo (Après midi d'un faune, 1912; Le sacre du printemps, 1913; Till Eulenspiegel, 1916); nel 1916 fu colpito da malattia mentale. La sorella Bronislava Nižinskaja (Varsavia 1891 - ...
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CORNALBA, Elena
Dario Ascarelli
Possiamo porre la sua nascita intorno al 1860. Dalle scarne biografie che la riguardano e dalla stampa di Milano che si interessò di lei all'epoca del suo debutto alla [...] (P. Cambiasi, La Scala, cronache 1771-1819, p. 332).
Il 2 genn. 1878 la C. debuttò al teatro Apollo di Roma nel balletto Lore-Ley di I. Monplaisir, riprodotto da C. Merzagora, ma non riuscì a celare all'esperto occhio del pubblico e della critica la ...
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Araldica
Tipo di pezza onorevole (➔ pezze).
Danza
Danza sulle p. Tecnica della danza accademica introdotta in epoca romantica, ma dai limiti cronologici assai incerti. Una delle prime illustrazioni che [...] tale tecnica alla ballerina Amalia Brugnoli (1808 ca.-1892 ca.) che nel 1823 a Vienna aveva danzato sulle p. nel balletto La fée et le chevalier. Tuttavia le p. non rappresentarono una trasformazione della danza; l’abitudine di sollevarsi sulle mezze ...
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Ballerino e coreografo spagnolo (n. Saragozza 1947). Ha studiato con María de Ávila e R. Hightower, entrando in seguito a far parte della compagnia di Antonio (1962-65). Passato in seguito al Ballet du [...] si è imposto come coreografo in numerose tournée (Festival di Spoleto, 1993). Tra le sue creazioni si ricorda una nuova versione del balletto di M. de Falla El amor brujo (1995). Nel 2000 ha creato a Madrid la Fondazione per la danza Víctor Ullate. ...
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FABBRI, Flora
Roberto Staccioli
Nacque a Firenze in data ignota ma presumibilmente nel primo quarto del sec. XIX, da Giovanni di nobile famiglia e noto coreografo, il cui padre Alessandro era stato [...] Monticini e poi ne La figlia dei fiori (gennaio 1849). Dal 1849 al 1851 rimase in Francia e in Belgio, apparendo in balletti del suo repertorio (cui aggiunse La Peri, I cinque sensi, Paquita, Griselda e Zerlina di L. Petipa) e ancora nel ruolo della ...
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Ballerino e coreografo russo (Pietroburgo 1902 - Amburgo 1974). Studiò a Pietroburgo con Evgenija Sokolova. Svolse una larga attività internazionale sia in collaborazione con la moglie Tatjana, sia da [...] solo. La sua formazione accademica e il gusto romantico fecero di G. l'antagonista del balletto libero. Tra le sue coreografie: Lac des cygnes (1950), Pas d'action (1952), Cendrillon (1957). ...
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Danza francese dal carattere elegante e leggiadro, in ritmo pari (misura 4/4 o 2/4), e in movimento lento o moderato. In gran voga nel Seicento – specie alla corte di Luigi XIV dove fu impiegata da G.B. [...] Lulli nelle musiche per balletto –, nel secolo successivo fu introdotta nella suite strumentale da compositori come J.S. Bach e G.F. Händel. ...
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Danza
Sergio Miceli
La danza nel cinema
Eventi, temi e modelli coreutici nel cinema subentrano alla gestualità 'naturale' ‒ così definita per necessità di distinzione, benché frutto essa stessa di un [...] protagonisti e il loro fatalismo, quegli stessi che presiedono mirabilmente all'essenza poetica del film.
Escludendo i film-balletto e i documentari specifici, la terza categoria, che vede la d. come soggetto predominante o ricorrente, richiede una ...
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balletto
ballétto s. m. [dim. di ballo]. – 1. Ballo breve, o fatto per passatempo, per gioco: vogliamo fare un b. insieme?; fece un b. dalla gioia; in un b., in quattro b. (o sim.), in brevissimo tempo, in quattro e quattr’otto. 2. Azione...
ballettare
v. intr. [dim. di ballare] (io ballétto, ecc.; aus. avere). – Camminare saltellando; ballare senza grazia; anche di cose, muoversi rapidamente, saltellare, vibrare e sim.