Favorita (Orléans 1549 - Parigi 1638) del re di Francia Carlo IX. Di straordinaria bellezza e intelligenza, fu conosciuta a Orléans (1566) da Carlo IX, che la tenne presso di sé fino alla morte e ne ebbe [...] due figli, uno morto bambino e l'altro divenuto poi Carlo duca d'Angoulême. Sposò poi (1578) il governatore d'Orléans François de Balzac d'Entraigues e fu madre di Henriette, la futura favorita di Enrico IV. ...
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Pseudonimo del fotografo, caricaturista, aeronauta e scrittore Félix Tournachon (Parigi 1820 - ivi 1910). Fondatore (1849) della Revue comique, autore di racconti e di memorie, ha lasciato nel Panthéon [...] dedicò anche alla fotografia e fu amico di molti artisti, ad alcuni dei quali fece ritratti penetrantissimi (Ch. Baudelaire, H. de Balzac, S. Bernhardt, ecc.); tra l'altro, nel 1874, mise i suoi studî a disposizione dei futuri impressionisti, che vi ...
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Scrittore ascetico francese (Rouen 1640 - Parigi 1686). Subì l'influsso del movimento giansenistico. L'opera cui è legata la sua fama è L'année chrétienne (1685), i cui ultimi volumi sono del fiammingo [...] Ruth d'Ans; lo scritto fu condannato da Innocenzo XII nel 1691, in quanto contenente le dottrine di P. Quesnel. Predicatore di valore, L. ebbe dall'Accademia francese il premio Balzac di eloquenza. ...
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Burnett, W.R. (propr. William Riley)
Flavio De Bernardinis
Scrittore e sceneggiatore statunitense, nato a Springfield (Ohio) il 25 novembre 1899 e morto a Santa Monica (California) il 25 aprile 1982. [...] a emergere come protagonista nel mondo della letteratura, ambendo al ruolo, come ebbe a confidare lui stesso, di American Balzac. Fu abile nel ritrarre l'ambiente della malavita, mantenendo un alto grado di realtà e rappresentando quel mondo con ...
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Pseudonimo della scrittrice belga di lingua francese Françoise Lilar (Anversa 1930 - Bry-sur-Marne 2016), figlia di S. Lilar. Stabilitasi a Parigi nel 1949, si rivelò con il romanzo Le rempart des béguines [...] , che ebbe un seguito in La chambre rouge (1955). Nel 1954 si convertì al cattolicesimo. Dai suoi modelli letterarî (Balzac, Tolstoj, Proust) ha tratto alimento per una scrittura in cui alla sottigliezza dell'analisi psicologica si unisce il gusto ...
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Critico francese (Saint-Dié 1871 - Parigi 1958) e studioso fra i più illustri di letterature comparate, fu professore nelle univ. di Strasburgo, Nancy, Lione e Parigi. Fondò con P. Hazard, nel 1921, la [...] (1904), La littérature: création, succès, durée (1913), Sensibilité musicale et romantisme (1925), Orientations étrangères chez H. de Balzac (1927). Da ricordare anche la sua biografia di Alfred de Vigny (2 voll., 1912), l'importante edizione delle ...
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PLANCHE, Gustave
Critico francese, nato il 16 febbraio 1808 a Parigi, dove morì il 18 settembre 1857. Avviato dal padre agli studî di farmacia, il P. preferì gli studî letterarî, dai quali soltanto tardi [...] stentata e difficile, soprattutto solitaria, vivendo con la collaborazione al Journal des Débats, alla Chronique de Paris, fondata allora dal Balzac, e infine alla Revue des Deux Mondes (dal 1831), dove scrisse per tutta la vita, tranne gli anni 1840 ...
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OCANTOS, Carlos María
Romanziere argentino, nato a Buenos Aires il 20 maggio 1860. Nel 1884 intraprese la carriera diplomatica, viaggiando per il Brasile e l'Europa.
Il suo primo romanzo (La Cruz de [...] via si venne orientando verso correnti più moderne, dal realismo al naturalismo, rimanendo tuttavia inferiore ai suoi modelli, non solo al Balzac, da cui derivò qualche personaggio, ma anehe a J. Pérez Galdós, di cui non riuscì ad assimilare la forte ...
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Critico letterario (Ginevra 1910 - ivi 2002); prof. di letteratura francese alle univ. di Basilea e di Ginevra; socio straniero dei Lincei (1983). Tra i più illustri rappresentanti della "Scuola di Ginevra", [...] . Essais sur les structures littéraires de Corneille à Claudel (1962; trad. it. 1976), Le lecteur intime. De Balzac au journal (1986), Passages - échanges et transpositions, 1990. Sono usciti postumi i primissimi e ultimi saggi barocchi e ...
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Scultore e pittore francese (Tolosa 1831 - Parigi 1900). Vincitore del premio di Roma (1859), ebbe grande successo durante il Secondo Impero. La sua sensibilità e abilità di modellato si espressero soprattutto [...] (Ninfa cacciatrice, Diana, Donna con pavone). Più accademiche le opere monumentali (monumento a Lamartine a Mâcon, a Gambetta a Cahors, a Balzac a Parigi, ecc.). Dipinse il soffitto della Salle des Illustres del Campidoglio di Tolosa (1894-95). ...
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chimericita
chimericità s. f. inv. Caratteristica di ciò che appare fantastico e irraggiungibile, perché utopistico. ◆ Pubblicato nel 1847, «Il cugino Pons» è la storia di un ingenuo e bruttissimo musicista che ha due sole passioni, le cose...
realismo
s. m. [der. di reale2]. – 1. a. Nella filosofia scolastica, corrente e posizione teorica che, nella valutazione del problema degli universali, attribuisce una realtà oggettiva ai concetti universali (contrapp. a nominalismo e concettualismo):...