Vedi COPIE e COPISTI dell'anno: 1959 - 1994
COPIE e COPISTI (ν. vol. Il, p. 804)
C. Gasparri
Il fenomeno della riproduzione consapevole di una invenzione figurativa più antica, nella pittura come nella [...] intravedere un collegamento preferenziale, se non esclusivo, con quésto tipo di committenza.
A partire dall'età augustea (Barbari dall'attico della Basilica Emilia) il marmo frigio, o pavonazzetto, viene utilizzato per una caratteristica serie di ...
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Culto e memoria di Costantino nelle tradizioni sire
Agiografia costantiniana nella liturgia e nella storiografia
Maria Conterno
Nella tradizione cristiana siro-occidentale, così come in quella siro-orientale, [...] e sormontata dalla scritta in caratteri di stelle; se ne fa fare allora un’immagine da portare in battaglia e vince sui barbari. Istruito sulla fede e battezzato da Eusebio di Roma assieme alla madre e ai membri della sua corte, ordina che il vescovo ...
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Costantino tra Francia e Italia
Il dibattito storiografico dei secoli XVII e XVIII
Federica Meloni
«Il peculiare problema tra Chiesa e Stato è la più grande perturbazione che abbia mai tratto il pensiero [...] di sostanziali difetti: ben lontano fu Costantino dal conseguir sì decoroso titolo che la sola pia adulazione de’ secoli barbari a lui conseguì. Imperciocchè a guisa di tanti altri principi che grandi sono appellati, non mancarono in lui vari difetti ...
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Politeismo e ‘monoteismo’ pagano, culti misterici ed ermetismo
Il pluralismo religioso imperiale all’epoca di Costantino
Giovanni Filoramo
Oggi si tende a vedere il mondo religioso imperiale dei primi [...] della realtà fisica e la donano a noi e la mantengono eterna e stabile: e non ci sono dèi diversi per popoli diversi, né dèi barbari e dèi greci, né tantomeno dèi settentrionali e dèi meridionali. Come il sole e la luna e il cielo e la terra e il ...
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Infanzia
Giovanni B. Sgritta
Premessa
Il tema dell'infanzia occupa nel panorama delle scienze sociali un posto relativamente secondario. Studi e ricerche sull'infanzia non sono certo inconsueti nella [...] la tesi, ritenuta una banale descrizione del reale, che ogni anno la popolazione si rinnova, che torme di "nuovi barbari", secondo l'icastica metafora proposta da T. Parsons, appaiono sulla scena sociale per essere addestrati alle regole e ai costumi ...
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BERNI, Francesco
Claudio Mutini
Nacque da Nicolò, notaio, e da Isabella di Francesco Baldi in data non precisabile, ma compresa tra il 1497 e il '98. Per quel che riguarda il luogo, Lamporecchio, di [...] probabilmente lo scrittore quando fu sorpreso dal sacco di Roma. La devastazione della città eterna ad opera dei nuovi barbari sarà motivo di civile deprecazione in alcune stanze aggiunte all'Orlando, tra le più goffe e arbitrarie del Rifacimento ...
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Gli stranieri e la città
Donatella Calabi
Una "patria" ospitale
"Una stantia frequentata da molte genti d'ogni lingua e paese" e forse anche per questo "nobilissima et singolare": nel 1581 Francesco [...] piano terra e un locale per le riunioni al piano superiore) risalgono al periodo 1451-1455. La veduta di Jacopo de' Barbari ne registra l'aspetto, prima di una lunga controversia con il vicino Priorato di Malta e prima delle modifiche che sappiamo ...
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Governo, forme di
Nicola Matteucci
Premessa
Sin dal suo primo manifestarsi il pensiero politico ha costruito grandi tipologie per mezzo delle quali classificare le unità politiche esistenti: dato che [...] despota ha un potere analogo a quello del padrone sugli schiavi (ma cfr. anche Platone, Leggi, 697c-698a): infatti fra i barbari non esiste la distinzione greca fra pubblico (agorá) e privato (óikos) né le diverse relazioni di potere che in essi si ...
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Vedi SCRITTURA dell'anno: 1966 - 1973
SCRITTURA
Red.
S. Donadoni
G. Garbini
G. Garbini
N. Gray
L. Lanciotti
Ogni s. inizia originariamente in modo pittografico, cioè rappresentando direttamente [...] conobbero la s. dal commercio e per usi commerciali; pertanto non fu per loro un mistero così solenne, come per i barbari alla fine dell'Impero Romano, quando la s. era soprattutto associata con la religione. In secondo luogo si deve considerare come ...
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CORNO
M.A. Lala Comneno
Si definisce c. la caratteristica sporgenza del capo di vari mammiferi ungulati (pl. le corna), il materiale cheratinoso osseo di cui questo è formato e, per estensione, ogni [...] in argento (Bruce-Mitford, East, 1983, pp. 380-381). Plinio il Vecchio (Nat. Hist., 11, 45, 126) riferisce che i barbari del Nord impiegavano le c. del bisonte europeo per bere, mentre altri utilizzavano il c. come puntale delle loro lance. Nell ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...