Schulberg, Budd
Sebastiano Lucci
Romanziere e sceneggiatore statunitense, nato a New York il 27 marzo 1914. Attento osservatore della realtà sociale e delle dinamiche personali, sia nelle sue opere [...] . Abbandonata l'attività cinematografica (dopo aver scritto la sceneggiatura di Wind across the everglades, 1958, Il paradiso dei barbari, di cui seguì anche il montaggio dopo l'allontanamento dal set del regista Nicholas Ray), dagli anni Sessanta si ...
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MACHIAVELLI, Niccolò
Federico CHABOD
Di media statura, magro, "bianco come la neve", ma col capo "che pare veluto nero"; "savio et prudente" nell'estimazione dei colleghi d'ufficio, commendato dai superiori [...] , il principe dalle "tante virtù", che ridusse "in buono ordine e assai felice stato" Roma e l'Italia e impedì il passo ai barbari; poi, appare la Chiesa intenta - come già nel capitolo XII del libro I dei Discorsi - a mantener in disunione l'Italia ...
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RAVENNA (A. T., 24-25-26)
Mario LONGHENA
Santi MURATORI
Augusto TORRE
Luigi PARIGI
Mario LONGHENA
Alberto BALDINI
Città dell'Emilia, capoluogo di provincia; sorge a 4 m. s. m. e a 6 km., in linea [...] ancora, e il re goto per impadronirsi di Ravenna dovette ricorrere a uno stratagemma e a false promesse. I nuovi re barbarici che regnarono in Italia riconobbero l'importanza di Ravenna e ne fecero la loro capitale, e così sulla città si ripercossero ...
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È la scienza che studia i popoli componenti l'umanità attuale (contemporanea o storica) nella loro localizzazione, nelle reciproche relazioni, nelle manifestazioni della loro cultura materiale, sociale [...] "invenzione", di un singolo legislatore, noto o ignoto. La tendenza generale di Erodoto è quella di assegnare la palma ai Barbari; anche in lui si fa sentire quell'idealizzazione dei popoli più lontani dalla civiltà ellenica, non ancora corrotti, che ...
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(dal gr. ἀστρονομία) - Le origini dell'astronomia presso i popoli primitivi si confondono con quelle della civiltà e della religione. Non è da pensare tuttavia che la psiche collettiva degli aggregati [...] la città e perisce insieme con la celebre biblioteca, nella quale i tesori della sapienza antica erano raccolti; i barbari estinguono nel resto dell'impero ogni luce di scienza. Le ultime scintille si mantengono nei monasteri dell'Occidente, mentre ...
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La colonizzazione fenicia. - La storia della colonizzazione può a buon diritto, come vuole la tradizione, iniziarsi con gli stanziamenti fenici. Poiché, se anche l'immenso estendersi della nostra conoscenza [...] modo nel centro d'Europa si compiva tra l'XI ed il XIV secolo un movimento a ritroso di quello delle invasioni barbariche e si costituivano in mezzo ai paesi popolati da Slavi, Magiari e Rumeni quei nuclei numerosi di popolazione tedesca, molti dei ...
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SIRACUSA (greco Συρακούσαι; lat. Syracusae; A. T., 27-28-29)
Attilio MORI
Giuseppe CULTRERA
Giuseppe AGNELLO
Guido LIBERTINI
Giuseppe PALADINO
Giovanni PEREZ
Secondina Lorenzina CESANO
Attilio [...] ai Cartaginesi. Il conflitto, che culminò nella battaglia di Imera (480), prese il carattere di una lotta decisiva tra i barbari e l'ellenismo, ellenismo di cui Siracusa divenne quasi la vittoriosa rappresentante proprio nel momento in cui la Grecia ...
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Arruolare significa in senso generale "segnare a ruolo, assoldare, per formare un reparto o un organismo militare".
Gli arruolamenti nei corpi militari. - Lo stato nell'esercizio della sua sovranità arruola [...] .
Nel Medioevo, con la società feudale sorta dal lavorio di ricostituzione e di assestamento seguito al periodo delle invasioni barbariche, con le quali era risorto l'antico principio che "chi è libero porta armi", prevalse quasi ovunque l'obbligo ...
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. È vocabolo derivato da quello più antico Catechesi, come anche il suo concetto è uno sviluppo dell'antica catechesi. Ambedue i nomi derivano dal verbo κατηχέω, che letteralmente significa "fare eco", [...] venne conferito ad adulti. Ma quando col tempo il battesimo fu conferito anche ai neonati, e le conversioni dei barbari avvenivano in massa, non fu più possibile premettere tale catechesi al conferimento del battesimo, e nacque la nedcessità di ...
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MARZIALE (M. Valerius Martialis)
Cesare Giarratano
Poeta latino, nato a Bilbili, municipio della Spagna citeriore, il primo di marzo di un anno incerto fra il 38 e il 41 dell'era volgare. Nell'anno 64, [...] bada, o Roma, di non parlare come prima" (X, 72). Ma Traiano era allora occupato a rafforzare la frontiera del Reno contro i barbari, e d'altra parte non amava i poeti.
M. non diventò mai ricco, anche perché, come pare, era imprevidente e disordinato ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...