Il concetto di colpa varia a seconda che la colpa è considerata nel diritto civile o nel diritto penale.
Diritto civile.
La colpa non è definita dalla legge. Il codice civile sancisce all'art. 1151 che [...] di responsabilità. Contro questa dottrina si è osservato che essa non sarebbe un progresso, giacché ci condurrebbe ai tempi barbari, anteriori alla lex Aquilia, quando ciò che unicamente importava era la materialità dei fatti. Dalle regole formulate ...
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Comprendono tutte le preparazioni adoperate per curare il corpo (viso, mani, capelli, unghie), per mantenerne e metterne in rilievo la bellezza, ovvero per procurare a chi fa uso di essi una bellezza artificiale.
Oriente. [...] cristiani (v., interessantissimo per i particolari che fornisce, il De cultu feminarum di Tertulliano), non era sconosciuto agli stessi barbari, se sappiamo, p. es., che le donne sassoni si davano il rossetto e che i Borgognoni si lustravano i ...
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Regione della Grecia centrale. Dal 1900 al 1910 costituì un dipartimento amministrativo a sé con capitale Livadia (Lebadea, Levádeia); attualmente è unita all'Attica (v.) nel nomós di Attica e Beozia. [...] del basso impero vennero a mancare, quindi la Beozia subì la sorte di tutti i paesi della Grecia infestati dalle invasioni barbariche dal sec. III d. C. in poi, fino al tempo dell'invasione turca (v. quindi grecia: Storia).
Bibl.: Per l'estensione ...
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LOCKE, John
Armando CARLINI
Filosofo inglese, nato nel 1632 a Wrington, nel Somersetshire, di famiglia puritana. Suo padre prese parte alla guerra civile nel 1642, militando nell'esercito del Parlamento. [...] coscienza morale. Se ci fossero tali verità, nessuno dovrebbe ignorarle: invece, oltre che ci sono per lo meno i fanciulli, i barbari e le persone ignoranti, che non ne sanno nulla, basta osservare che non c'è alcuna verità che non si possa mettere ...
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SPADA (lat. gladius, spatha; fr. épée; sp. espada; ted. Schwert; ingl. sword)
Piero BAROCELLI
Ugo BADALUCCHI
Arma bianca lunga, che differisce dalla sciabola, con la quale si suole volgarmente confondere, [...] sec. XVI. Si possono spiegare i motivi dello svilupparsi dell'elsa in forma di croce ricordando che, con le invasioni barbariche, introdottosi l'uso della singolar tenzone, conosciuta col nome di giudizio di Dio, la scherma diventò un'arte, la quale ...
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MEDICI, de'
Giovanni Battista Picotti
Famiglia fiorentina. Di origini oscure, doveva già avere non piccolo credito in Firenze, quando uno dei suoi membri, Bonagiunta, appare come testimone, in atti [...] . Ma fu sogno generoso di Niccolò Machiavelli che la casa medicea potesse "pigliare la Italia e liberarla dalle mani de' barbari". Non lo permetteva al pontefice, oltre alla fiacchezza del carattere, lo stesso suo altissimo ufficio; né alcuno dei ...
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PIRANESI, Giambattista
Alfredo Petrucci
Architetto e incisore, nato il 4 ottobre 1720 a Moiano di Mestre, morto il 9 novembre 1778 a Roma. Presso lo zio materno Matteo Lucchesi, architetto del Magistrato [...] gloria di Roma, che gli sembra minacciata. L'Investigator di Londra ha pubblicato una serie di dialoghi intesi a restituire ai barbari la loro parte di merito nelle origini della cultura europea. Ma c'è di più: il Leroy suggerisce agli architetti un ...
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METECI (μέτοικοι, metoeci)
Ugo Enrico Paoli
Sono, nell'antica Grecia, i forestieri liberi che risiedono stabilmente nel territorio della città e vi hanno, a differenza degli altri forestieri, il condizionato [...] cittadini vi erano 10.000 meteci). Questa popolazione era composta in massima parte di Greci di altre città, ma anche di barbari. I più avevano la loro effettiva residenza al Pireo. Il favore di cui godevano i meteci non impedì che si osservassero ...
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MARTE (Mars, Marspĭter)
Giulio Giannelli
Una delle maggiori divinità venerate dai Romani, appartenente a quel gruppo di dei chiamati indigetes e considerati come legati alle origini stesse della loro [...] Marte appaiono specialmente numerose nelle provincie di confine, ove più numerosi erano i presidî e dove i soldati barbari identificarono spesso Marte con le loro divinità guerriere, come il celta Toutates e il germanico Tiu.
Per la rappresentazione ...
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PATRIZIATO
Plinio Fraccaro
. Il patriziato romano (sull'origine della distinzione fra patrizî e plebei in Roma v. plebe) rimase per quasi tutta l'età repubblicana una nobiltà chiusa e di nascita. Il [...] pretorio e di Costantinopoli, magistri militum e consoli. Il titolo fu portato in Occidente da molti re barbari.
Bibl.: Th. Mommsen, Die römischen Patriciergeschlechter e Die patricischen und die plebejischen, Sonderrechte, in Römische Forschungen, I ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...