Nacque a Torino il 2 ottobre 1798 da Carlo Emanuele, principe di Carignano e da Maria Cristina Albertina principessa di Sassonia-Curlandia; morì a Oporto il 28 luglio 1849.
Al fonte battesimale ricevette [...] d'illusioni sulla possibilità di liberare l'Italia dalla sua dipendenza. Non pronunziò mai la parola di scacciare i barbari, ma ogni discorso palesava il suo segreto". E, più che queste stesse espressioni, vale, a documento degl'ideali nazionali ...
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ORTODOSSA, CHIESA
CiriIlo Korolevskij
. Per il significato originario del termine "ortodosso", v. ortodossia. Oggi nell'uso comune s'intendono per ortodossi tutti i cristiani rimasti fedeli alla dottrina [...] e disciplinari sono venuti dopo. Al patriarca di Costantinopoli così istituito erano riservate le missioni presso i popoli "barbari", cioè ancora pagani, confinanti con l'impero bizantino: ma in virtù del medesimo principio che era servito all ...
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. Il termine "esotico" (dal gr. ἐξωτικός) nella sua accezione più vasta, conforme all'etimo, può indicare, in letteratura e nelle arti, ogni elemento forestiero chiaramente identificabile; ma il termine [...] Pater (la famosa interpretazione della Gioconda di Leonardo), nel Wilde, nel D'Annunzio. L'aspirazione del Flaubert a un Oriente barbarico e selvaggio, con oro, marmo e porpora, sì, ma anche con sangue e orribili putredini e miasmi accanto ai profumi ...
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RATISBONA (ted. Regensburg; A. T., 51-52)
Elio MIGLIORINI
Hans MOHLE
Pietro ROMANELLI
Walter HOLTZMANN
Carlo MORANDI
Città della Baviera, capoluogo dell'Alto Palatinato (Oberpfalz), posta sul Danubio, [...] è credibile che Regina Castra fosse stata già allora completamente abbandonata. Solo molto più tardi, sotto la pressione dei barbari, la popolazione civile si rifugiò entro le mura del campo, e diede così origine alla città attuale.
Il cristianesimo ...
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Nato a Prusa in Bitinia prima del 40, e morto dopo il 114 d. C., fu retore, sofista e filosofo: una delle figure più notevoli della seconda sofistica. Di elevata condizione sociale, D. scelse la carriera [...] sui Geti o Daci. L'opera è perduta, e se ne rimangono tracce ciò è dovuto all'incredibile errore del barbaro storiografo Iordanes, che utilizzò notizie dionee per la compilazione della sua Historia Gothorum. Una parte delle diatribe filosofiche di D ...
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PANTICAPEO (Παντικάπαιον)
Michaell Rostovtzeff
Città greca sulla sponda occidentale degli stretti di Azov (Bosporo Cimmerico), oggi Kerč′ nella Crimea. Panticapeo fu una delle colonie greche fondate [...] non era perita né per consunzione né per distruzione. Nel 362 d. C. al tempo di Giuliano, lottava ancora contro i barbari come città dell'impero romano e nel 518-527 Giustino I riconobbe i Bosporani come suoi sudditi. Giustiniano finalmente fece l ...
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Si ha carestia quando l'elemento principale di alimentazione di un paese (per lo più grano; riso per i paesi asiatici) viene a mancare. Ciò può accadere o per effetto di cause naturali o in conseguenza [...] ai porti giovarono ad alleviare e talvolta a evitare le carestie, ma il decadere dell'organizzazione statale e l'invasione dei barbari acuirono il male. L'arte personificò la carestia nell'immagine della fame, per cui si veda Virgilio e specialmente ...
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1. A. di Ramnunte. - Oratore e uomo politico ateniese, nato al tempo della guerra contro i Persiani (primo quarto del sec. V a. C.), in anno non determinabile esattamente. I primi rudimenti dell'eloquenza [...] però l'ardita tesi (in cui si accosta al sofista Ippia e ad Alcidamante) non solo della convenzionalità e barbarie delle distinzioni sociali, ma anche della prevalenza del diritto naturale sopra quello legale e del carattere nocivo delle leggi e ...
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GIUGURTA (Iugurtha, 'Ιογόρϑας)
Gaetano De Sanctis.
Principe numidico, figlio di Mastanabale, figlio alla sua volta di Masinissa. Nacque circa il 160 a. C. Masinissa, re dei Numidi, morendo nel 148, lasciò [...] ausiliario di Numidi che era al servizio dei Romani.
Nell'insieme può dirsi che G., pur non mancando dei difetti comuni ai barbari di tutti i tempi, dimostrò notevoli doti di sagacia e di valore. Appunto le alte sue doti personali spiegano il suo ...
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SOFIA (A. T., 81)
Giuseppe CARACI
Bogdan FILOV
Enrico DAMIANI
Saul MEZAN
Capitale del regno bulgaro, una delle più importanti città della regione balcanica (42° 41′ 40′′ N., 23° 19′ 39″ E.). È situata [...] ) ebbe il privilegio di battere moneta, e la sua zecca fornì sopra tutto il soldo alle legioni durante le campagne contro i barbari del Danubio nel sec. III. Fu sede (343) del concilio che condannò l'eresia ariana. Nel sec. V fu distrutta dagli Unni ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...