pianta
Alessandro Niccoli
1. In senso generico indica qualsiasi vegetale vivente sulla terra, senza distinzione tra erbe e alberi: in primavera le nostre piante... / turgide fansi, e poi si rinovella [...] efficacia espressiva il vocabolo ha quando suggerisce l'idea che i piedi poggiano nella loro interezza sul terreno: per liberarsi di Barbariccia, Ciampolo fermò le piante a terra (If XXII 122); una donna che balla si volge con le piante strette / a ...
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uccello (augello)
Emilio Pasquini
Come in genere negli scrittori due-trecenteschi, convivono in D. i due allotropi, l'esito monottongato (più schiettamente volgare) di *avicellus attraverso il tardo [...] opposto) negli ‛ uccelli ' infernali, diversamente connotati mediante gli epiteti: Farfarello, malvagio uccello per il gran proposto Barbariccia (If XXII 96); Lucifero, per antonomasia tanto [" così grande "] uccello (XXXIV 47) proprio in quanto le ...
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onomastica
Francesco Tateo
. Nell'uso dei nomi propri di rado D. viene condizionato da necessità metriche o di rima (per cui si vedano casi in cui la forma originaria viene ritoccata nella desinenza, [...] dei diavoli della quinta bolgia, alcuni dei quali sono composti mediante comici accostamenti (Alichino, Calcabrina, Barbariccia, Graffiacane, Malacoda), altri sono nomi alterati (Cagnazzo, Draghignazzo) o bizzarramente derivati dal greco (Ciriatto ...
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TOFANO, Sergio
Francesca Tancini
– Figlio di Eugenio e di Elvira Guercia, napoletani, nacque a Roma il 20 agosto 1886. Ultimogenito, ebbe due sorelle maggiori, Liana e Gilberta.
Il padre, figlio del [...] italiana» (Cervellati, 1954, p. 242) – che, con poche varianti iconografiche e stilistiche e con alcuni comprimari (Barbariccia, Reginotta, Pizzirì, Omobono, il Barone Partecipazio, il Bellissimo Cecè, il bassotto), popolò per cinquant’anni le pagine ...
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stringere (istringere; strignere)
Domenico Consoli
Verbo di media frequenza, presente in tutte le opere canoniche, nel Fiore ma non nel Detto, e usato con valore proprio e figurato, in costruzione transitiva [...] occorrenza di If XXI 137 che ha come protagonisti nove demoni di Malebolge, colti in atteggiamento beffardo verso il loro duca Barbariccia: ma prima avea ciascun la lingua stretta / coi denti, verso lor duca, per cenno.
Per Pg XVI 64 Alto sospir, che ...
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GORI, Gino
Ugo Piscopo
Nacque a Roma, il 7 luglio 1876, da Vincenzo Guglielmo e Giovanna Santi. Terminato il liceo, si laureò dapprima in giurisprudenza, iscrivendosi poi a medicina, senza tuttavia [...] , tra cui erano lo stesso G., nel ruolo di Minosse, Trilussa quale Lucifero, Folgore come Cerbero, e Bontempelli come Barbariccia (per una dettagliata testimonianza sul cabaret, che andò avanti fino al 1927, si veda Un covo di diavoli nella Roma ...
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chiudere [chiudessi, in rima, imperf. cong. III gol.]
Emilio Pasquini
Il verbo, che manca del tutto in Fiore e Detto ed è inoltre piuttosto raro nella prosa, presenta invece molteplici ricorrenze in [...] "; quindi: " non si contentò che io tenessi le mie mani sugli occhi, ma vi aggiunse anche le sue "); XXII 59 Barbariccia il [dannato] chiuse con le braccia.
7. E da questo si dipartirebbe l'accezione di " imprigionare ", " incarcerare ", nel passivo ...
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frodolente
Ettore Bonora
Come aggettivo, " pensato o eseguito con frode ": lo furto che [Caco] frodolente fece / del grande armento ch'elli ebbe a vicino (If XXV 29; sostenibile anche l'ipotesi che [...] i più curiosi, è dichiarato almeno in due passi: nel c. XXII dove, a proposito della decuria dei diavoli guidati da Barbariccia, esclama: Ahi fiera compagnia! ma ne la chiesa / coi santi, e in taverna coi ghiottoni (vv. 14-15), dimostrando di saper ...
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Nella grammatica tradizionale il termine attributo indica un aggettivo che serve a determinare o caratterizzare un nome da cui dipende (Dardano & Trifone 1997: 127-129). In un’accezione più ampia (che [...] + N (malavoglia, mezzogiorno, vanagloria). Nelle opere di ➔ Dante tali forme sono usate spesso come nomi propri (Malacoda, Barbariccia, Falsembiante). Nei trattati scientifici in volgare espressioni composte da un nome e da un aggettivo, come febbre ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione [...] e la grandezza fosca e colpevole di Bonifacio VIII; gli occhi lucenti di lacrime di Beatrice e la sconcia cennamella di Barbariccia; la tracotanza violenta e disperata di Capaneo e di Vanni Fucci, e la fragilità rassegnata di Pia e di Piccarda; la ...
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trombetta1
trombétta1 s. f. [dim. di tromba]. – 1. Piccola tromba, spec. come giocattolo per bambini. Fig., scherz.: Ed elli avea del cul fatto trombetta (Dante), lo sconcio segnale di partenza dato da Barbariccia agli altri diavoli. 2. In...