Musicista (Roma 1697 - ivi 1760). Fu cantore a S. Lorenzo in Damaso a Roma (1726-60) e autore di varie musiche sacre di buona arte barocca. ...
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Stuccatore e architetto (Gaispoint, Wessobrunn, 1685 - Wies, Baviera, 1766); con B. Neumann e J. B. Fischer von Erlach è il maggiore rappresentante dell'architettura barocca nella Germania meridionale. [...] Fino al 1725 lavorò principalmente come stuccatore, costruttore di altari e Marmolierer (fabbricatore di marmo finto), uno dei pochi in Germania a conoscere la tecnica della scagliola. Nelle opere architettoniche, ...
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Pittore (Mazara del Vallo 1734 - Lendinara 1795), allievo di G. Serenari a Palermo e A. Masucci a Roma. La sua opera si lega alla tradizione decorativa barocca (dipinti e affreschi in S. Michele a Mazara [...] del Vallo, 1766, in palazzo Ruspoli a Roma, 1782, nella parrocchiale di Petrycozy, Polonia, 1792) ...
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Pittore (Kranj, Slovenia, 1752 - ivi 1828). Il più noto di una famiglia di artisti, influenzato da V. Metzinger e da M. J. Kramser-Schmidt, seguì la tradizione barocca regionale. La maggior parte dei suoi [...] quadri si trova nelle chiese della Carniola superiore ...
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Poeta e narratore italiano (n. Porto Maurizio, Imperia, 1945). Insegnante di filosofia e collaboratore di numerose riviste, si è interessato, come studioso, ai procedimenti metaforici (La metafora barocca: [...] saggio sulle poetiche del Seicento, 1972, e il vol. miscellaneo La metafora, 1978, da lui curato). Nei suoi primi libri di versi, raccogliendo in modo originale l'eredità della "linea ligure" (C. Sbarbaro, ...
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Architetto e medico (Parigi 1613 - ivi 1688), fratello di Charles, Nicolas e Pierre. Come architetto, è uno dei massimi rappresentanti della tradizione classicista favorita da Colbert contro la tendenza [...] barocca: sua opera principale è la celebre facciata orientale del Louvre (detta la colonnade, costruita fra il 1666 e il 1670, progettata in collaborazione con L. Le Vau). Nel 1668 modificò radicalmente il progetto e successivamente, per intonare le ...
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Scultore (Palermo 1656 - ivi 1732). Formatosi a Palermo nella tradizione artigiana dello stucco, seppe raffinarne la tecnica, portandola a mezzo espressivo di autentico e altissimo valore. Richiami alla [...] cultura barocca romana (non necessariamente recepita con un soggiorno a Roma) e più ancora a quella contemporanea napoletana s'intrecciano, nelle opere di S., con riferimenti alla traccia lasciata a Palermo dai Gaggini, oltre che alla statuaria ...
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GREGORINI, Ludovico
Claudio Varagnoli
Nacque intorno al 1661, quasi certamente a Roma, dove svolse in prevalenza la sua attività di architetto, rappresentando efficacemente il momento di passaggio tra [...] arcuato e spezzato: sono molti i riferimenti ai maestri del barocco, da Pietro da Cortona ai progetti per le chiese in ma con una chiarezza di impostazione che manca negli epigoni del barocco.
Dal 1703 il G. fu anche architetto dei padri camaldolesi, ...
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Direttore d'orchestra, musicologo e strumentista austriaco (Berlino 1929 - St. Georgen im Attergau 2016). Una delle più eminenti autorità nello studio ed esecuzione della musica antica, ha affrontato lo [...] 1953 il Concentus Musicus Wien, che si impose come nuovo punto di riferimento per la corretta esecuzione della musica barocca: fecero sensazione l'interpretazione dei Concerti branderburghesi e delle Cantate di Bach e la riproposta delle musiche di ...
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Architetto e pittore (Roma metà del sec. 16º - Loreto 1613). Formatosi a Roma, il C. contribuì a diffondere a Napoli (dal 1572) i modi del tardo cinquecento romano, inserendoli in una ricca scenografia [...] barocca: chiesa di S. Gregorio Armeno (1572-79); palazzo del Banco della Pietà (1597-1603 o 1605). Dal 1605 fu architetto della S. Casa di Loreto e operò a Ascoli Piceno e a Fano (S. Pietro ad Vallum). Della sua pittura rimane una tela nel monastero ...
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barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.
barocchismo
s. m. [der. di barocco2]. – Tendenza al barocco, gusto del barocco, come precorrimento (per es., il b. di Ovidio) o come ripresa (per es., il b. di D’Annunzio) di ciò che fu caratteristico dell’arte e della letteratura barocca...