CORRADI, Giulio Cesare
Martino Capucci
Nacque a Parma, in un anno da porre presumibilmente tra il 1640 e il 1650. Del tutto ignoti sono gli itinerari della sua formazione letteraria nonché gli avvenimenti [...] parlando della monarchia latina giunta all'"estremo Occaso delle sue Glorie"; il Nerone, che èdramma di singolare tumefazione barocca, coinvolge il tiranno in una esotica storia orientale; l'Amazzone corsara è la storia di una bisbetica domata ...
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GIARRUSSO, Cesare Rosario
Roberto Massetti
Nacque a Vizzini, nella Sicilia sudorientale, il 19 luglio 1887 da Gregorio e da Maria Cultrera.
Intorno ai sei anni di età (Rocchiero, 1986, p. 4) si trasferì [...] con figure femminili (legno intagliato) in cui reminiscenze liberty non escludono un certo recupero della tradizione classico-barocca (Sborgi, 1989, p. 37). Alla successiva edizione della rassegna biennale monzese (1927), il G. partecipò con alcune ...
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MALINCONICO, Andrea
Luca Bortolotti
Nacque a Napoli il 3 giugno 1635, figlio di Aniello e di Isabella d'Apice, e fu battezzato con il nome di Domenico Andrea presso la parrocchia della Carità, ora di [...] , in provincia di Trapani, da cui traspare uno spettro d'influenze ormai decisamente virato nel senso del più aggiornato stile barocco (Bologna, pp. 353-356): la Natività di Maria, ispirata al dipinto di analogo soggetto eseguito da Luca Giordano per ...
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CESTARO, Giacomo (Iacopo)
Renato Ruotolo
Nacque nel 1718 a Bagnoli Irpino (Avellino; cfr. De Rogatis, Sanduzzi); nel 1743 era ancora un pittore sconosciuto se De Dominici non lo cita nelle sue Vite dei [...] ) sia attraverso la conoscenza diretta dell'opera dei Lanfranco, l'artista che aveva dato l'avvio alla grande decorazione barocca e a cui tutti i grandi nopoletani mai avevano cessato di guardare. Infatti gli Evangelisti di SS. Filippo e Giacomo ...
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MARCHI, Alberto
Pietro Giovanni Sanna
Nacque a Cagliari il 1° febbr. 1739 da Giovanni Gavino e da Maria Rita Serra.
Nel 1753, compiuti gli studi inferiori, entrò nell'Ordine dei carmelitani a Cagliari [...] , la forbita e sorvegliata oratoria del M. segnò un netto salto di qualità in una tradizione ancora caratterizzata dalla cultura barocca e spagnolesca. Ne è prova la raccolta delle sue Orazioni panegiriche, pubblicate a Cagliari nel 1784 a cura di G ...
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MANGANI, Innocenzo
Valentina Frasca Caccia
Nacque a Firenze intorno al 1608; dei suoi genitori sono ignoti i nomi. Susinno, il suo maggiore biografo, informa sulla provenienza fiorentina e sulla formazione [...] ), così come riferisce La Farina (p. 100).
Le fontane, eseguite in tempi diversi con fattura tipicamente barocca, furono pesantemente danneggiate dal terremoto del 1908; e solo due vennero successivamente ricollocate nel luogo originario, mentre ...
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CASOTTI, Andrea Agostino
Claudio Mutini
Nacque a Prato da Giovan Ludovico e da Maria Porzia di ser Leonardo Raffaelli in data imprecisabile, ma sicuramente successiva al 1679, anno in cui nacque il [...] fiorentina. Peraltro l'orazione del C. mostra, a parte l'occasionalità della scrittura, precise derivazioni dalla oratoria barocca, la cui tradizione sopravvive in pieno clima arcadico - e non soltanto nella prova del modesto letterato pratese ...
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EDERI, Pietro Giuseppe
Maria Giuseppina Marotta
Nacque a Bergamo il 4 sett. 1637. Dopo l'istruzione elementare, ricevuta in casa, studiò presso il convitto dei fratelli Pasta, riaperto nel 1647.
Il [...] italiani, l'E., sfilisticamente più prossimo a P. Segneri che a E. Orchi, preferisce un temperato atticismo: alla magniloquenza barocca è concessa quasi soltanto la copiosità di maiuscole; le metafore ricorrono di rado, e per lo più appartengono agli ...
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JANIGRO, Antonio
Ennio Speranza
Nacque a Milano il 21 genn. 1918 da Nicola, originario del Molise, e da Maria Cavo, ligure.
Lo J. crebbe in un ambiente musicale "ma tragico" (cfr. intervista rilasciata [...] linea con la sua personalità culturale era l'ampiezza del suo repertorio: contribuì come pochi alla diffusione della musica barocca nei primi decenni della sua rinnovata fortuna, ma il Novecento non mancava mai nei suoi programmi e tenne a battesimo ...
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DECIO, Antonio
Flavio De Bernardinis
Nacque ad Orte (Viterbo) probabilmente oltre il 1560 e morì poco dopo il 1617, anno della stampa vicentina della tragedia Acripanda, volendo seguire il Crescimbeni, [...] , nebbia, ombr'aria, o vento".
La tragedia godette di grande fortuna sia ai suoi giorni sia al culmine della civiltà barocca, spia di un certo gusto bizzarro, sensuale ed immaginifico. Sulla scia di S. Speroni (Canace, composta nel 1542, pubbl. nel ...
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barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.
barocchismo
s. m. [der. di barocco2]. – Tendenza al barocco, gusto del barocco, come precorrimento (per es., il b. di Ovidio) o come ripresa (per es., il b. di D’Annunzio) di ciò che fu caratteristico dell’arte e della letteratura barocca...