Direttore d’orchestra inglese (n. Fontmell Magna 1943). Laureatosi al King’s College di Cambridge, ha completato gli studi musicali in Francia, prima di dedicarsi alla direzione d’orchestra. Ha fondato [...] il Monteverdi Choir (1964) e la Monteverdi Orchestra (1968), specializzati nel recupero della tradizione barocca. Sostenitore di un approccio filologico alla prassi esecutiva, è tra i più raffinati interpreti di Monteverdi, Rameau, Purcell. In ...
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Piacenza, Giuseppe Battista. – Architetto italiano (Torino 1735 - Pollone 1818). Formatosi alla scuola di B. Alfieri, soprastante dei Palazzi Reali di Torino dal 1757, tra i suoi primi incarichi a committenza [...] dei Savoia figura il restauro del castello di Chambéry (1773). Esponente di spicco dell'architettura barocca piemontese, nel 1788-89 si occupò con C. Randoni del riallestimento, di chiara impronta neoclassica, di tre appartamenti nelle residenze del ...
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Nome latinizzato del teologo Maximilien van der Sandt (Amsterdam 1578 - Colonia 1656). Gesuita (1597), prof. di filosofia e teologia all'univ. di Würzburg (1605-31), e ivi direttore del seminario vescovile, [...] predicatore a Magonza e Colonia, S. è un tipico esponente della controversistica cattolica dell'età barocca: il suo stile è ridondante e artificioso, le sue opere ricche di simboli e allegorie. Tra le sue pubblicazioni: Theologia mystica (1627), ...
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Architetto (Roma 1616 - ivi 1695). Lavorò quasi esclusivamente a Roma, divenendo tramite importante per il passaggio stilistico al tardo Barocco e al primo Settecento. Giovandosi di motivi rinascimentali [...] e guardando al Cortona e al Borromini, il De R. semplifica la complessità volumetrica e l'articolazione spaziale barocca, adattandola al gusto della borghesia ricca contemporanea. Tale atteggiamento si avverte nelle sue opere maggiori: la Cappella ...
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Architetto (Roma 1677 - ivi 1766). Di nobile famiglia, praticò l'architettura come dilettante ed ebbe fama di dotto teorico e insegnante. Attivo a Roma, membro dell'Accademia di San Luca (di cui fu anche [...] Principe), progettò pochi edifici che mostrano eclettici riferimenti, dall'antico all'architettura manierista e barocca: Teatro Argentina (1731), chiesa dei SS. Marcellino e Pietro a via Merulana (1751-52). ...
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Storico (Nantes 1900 - Saint-Auban-des-Châteaux 1974), prof. nell'univ. di Lilla (1937) poi alla Sorbona (1949-70), membro dell'Institut de France (1963; presidente 1971). Oltre a studî sulla casa d'Austria [...] (Monarchie et peuples du Danube, 1969; trad. it. 1971), si è occupato dell'età barocca (La France de Louis XIII et de Richelieu, 1952; Baroque et classicisme, 1957; Le Baroque, 1961; Retables baroques de Bretagne, 1972). ...
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Diplomatico e scrittore inglese (Salisbury 1577 - Gand 1655). Figlio di Tobie Matthew (1546-1628), arcivescovo di York, studiò a Oxford; magister artium nel 1597, due anni dopo era avvocato a Gray's Inn. [...] Nel 1601 conobbe Bacone del quale fu caro amico. Attratto dalla vita cortigiana e dalla cultura barocca, trovandosi a disagio alla corte di Giacomo I, dominata dal re calvinista e teologo, ottenne di viaggiare nel continente giungendo fino a Roma e ...
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Poeta polacco (Wola Łużańska, Nowy Sącz, 1621 - Łużna, Nowy Sącz, 1696). L'opera principale della sua amplissima produzione è il poema Wojna chocimska ("La guerra di Chocim", 1670), animato da spirito [...] caratterizzato da un senso realistico di osservazione. Personalità ricca e complessa, non riducibile al sarmatismo d'epoca barocca del quale è considerato tipico rappresentante, ebbe simpatie sociniane; significativa la sua traduzione degli Adagia di ...
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Scrittore tedesco (Süchteln, Renania settentr., 1903 - Dülken, Renania settentr., 1989). Fece studî irregolari, prima di trasferirsi a Maiorca (1931), poi in Francia, in Portogallo, in Svizzera, per tornare [...] 1985. Il contatto con la cultura iberica fu determinante per la sua formazione. La sua produzione poetica, in una ripresa barocca, alterna il grottesco al meditativo (così in Vigolotria, 1954, e in Der Tragelaph, 1955); nello stesso spirito il meglio ...
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Critico letterario (Ginevra 1910 - ivi 2002); prof. di letteratura francese alle univ. di Basilea e di Ginevra; socio straniero dei Lincei (1983). Tra i più illustri rappresentanti della "Scuola di Ginevra", [...] ha approfondito la lezione di M. Raymond in direzione della storia delle forme e della spiritualità, in specie in età barocca (La littérature de l'âge baroque en France. Circé et le paon, 1953, nuova ed. 1970, trad. it. 1985; Anthologie de la poésie ...
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barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.
barocchismo
s. m. [der. di barocco2]. – Tendenza al barocco, gusto del barocco, come precorrimento (per es., il b. di Ovidio) o come ripresa (per es., il b. di D’Annunzio) di ciò che fu caratteristico dell’arte e della letteratura barocca...