LUPIS, Antonio
Fiammetta Cirilli
Le scarse notizie riguardanti la biografia del L., originario di Molfetta secondo Toppi (p. 29), sono per lo più ricavate dalle sue numerose opere letterarie. Attivo [...] 29; A. Albertazzi, Romanzieri e romanzi del Cinquecento e del Seicento, Bologna 1891, pp. 365-376; B. Croce, Storia dell'età barocca in Italia, Bari 1929, p. 159; Autori italiani del '600, a cura di S. Piantanida - L. Diotallevi - G. Livraghi, Milano ...
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CANALE, Giovanni
Claudio Mutini
Nacque a Cava dei Tirreni (Salerno) nella prima metà del sec. XVII. Studiò legge ed esercitò la professione di notaio prima a Napoli e poi nell'Abruzzo aquilano, dove [...] , la vanificazione dell'esistenza, il trionfo della morte, con una intensità stilistica che lo inserisce a pieno diritto nella stagione barocca della poesia europea. I suoi simboli sono l'orologio, la danza macabra, il vecchio, ed è intorno a queste ...
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CORBELLI, Nicolò Maria
Giorgio Busetto
Benché di nobile famiglia originaria di Padova, è di lui ignoto ogni dato biografico; fu attivo nella seconda metà del sec. XVII.
Stampò oltre una ventina di opere [...] 1949, p. 45; G. Raya, Il romanzo, Milano 1950, pp. 109, 128, 133; G. Getto, Il romanzo veneto nell'eta barocca, in Barocco europeo e barocco veneziano, a cura di V. Branca, Firenze 1962, pp. 177, 181, 185 s., 188, 190, 200; C. Varese, Teatro, prosa ...
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CARASI, Carlo
Ferdinando Arisi
Nato a Castelnuovo Val Tidone (Piacenza) il 14 nov. 1734, primogenito del conte Raffaele e di Barbara Dal Pozzo Farnese, dopo aver compiuto, sotto la guida di precettori [...] B. Bodoni, in Boll. stor. piac., IX (1914), 3, pp. 126 s.; G. Aurini, Il pittore G. B. Tagliasacchi e la pittura barocca in Piacenza, in ArsNova, 31 marzo 1923, p. 7; Corrispondenti piacentini del poeta A. Mazza, in Boll. stor. piac., XXVII (1932), 3 ...
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VENEZIA (A. T., 22-23)
Piero LANDINI
Mario NANI MOCENIGO
Filippo SANTUCCI
Roberto CESSI
Gino FOGOLARI
Giuseppe ORTOLANI
Gastone ROSSI-DORIA
M. T. D.
Città del Veneto, capoluogo della provincia [...] del '500 quale fu il Grimani, il quale in un periodo in cui le preferenze andavano soprattutto agli esemplari diremo accademici o barocchi di molta arte romana, seppe riunire una serie di originali greci del V e IV sec. a. C.
Museo nazionale d'arte ...
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URSS
Ferruccio Nano
Giuseppe Mureddu
Adriano Guerra
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Adriano Guerra
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Adriano Guerra
Marco Mancini
Nicoletta Marcialis
Maria Rosa Mezzi
Viktor Misiano
Ada Francesca Marcianò
Nicola Balata
Stefania [...] giornata, l'incubo di una notte.
Negli stessi anni, l'esigenza di spaziare, di dare libero sfogo all'invenzione barocca, all'iperbole, alla metafora cosmica in cui liberare l'immaginario, di dare cittadinanza al grottesco, al ludico, all'irrazionale ...
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Storici e politici veneti del Cinquecento e del Seicento - Premessa
Gino Benzoni
Tiziano Zanato
Questa raccolta di testi tra il pieno Cinquecento e il Seicento inoltrato costituisce il debutto di un [...] statua alla decomposizione del corpo, alla sua ammorbante putredine. Sfrenata, in effetti, impazza, nella rutilante Venezia barocca, l'autoesaltazione: si sfoga, con forsennato dispendio, nel fasto profuso di marmi sontuosi, mentre scrosciano gli ...
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GUIDICCIONI, Lelio
Michele Di Monte
Nacque a Lucca, da Ippolito di Nicolao e Camilla Moriconi, e fu battezzato nella chiesa di S. Giovanni il 17 ott. 1582. Il padre, che discendeva dal ramo principale [...] del 1633, riconosceva correttamente le rime alla mano del Guidiccioni.
Nella Roma che si apriva allora alla grande stagione barocca il G. si era andato conquistando, soprattutto nelle cerchie curiali, una certa stima e notorietà, di cui si può ...
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L’iperbole (dal gr. yperbolḗ, in lat. superlatio) è una figura retorica che consiste nel portare all’eccesso il significato di un’espressione, amplificando o riducendo il suo riferimento alla realtà per [...] esagerazione iperbolica come meccanismo testuale è ampiamente testimoniato nel Seicento (ad es., con Giovan Battista Marino; ➔ età barocca, lingua dell’). Ma fu soprattutto l’Ottocento a riportare in auge l’iperbole come forma ricorrente dell’ornatus ...
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CALCATERRA, Carlo
Piero Treves
Nacque il 21 nov. 1884, da Carlo e da Carolina Giovanelli, a Premia (Novara) e, quasi per fedeltà alla sua terra, ne dedusse lo pseudonimo di Carlo da Premia, o la sigla [...] Sei e Settecento il C. non seppe, dunque, o non volle, mettere in luce il salto di qualità fra l'Italia non pur del barocco, ma dell'Arcadia e del bello ideale da un lato e l'Italia europea od europeizzante dell'Alfieri e del Baretti dall'altro, così ...
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barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.
barocchismo
s. m. [der. di barocco2]. – Tendenza al barocco, gusto del barocco, come precorrimento (per es., il b. di Ovidio) o come ripresa (per es., il b. di D’Annunzio) di ciò che fu caratteristico dell’arte e della letteratura barocca...