Poeta spagnolo (Valdepeñas 1568 - Portorico 1627): sacerdote nel Messico, più tardi abate in Giamaica e (1620) vescovo di Portorico. Ci rimangono di lui Grandeza mejicana (1604), elogio in terza rima di [...] de Erífile; e l'opera maggiore, El Bernardo (1624): poema in 24 canti (ricco d'invenzioni e di vivacità, ma piuttosto prolisso e superficiale nella sua fastosità barocca tutta esteriore) su Bernardo del Carpio e la tradizione spagnola di Roncisvalle. ...
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CANNETI, Pietro (Giambattista)
Armando Petrucci
Nacque a Cremona, di modesta famiglia, il 21 nov. 1659 e, forse anche per seguire l'esempio di uno zio paterno cappuccino, Francesco Antonio, abbracciò [...] da F. Arisi, ove, il 12apr. del 1680, pronunciò la sua prima orazione pubblica, Gli eccessi del dolore, nella quale, con barocca e ridondante eloquenza, "notomizzava" le pene della Vergine Maria (ms. in Ravenna, Bibl. Classense, Misc. XXII, 2).A ...
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BERGONZONI, Giovan Battista
Silla Zamboni
Nacque a Bologna verso il 1628; francescano, le due maggiori opere cui è legato il suo nome sono: l'ampliamento della chiesa di S. Maria della Carità (1680) [...] della Vita, Bologna 1927, pp. 31-34; C. Ricci-G. Zucchini, Guida di Bologna, Bologna 1930, pp. 20, 170; C. Ricci, Architettura barocca in Italia, Stuttgart s.d., p. 44; V. Golzio, Il Seicento e il Settecento, Torino 1950, p. 204, figg. 202, 205; R ...
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Scultore (Weilheim in Baviera 1601 o 1602 - Augusta 1634). Dopo studî in patria, nel 1620 conobbe in Italia A. van Dyck e nel 1624 ad Anversa P. P. Rubens. Nel 1625 si stabilì ad Augusta, ma visitò spesso [...] di grande formato (Salvator Mundi, 1633 circa, Augusta, St. Moritz) ma anche di piccoli pezzi per amatori, in cera, in avorio (Crocifisso, Monaco, Cappella Palatina), in terracotta, nei quali l'eleganza manieristica cede alla sentimentalità barocca. ...
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BIANCONI, Carlo
Sergio Samek Ludovici
Figlio di Antonio Maria e di Isabella Nelli, nacque a Bologna il 20 apr. 1732, minor fratello, ma non minore di ingegno, del più noto poligrafo medico e archeologo [...] (come il B. vien giudicato ed egli stesso si reputava), sul duomo milanese e sull'architettura gotica, nonché sugli artisti del Barocco, a iniziare dal Pellegrini fino a F. M. Richini, ai quali non si lesinano elogi. Dalla guida del B. esce il ...
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Poeta latino (Brindisi 220 a. C. - Taranto 130 circa a. C.), uno dei principali tragediografi. Nella produzione di P. già nel colorito drammatico dell'azione e nella stimolante sentenziosità che la punteggia [...] di maggiore disciplina del metro principale dei dialoghi, il senario giambico. La sua pateticità, coniugata a una sensibilità quasi barocca nell'espressione dei sentimenti e degli sfondi che ne inquadrano l'effusione, fu l'ultimo mezzo di presa del ...
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Architetto (Torino 1702 - ivi 1770). Tra i più originali architetti del tardo barocco ed esponente di primo piano dell'architettura piemontese, realizzò, secondo criteri di leggerezza di gusto rococò, [...] OPERE
Allievo di F. Iuvara, fu a Roma (1731-33), dove divenne membro dell'Accademia di San Luca. Qui studiò l'architettura barocca e soprattutto borrominiana, ed ebbe modo di copiare i volumi di disegni di C. Fontana di proprietà del card. A. Albani ...
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Pittore (Lecce 1639 circa - Hampton Court 1707). Figura problematica tanto da far ipotizzare più personalità sotto lo stesso nome, V. è ricordato da B. De Dominici per gli affreschi perduti del soffitto [...] caravaggesca. Fu in Francia prima di trasferirsi (dal 1672) in Inghilterra, dove ebbe grande successo introducendovi i modi della decorazione barocca: oltre che nei castelli reali di Windsor e Hampton Court, lavorò in molte altre dimore signorili. ...
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CORNACCHIOLI, Giacinto
Alessandra Cruciani
Nato ad Ascoli Piceno intorno al 1599 da famiglia di agiate condizioni, ricevette la sua prima educazione musicale nella città natale e dal 1607 entrò a far [...] sua fama è oggi legata alla Diana schernita, che era stata prescelta per allietare il pubblico aristocratico della Roma barocca durante le sfarzose feste del carnevale del 1629. Appartenente al genere bucolico e mitologico in auge nei primi decenni ...
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Poeta e filologo tedesco (Erfurt 1632 - ivi 1707). Dapprima come soldato, poi come studente, condusse una vita vagabonda, finché assunse l'incarico di segretario di corte nella nativa Turingia. Dal 1668 [...] , cioè di Erfurt) scrisse la Geharnschte Venus (1660), raccolta di liriche fra cui alcune delle migliori dell'epoca barocca. Meno significativi sono i lavori teatrali, detti di Rudolstadt perché per lo più rappresentati in tale città, rimasti d ...
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barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.
barocchismo
s. m. [der. di barocco2]. – Tendenza al barocco, gusto del barocco, come precorrimento (per es., il b. di Ovidio) o come ripresa (per es., il b. di D’Annunzio) di ciò che fu caratteristico dell’arte e della letteratura barocca...