ROCCA, Michele
Dario Beccarini
– Noto con il soprannome di Parmigianino o Parmigiano, nacque nel 1666, forse a Parma. La data di nascita è riportata nella biografia di Nicola Pio (1724, 1977, p. 111) [...] indagini, in Bollettino d’arte, s. 6, 1993, nn. 80-81, pp. 107-120; N. Roio, M. R. un pittore emiliano a Roma tra Barocco e Rococò, in Antichità viva, XXXII (1993), 2, pp. 42-48; U. Ruggeri, Nicola Bertuzzi e M. R. a Budapest, in Studi per Pietro ...
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CHIESA, Melchiorre
Cesare Orselli
Vissuto fra la prima e la seconda metà del sec. XVIII, si hanno scarse notizie sulla sua vita. Nato forse a Firenze (un manoscritto raccolto dal musicologo tedesco [...] dato sapere dai documenti superstiti - nel nuovo genere della sinfonia e del concerto, derivati dalle compassate strutture barocche e accoglienti il principio della opposizione dialettica fra due temi diversi, dimostrò ugualmente nella sua produzione ...
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CERVINI, Domenico
Giorgio Fiori
Nacque a Piacenza il 24 luglio del 1689 da Pier Giorgio, agrimensore, e da Francesca Sirena; fu allievo di Ferdinand Galli Bibiena (Buzini). Sposò nel 1728 Antonia Atanasi [...] al C. tutte le più importanti opere architettoniche eseguite a Piacenza nel Settecento. I palazzi eretti da lui in sobrie forme barocche restano ancora tra gli ornamenti più validi della città.
Pare che il C. sia stato anche attivo altrove, anche se ...
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PALMIERI, Giuseppe
Gianluca Zanelli
PALMIERI, Giuseppe. – Nacque a Genova nel 1677 e non nel 1674 come invece segnalato dalle fonti settecentesche (Ratti, 1769, p. 249).
Tale data si desume dall’atto [...] lavorava» (Ratti, 1769, p. 251). La stessa composta concezione compositiva delle scene, ormai molto distante dalle esuberanze barocche, e l’utilizzo di una tavolozza cromatica estremamente pacata ed essenziale – a ragione si è parlato di una ...
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MARIO da Venezia
Dario Busolini
MARIO da Venezia (al secolo Mario Bignoni). – Nacque a Venezia il 23 dic. 1601 dall’agiata famiglia Bignoni che lo avviò al sacerdozio nel seminario patriarcale. Nel [...] della dottrina cattolica (esito di un concettualismo portato all’estremo), dovuta a un uso oltremodo abbondante di immagini barocche, espressioni fiorite e metafore di ogni genere. Si pensi, per esempio, alla descrizione di s. Antonio da Padova ...
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COLONNA, Antonio
Paolo Carpeggiani
Figlio di Giuseppe e di Rosa Pozzo, di lui non si conoscono le date di nascita e di morte; fu attivo come architetto nella seconda metà del Settecento a Mantova e [...] non disgiuntodall'attenzione verso talun episodio mantovano del periodo barocco (il cortile di palazzo Sordi). "Nell'assieme archi incombente sullo scalone risentono di latenti permanenze barocche - è l'ultima grande realizzazione dell'architettura ...
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BUONO (Bono, Boni), Giuseppe
GG. Ferri Piccaluga-H. Kühnel
Appartenente a una famiglia di origine campionese, figlio del più celebre Carlo Antonio, fu, come il padre, scultore e decoratore in stucco. [...] che regge un serpente (ibid., pp. 74, 76, 82).
Nelle poche opere finora identificate, il B., più che accostarsi alle forme barocche di stampo berniniano accettate dal padre nelle sue ultime opere e diffuse in Milano dal Bussola e dal Mellone, sembra ...
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GUARINI, Guarino
Nicoletta Marconi
Figlio di Raimondo ed Eugenia Marescotti, nacque a Modena il 17 genn. 1624. La casa paterna, sul corso Canal Grande di Modena, sorgeva in adiacenza alla casa dei chierici [...] Torino e spedito in Boemia senza che il G. vi si fosse mai recato (Lange, in G. G. e l'internazionalità del barocco, I, p. 115; Meek, 1991, p. 149). Nel S. Filippo Neri, obbligato al rispetto delle fondazioni realizzate su progetto di Antonio Bettino ...
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NANNETTI, Vieri
Valerio Camarotto
– Nacque a Firenze il 5 agosto 1895 da Ranieri e da Zaira Evangelisti.
Di famiglia borghese, era pronipote del pittore Giovanni Fattori; la madre fu insegnante di lingua [...] nobiltà, p. 3; C. Bo, Noi ci illudiamo di seguire passo per passo il cammino degli altri, p. 3; L. Fallacara, Apocalisse in barocco, p. 3; A. Oxilia, Vieri: esile misura d’uomo, silenziosa presenza, p. 4; M. Gozzini, N., l’Ultima a Firenze, p. 5; A ...
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BUSSOLA, Dionigi
Gabriella Ferri Piccaluga
Scultore lombardo, nato nel 1615 e trasferitosi, secondo la consuetudine in uso, nell'ambiente artistico lombardo agli inizi del sec. XVII, a Roma, dove risiedette [...] , che non si può limitare ad un generico "berninismo", e per comprendere anche il ruolo di importatore e diffusore del barocco romano che egli sostenne nell'ambiente artistico lombardo.
Il B. sembra infatti, almeno fino a un certo punto della sua ...
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barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.
barocchismo
s. m. [der. di barocco2]. – Tendenza al barocco, gusto del barocco, come precorrimento (per es., il b. di Ovidio) o come ripresa (per es., il b. di D’Annunzio) di ciò che fu caratteristico dell’arte e della letteratura barocca...