Nella terminologia edilizia moderna, tipo di abitazione unifamiliare, di un certo lusso, accompagnata da un giardino più o meno esteso.
Nella corografia medievale, piccolo centro rurale comprendente svariate [...] -55): culmine della magnificenza della v. e del giardino all’italiana. Nel Settecento alla solennità rinascimentale e al fasto barocco (fig. D) succedono grazia e capriccio, anche su influenze francesi (v. Albani a Roma, 1750, di C. Marchionni).
Nel ...
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DEL GRANDE, Antonio
Manfredo Tafuri
Figlio di Ludovico, nacque a Roma (Pollak, 1909, p. 159), ma la data della sua nascita non è documentata; deve porsi comunque intorno al 1607 perché in una nota stesa [...] , pp. 297 ss.; Rione IV, Campo Marzio, parte III, a cura di P. Hoffmann, Roma 1981, pp. 90, 92, 94, 96; P. Portoghesi, Roma barocca [1966], Roma-Bari 1982, pp. 270 s., 466, 539; A. Blunt, Guide to Baroque Rome, London 1982, pp. 61, 110, 174 s., 179 ...
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colonna
Fabrizio Di Marco
Il simbolo dell'architettura classica
La colonna è un elemento costruttivo dell'architettura e svolge di solito una funzione di sostegno, anche se a volte può essere utilizzata [...] tornarono a caratterizzare il modo di progettare dei maggiori architetti: Brunelleschi, Alberti, Bramante, Michelangelo, Palladio. Anche nel Barocco chiese e palazzi recano colonne in facciata e negli interni, ma con un accento più decorativo e ...
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Secondo una valutazione del 1974, la popolazione del B. è di 9.756.590 ab. su una superficie di 30.514 km2, con una densità media di 320 ab. per km2; rispetto al 1959, cioè in quindici anni, si è avuto [...] Estate a TerMuren", 1956). Il più giovane del gruppo, H. Claus, è il meno impegnato, ma il più vario e barocco: poeta istintivo, sensuale e crudele (De Oostakkerse gedichten, "Poesie di Oostakker", 1955), egli evolve, sotto l'influsso delle sue vaste ...
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SPOLETO
M.E. Savi
E. Lunghi
(lat. Spoletium)
Città dell'Umbria (prov. Perugia) posta sulle pendici del colle di Sant'Elia, prospiciente il Monteluco.
Già importante centro umbro (come attestano le [...] e 12° secolo.Tra i vari cicli pittorici di età romanica esistenti a S., più o meno lacunosi per i vistosi rifacimenti barocchi dei monumenti medievali e in gran parte rimessi in luce nel rinnovato interesse verso l'arte dei Primitivi nella prima metà ...
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Francesco Rutelli
Giubileo e Roma
Che da l'un lato tutti hanno la fronte…
e vanno a Santo Pietro
Roma e il Grande Giubileo del 2000
di Francesco Rutelli
24 dicembre 1999 - 6 gennaio 2001
Come è avvenuto [...] sua opera, con la realizzazione del tabernacolo della cappella del Sacramento in S. Pietro. Ma ormai la grande fioritura del Barocco romano, culminata pochi anni prima con il grandioso colonnato di piazza S. Pietro, si era conclusa e, anche a causa ...
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In arte e architettura, persona od oggetto che l’artista ritrae o riproduce, oppure esemplare preparatorio dell’opera finale. Nel linguaggio scientifico, costruzione schematica, puramente ipotetica o realizzata [...] e tecniche del gotico e poi del realismo del Trecento e del primo Quattrocento. Con le accademie del tardo Rinascimento e del Barocco l’uso dei libri di m. non scomparve, ed essi divennero anzi più sistematici e analitici. La loro tradizione si è ...
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Struttura di copertura di ambienti architettonici, caratterizzata dalla curvatura, concava all’interno, delle sue superfici. Le v. si distinguono in base alla forma geometrica della superficie d’intradosso. [...] orizzontali minori e che contribuì ad accentuare il verticalismo delle costruzioni gotiche.
Durante il Rinascimento e il periodo barocco la v. riprese le forme dell’arte classica, con innovazioni notevoli nella cupola di Brunelleschi in S. Maria ...
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Elemento architettonico che costituisce la parte terminale di una struttura di sostegno ad andamento verticale, con funzione di collegamento fra tale struttura e quelle sovrastanti di regola a sviluppo [...] Rinascimento maturo. Il Rinascimento dette talvolta forma di c. alla mensola, introducendo il cosiddetto ‘peduccio’. Nel periodo barocco, gli artisti in genere si mantennero entro gli schemi fissati da trattatisti come Vignola; tuttavia F. Borromini ...
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Arte
Nella terminologia architettonica classica, l’organismo a un tempo struttivo e formale che è costituito da una serie di colonne con la sovrastante trabeazione e, talora, il sottostante piedistallo [...] usato già nell’arte romana specie del periodo più tardo ed ebbe grande diffusione nell’architettura del Rinascimento e del barocco assumendo la definizione di o. gigante, quando si sviluppa per tutta l’altezza di un edificio costituito da vari piani ...
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barocco2
baròcco2 s. m. e agg. [prob. incrocio del fr. baroque (dal port. barroco «perla scaramazza») e di baroco, nome scolastico d’un tipo di sillogismo] (pl. m. -chi). – 1. a. Termine che, usato dapprima (fin dal sec. 16°) per significare...
barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.